Cronologia:
* Caso 1 PW:AA THE FIRST TURNABOUT - Aug. 3, 2016
* Caso 2 PW:AA
TURNABOUT SISTERS - Sept. 5-9, 2016
* Caso 3 PW:AA
TURNABOUT SAMURAI - Oct. 16-20, 2016
* Caso
FF TURNABOUT OLD FRIENDS - Dec. 7-9, 2016
* Caso 4 PW:AA
TURNABOUT GOODBYES - Dec. 25-28, 2016
* Caso 5 PW:AA RISE
FROM THE ASHES - Feb. 22-25, 2017
TURNABOUT
OLD FRIENDS
“Allora,
di che volevi parlarmi?”
“Perché
l’hai fatto?”
Estrasse un tagliacarte
“E-ehi!
NO!”
L’uomo
finì a terra, accoltellato.
Era un sogno? No...
Impilò 10
bicchieri di caffè vuoti.
Arrivò
sulla scena.
7
Dicembre, ore 11:04
Studio
legale Wright & Co.
“Questo
è lo studio legale dell’avvocato Phoenix
Wright?” Entrò senza nemmeno bussare, una
ragazzina sui diciassette anni, con i capelli tutti arruffati e con il
fiatone, forse per la corsa che aveva appena portato a termine.
“Sì,
ma al momento non è qui” Sorrise alla ragazzina.
Maya Fey è una ragazza diciassettenne che vuole diventare
sensitiva, cioè una di quelle persone che parla con i morti.
Attualmente si stava occupando assieme a Phoenix Wright, un avvocato
con alle spalle poca esperienza, dello studio legale che una volta era
gestito dal mentore dell’avvocato, Mia Fey, la sorella
maggiore di Maya. Mia in quel momento non era più
lì, era stata uccisa, solo qualche mese prima. Ma ormai il
passato non appartiene più a questo mondo.
“..Vorrei
parlare con lui allora.” La ragazzina sembrava sconvolta.
“Ciao Maya.
Già in piedi?” L’avvocato in blu
entrò senza accorgersi della presenza di quella strana
ragazza.
“Lei
è il signor Wright, non è vero?”
“Sì,
sono io..” Il poveretto era ancora addormentato e anche se
gli si parlasse della cosa che preferisce al mondo, lui si ostinerebbe
a dormire. La mattina era una guerra persa, sin dall’inizio.
“Mi chiamo Eveleen Owen, e
vorrei che prendesse le difese del mio fidanzato!” La
fanciulla guardò l’avvocato, quasi come per
supplicarlo.
(..Owen.. è
possibile che sia QUELLA Owen? Dovrebbe avere la mia età..
probabilmente non sarà lei.) Era diventato
pensieroso. Sorrise persino prima di tornare a parlare.
“Certo, non c’è problema.”
“Grazie
mille, Nick!” Sia Maya che Phoenix rimasero leggermente
confusi. Come era possibile che conoscesse il soprannome
“Nick”? Maya sussultò quando si
ricordò di una cosa, successa non molto tempo fa.
Arrossì fissando la ragazza. Ora le era tutto chiaro.
A
“Nick” non sfuggì il rossore di Maya.
“Che ti è preso? Non stai bene?” Si
avvicinò per sentirle la febbre.
Maya
sussultò ancora di più quando Phoenix la
toccò. “Uhm, sì tutto a
posto.”
Eveleen
iniziò a ridere perché aveva capito cosa era
passato per la testa a quella sensitiva. L’avvocato purtroppo
non poteva capire le reazioni delle due ragazze, proprio
perché lui non era a conoscenza di un fatto: Eveleen e Maya
si erano già incontrate una settimana prima.
“..Se lo
dici tu. Comunque, non ci hai detto nulla su cos’è
successo” Phoenix tornò al discorso precedente.
La ragazza smise di
ridere e tornò a preoccuparsi per il suo fidanzato.
“Daniel Gray,
il mio fidanzato, è stato accusato di omicidio! Io so che
lui non farebbe mai una cosa simile... ...Lo hanno accusato di aver
ucciso suo fratello...” Le vennero le lacrime agli occhi.
“Lo
aiuteremo noi!” Maya si era ripresa come nulla, agitando un
pugno in alto.
“Bene
allora, andiamo al centro di detenzione”
7
Dicembre, ore 11.38
Centro
di detenzione.
“Ahh Nick,
squisita la colazione al bar!”
“..Sì.
Ora possiamo seriamente occuparci del caso, Maya?” Phoenix
alle volte perdeva la speranza che Maya potesse cambiare e diventare
più seria nel fare le cose. Infatti aveva supplicato Phoenix
e Eveleen, come fanno di solito i bambini piccoli per ottenere
qualcosa, fino allo sfinimento, di fare la colazione al bar
lì vicino.
“Certo! Ci
voleva una buona brioches!” Maya sorrise a Phoenix che quella
mattina si pentì di essere uscito dal letto.
“Una sola,
eh? Io ne ho contate ben 5. Ingrasserai di sicuro..”
La ragazzina fece la
linguaccia. “Tanto paghi tu!” Phoenix rimase
sbalordito. Quella fanciulla gli avrebbe causato più
problemi di quanto pensasse. I soldi non crescevano di certo sugli
alberi. Avrebbe dovuto convincere Maya a non mangiare così
tanto, ma si concentrò sul caso, giusto per guadagnare un
po’ di soldi. Almeno, così sperava.
“Dan! Ho
trovato un avvocato!” Eveleen si diresse verso
l’imputato. “Ehi Maya, tu e
“Nick” dovreste essere come me e Daniel!”
Maya diventò rossa, di nuovo, e si allontanò,
mentre Phoenix iniziava a vedere qualcosa nel comportamento di Maya,
così, per stare al gioco, si mise a ridere. Questa cosa lo
fece pensare alla volta in cui era follemente innamorato di
un’assassina. Guardò Maya, nella sua completa
innocenza; il suo cuore era puro, e questa volta era assolutamente
certo: l’amore non gli avrebbe impedito di vedere nel cuore
delle persone, nel vedere la loro semplicità.
La ragazza dai capelli
corvini rivolse lo sguardo verso Phoenix e, quando vide che la stava
fissando, distolse lo sguardo e fissò il pavimento, incapace
di dire qualcosa.
L’avvocato
decise di lasciar perdere; le avrebbe parlato in un altro momento.
Forse adesso doveva tornare a lavorare. “Salve, mi chiamo
Phoenix Wright” Guardò il suo cliente e rimase
lì ad osservarlo per pochi secondi. Gli bastò
poco per puntargli il dito urlando “Tu sei Daniel Gray!
Quello che alle elementari mi ha accusato di aver rubato i 38 dollari
di Edgeworth!”.
“Che spasso
quei tempi! È ridicolo che ci incontriamo così,
dopo tanti anni. Facevamo quarta elementare, vero?” Daniel
era un ragazzo dai capelli blu, abbastanza lunghi e a punta ai lati in
basso, un ragazzo piuttosto strano che sembrava ricordare Phoenix alle
elementari.
Phoenix sembrava quasi
odiare Daniel. “Se non ci fosse stato Edgeworth quella volta
non mi avrebbe salvato nessuno.”
“A proposito
di Edgeworth... Ho sentito che è diventato un procuratore.
Sbaglio o voleva diventare un avvocato difensore?” Daniel era
confuso. “Oppure è un altro Edgeworth?”
“É
lui. Sinceramente... Non lo so nemmeno io. Non me l’ha mai
voluto dire” Phoenix rimase pensieroso. Chissà
perché aveva fatto quella scelta. Poi gli rimaneva anche il
mistero che a metà anno Edgeworth era scomparso.
“Nick, devi
interrogare Daniel! Se no come lo vorrai scagionare?!” La
giovane Eveleen si arrabbiò con l’avvocato
perché era da quasi un quarto d’ora che non
stavano facendo assolutamente nulla, senza contare mezz’ora
al bar.
“Mh.”
Guardò verso Maya un’ultima volta e poi
tornò a lui. “Ehi, ma chi ha detto che avrei
difeso Daniel?!”
“Tu. Prima
di venire qui.” Eveleen alzò le spalle.
“..Sta volta
non ho scampo eh?” Phoenix guardò il ragazzo.
Ormai quella faccenda era chiusa. Tanto valeva difenderlo.
“Bene Daniel. Dimmi un po’
cos’è successo...”
“..Hanno
ucciso mio fratello
gemello Lunick e qualcuno ha cercato di
incastrarmi.” Il ragazzo abbassò il capo.
“Anche se nutrivo un odio verso mio fratello, io non sarei
mai stato capace di ucciderlo...”
“In che
senso odiavi tuo fratello?”
“Lui era
sempre il migliore, il preferito dei miei genitori. Io non venivo mai
ascoltato così ho iniziato ad odiarlo. Poi quando mio padre
ha scelto Lunick come capo dell’agenzia... Mi sono sentito
quasi come tradito.” Guardò verso Eveleen, la sua
dolce metà, che era lì ad ascoltare. Voleva che
lei non sentisse nulla. Quella discussione poteva metterlo in cattiva
luce, ma lui non era così e non voleva che Eveleen se ne
andasse.
“Dan... Io
sono sicura che Lunick ti voleva bene!” Gli sorrise come
nessuno avrebbe mai fatto. Un sorriso puro, senza rimorsi. Il ragazzo
si sentì quasi come se venisse coccolato dolcemente. Gli
mancava un po’ di affetto familiare.
L’avvocato
li guardò: sentiva che tra i due c’era un legame
di sincerità e fiducia. Nessuno dei due avrebbe commesso un
passo falso nella loro relazione. E questo lo poteva semplicemente
dedurre osservandoli. Si chiese anche se fosse l’ora di
mettersi d’impegno anche nell’ambito
dell’amore e cercare una donna che stese al suo fianco; e
forse l’aveva già trovata, ma era difficile per
lui rendersene conto. La guardò, ancora rossa in viso. Non
capiva se faceva davvero sul serio. Gli strappò un
sorrisetto dalle labbra: era di certo ancora una bambina, fragile e
insicura. In questo momento aveva solo bisogno di qualcuno che le stia
vicino, qualcuno di cui fidarsi, qualcuno che possa ricoprire il posto
della sua sorella defunta. E quel qualcuno era più vicino di
quanto Maya pensasse.
“..Daniel,
se non ti dispiace vorrei sapere tutto quello che sai”
Phoenix sapeva che era un tasto debole, soprattutto se si trattava di
una persona cara.
“Ok.. Ti
dirò tutto ciò che so. Lunick è stato
accoltellato nel suo ufficio e.. hanno trovato il tagliacarte
nella mia sciarpa.
Inoltre anche le mie
impronte digitali e quelle di Charlotte. Il tagliacarte
era quello che usavo per aprire le lettere che ogni tanto arrivavano.
Era Charlotte a passarmi sia le lettere sia il tagliacarte. Poi hanno
scoperto il mio astio
verso Lunick. E così mi hanno messo le manette
ai polsi... Lei crede in me, vero?” Daniel cercava la fiducia
in qualcuno che lo potesse aiutare.
A Phoenix tornarono in
mente le parole che gli diceva sempre Mia: “Il dovere di ogni
avvocato è credere nell’innocenza del
cliente.”
Daniel si
sentì rassicurato. “Grazie.”
“È
tutto quello che sai sul caso?” Phoenix era già
pronto ad andare ad indagare personalmente.
“Beh... Ci
sarebbe un’altra cosa. Ho sentito il detective parlare di un testimone oculare,
che è la stessa persona che ha scoperto il cadavere. Mi
chiedo se Charlotte si sia sognata tutto...”
“La stessa
persona che ha lasciato le impronte digitali sul tagliacarte?”
“Sì,
si occupa dei clienti. Secondo me dovresti andare direttamente in
agenzia... Io non so molto.”
“Potresti
parlarmi dell’agenzia?”
“Innanzitutto
ecco l’indirizzo.” Daniel scrisse a Phoenix
l’indirizzo dell’agenzia e gli spiegò
come arrivare. “Si chiama Delfino Immobiliare, ed
è una agenzia immobiliare. Lunick era il capo
dell’agenzia mentre io ero il vice. Poi abbiamo 3 dipendenti
di cui una è Charlotte. Le altre due sono Carla Stand, che
è la nostra segretaria, e Erin Owen, che
si occupa delle cose tecnologiche.”
“Erin
Owen... Non dirmi che è QUELLA Erin Owen!” Phoenix
guardò il vecchio compagno di scuola.
“Invece
è proprio lei. È addirittura più
strana di quando eravamo insieme alle elementari!”
“...State
parlando male della mia sorellona?!” Eveleen
fulminò con lo sguardo sia l’avvocato che il
fidanzato.
“É
tua sorella?!” Phoenix squadrò bene Eveleen e in
effetti ci assomigliava davvero molto a quella peste di Erin.
“Sì.
C’è qualche problema? Lo so che è
alquanto strana ma lo stesso si può dire di voi!”
Eveleen li guardò seriamente.
“Stai
tranquillo. Non è come te la ricordi. Non farà
brutti scherzi”
“Lo spero
per la sua incolumità. Se la prendeva con me per ogni minima
cosa alle elementari. E poi non mi lasciava in pace.. Mi perseguitava!
Persino alle medie e alle superiori! Per fortuna dopo se
n’è andata” Phoenix si ricordava ogni
singolo scherzo che Erin gli aveva fatto, a partire dal primo giorno
delle elementari!
Eveleen
guardò severamente Phoenix. Non permetteva a nessuno,
nemmeno a Daniel, di prendere in giro Erin.
“Nick, forza
andiamo sul luogo del delitto!” Maya si era ripresa
dall’imbarazzo ed era tornata come sempre energica. Ma
l’ultima volta quando si trovò sulla scena del
crimine si azzittì di colpo: forse le ricordava Mia.
“Vengo anche
io con voi.” Eveleen li seguì salutando Daniel.
Gli sorrise e poi raggiunse gli altri due che già non
sapevano più dove andare. L’orientamento per
entrambi era qualcosa di sconosciuto.
“Ma...
Volete andare a piedi fino all’agenzia? Ma voi siete matti!
È lontanissima da qui!” Eveleen voleva chiamare un
taxi.
“Maya vuole
smaltire le 5 brioche che si è mangiata prima...”
Phoenix la guardò sconsolato.
...To be continued
Profili:
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Phoenix Wright
Anni: 24
Non sono mai uscito bene in nessuna fotografia...
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|
Maya Fey
Anni: 17
Sorella del mio mentore, Mia Fey. È la mia assistente.
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|
Miles Edgeworth
Anni: 23
Procuratore abile e spietato. Lo conosco dalle elementari.
|
|
Eveleen Owen
Anni: 17
Giovane studentessa. Fidanzata del mio cliente e sorella di Erin. È amica di Maya.
|
|
Daniel Gray
Anni: 24
Il mio cliente. Fidanzato con Eveleen. Fratello gemello della vittima. Vecchio compagno delle elementari.
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Registro Processuale:
|
Il mio distintivo nuovo di zecca. Senza di esso nessuno saprebbe che sono un avvocato.
|
|
L’arma del delitto. Presenta le impronte digitali di Daniel Gray e di Charlotte Gaillard.
|
|
La sciarpa in cui è stata trovata l’arma del delitto.
|
Note dell'autore:
Ripropongo una nuova versione della fan fiction "Software Omicidio" che
era stata già riproposta in "Phoenix Wright Ace Attorney
Memories". Ci ho lavorato a lungo e finalmente ho trovato quello che
volevo.
Spero che il primo capitolo vi abbia interessati!
Sono accettate tutte le recensioni! Positive o negative, ma anche
quelle corte, giusto per farmi sapere che siete interessati.
Il nuovo capitolo vi
attende la prima settimana di ogni mese.
Questa fan fiction farà parte di una futura serie con molti
altri casi interessanti. Mi farà piacere se tutti voi che mi
seguirete in questa fan fiction continuerete a seguirmi anche nei
prossimi casi!
Al prossimo aggiornamento,
Sian :3
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