Wrong Way

di bubs89
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Sherlock afferrò furente la maniglia del 221B di Baker Street. Mycroft aveva esagerato. Oh, se aveva esagerato. Non l'avrebbe passata liscia. Quell'intrusione gli sarebbe costata cara. Carissima.
Sorrise, pregustando la tremenda vendetta che si sarebbe abbattuta su suo fratello maggiore. Avrebbe persino potuto ricorrere all'artiglieria pesante. In fondo, era passato un po' troppo tempo da quando aveva fatto una telefonata alla madre.
Aprì la porta, sorridendo soddisfatto.
E si ritrovò davanti due occhi gialli che lo fissavano con ferocia.
La mente di Sherlock riportò a galla l'immagine più terribile che mai gli fosse capitata di vedere. In un momento la paura paralizzante che aveva provato solo una volta nella fredda palude di Dartmoor, diabolica dimora del temibile mastino di Baskerville, lo assalì, immobilizzandolo.
Davanti a lui un feroce cane, anche se definirlo tale gli sembrava riduttivo, ringhiava furiosamente. Era un fascio di nervi e muscoli tesi, di un nero quasi impossibile. Le orecchie dritte e appuntite, il muso quadrato con i denti bianchissimi scoperti. Sembrava quasi una pantera pronta a balzare.
Sherlock non riusciva a distogliere lo sguardo da quella bestia. In realtà, non riusciva nemmeno a respirare. In qualche modo sentiva che se solo un muscolo del suo corpo, cuore compreso, fosse sfuggito al suo controllo, l'animale lo avrebbe attaccato senza pietà.
Il cane emise un lungo, basso, tonante ringhio.

-Byte? Dove sei finito?- domandò Hailey uscendo dal bagno, il corpo stretto in un lungo asciugamano fissato sul davanti. I riccioli rossi, scuriti dall'acqua, le sfioravano delicatamente le spalle nude.

Sherlock e il cane si girarono lentamente a guardarla. L'enorme animale, alla vista della padrona, abbandonò la posizione di guardia e si diresse trotterellando come il più mansueto dei cuccioli verso di lei. Una volta raggiunta si buttò a terra, zampe in aria per ricevere le coccole. Hailey si inginocchio, premiandolo con amorevolezza.
Poi l'animale si rialzò e tornò a fissare Holmes, ostile.

-Buongiorno!- lo salutò la ragazza sorridendo con innocenza -Spero che il mio piccolo Byte non ti abbia spaventato. Tende ad essere un tantino protettivo nei miei confronti e non apprezza particolarmente il genere maschile.- raccontò la ragazza dando una grattata dietro le orecchie dritte del cane.

Sherlock deglutì a vuoto. Allungò una mano e si diresse a passo malfermo verso la sua poltrona.
Hailey andò a rivestirsi con Byte alle calcagna. Indossò velocemente un paio di jeans e una maglietta e uscì dalla sua nuova stanza a piedi nudi. Quando tornarono al piano di sotto Sherlock era ancora seduto, immobile, la mano destra a coprirgli gli occhi.

-Che diavolo di bestia sarebbe quella?- mormorò l'uomo senza cambiare posizione.

Il cane ringhiò. Forse non aveva capito il significato delle parole pronunciate dal consulente investigativo, ma sicuramente non aveva gradito il tono disgustato con cui l'uomo aveva posto la domanda.

-Non credevo che avessi paura dei cani.- asserì la rossa, divertita -Byte è un cane corso. Non ne avevi mai visto uno?- chiese accarezzando il capoccione nero dell'animale.

-No. E avrei potuto tranquillamente continuare a vivere con una lacuna del genere.- dichiarò spazientito lanciando un'occhiataccia alla bestia -Bite o Byte?- domandò poi alzando un sopracciglio.

-Dipende dalla situazione.- rispose Hailey ironica con una scrollata di spalle sedendosi sulla poltrona dirimpetto a quella di Sherlock. Il cane le si affiancò, composto come una statua di Anubi.

-Preferire che non ti sedessi lì.- decretò Sherlock balzando in piedi.

Byte lo squadrò con sguardo truce.

-Perché?- chiese la rossa corrugando la fronte. Infilò una mano dietro la schiena e tirò fuori un cuscino decorato con il motivo della Union Flag e lo lanciò con malagrazia sul divano.

L'uomo digrignò i denti, con un verso stizzito. Raggiunse la porta a grandi falcate e la aprì facendo capolino all'esterno.

-Signora Hudson! Del tea!- gridò furente -Subito!- aggiunse sbattendo la porta con violenza. Chiuse gli occhi, espirò a fondo e si sistemò la giacca, lisciando le pieghe che si erano formate con mano ferma.

Una volta riacquistata la sua consueta imperturbabilità tornò a sedersi sulla sua poltrona. Congiunse i palmi delle mani e portò le dita a sfiorarsi il mento. Poi aprì gli occhi azzurri.

-Quali sono i termini dell'accordo?- domandò Sherlock pragmatico.

-Accordo?- ripeté Hailey ridendo -Quale accordo? Il tuo caro fratellino mi ha messo davanti a un bivio e io mi sono limitata a scegliere il minore dei mali.- spiegò accavallando le gambe.

-O qui o...- mormorò Holmes inclinando il capo.

-O sarei stata gradita ospite dello Stato. Un letto comodo e tre pasti al giorno garantiti da qui a... beh, non esattamente l'eternità, ma rende comunque l'idea.- concluse la rossa soffiando su un ricciolo rosso che le ricadeva davanti al viso.

-Così hai accettato di vivere qui.- sospirò l'uomo -Sei una persona alquanto intelligente e hai una certa dose di risorse. Sei già sparita una volta, potresti farlo di nuovo.- le fece notare pensieroso.

-Non te l'ho detto? Niente viaggi all'estero per me.- lo informò con un sorriso smagliante -Sono ufficialmente rediviva. Ma niente passaporto.- così dicendo prese dalla tasca dei jeans chiari un fascio di documenti nuovi di zecca e li lanciò sulle gambe di Sherlock.

L'uomo arcuò un sopracciglio guardandoli per una frazione di secondo. Patente, carta di identità, tessera sanitaria. Una recentissima foto in formato tessera di Hailey era riportata su ogni documento insieme a nome, cognome e tutti i parametri necessari.

-Hai capito cosa intendo.- la rimbeccò Holmes.

-Forse, e dico forse, potrei farlo, ma prima c'è una cosa che devo assolutamente fare.- cedette con un sospiro -Jim Moriarty ha rubato qualcosa di mio e sono intenzionata a riprendermelo.- dichiarò con sguardo feroce.

Byte latrò rumorosamente.

-Ecco qui il tea!- disse la signora Hudson con voce squillante mentre entrava nella stanza brandendo un vassoio colmo di tazzine e biscotti.





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