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[Haji, hirogoroshi]
Itachi Uchiha.
Aveva ucciso sua madre.
Poi suo padre.
E infine tutta la sua
famiglia.
“Perché… Fratellone?”
Aveva risparmiato solo il
fratellino Sasuke.
Quella vocina dolce e quegli
occhini tristi non avrebbero funzionato su di lui.
[Haji, hirogoroshi]
La voce fredda di lui, che
stringeva ancora in mano il pugnale insanguinato,
rispose:
“Volevo vedere se ne ero
capace”
Era malato, lui.
Un pazzo da manicomio.
Cosciente del trauma che aveva
causato al fratellino.
Ma non gliene importava. Anzi, lo
divertiva.
Lo divertiva quella
carneficina.
Lo divertiva uccidere.
Lo divertiva, pensare a sé stesso
come un killer.
“E ora che fai? Non puoi fare
nulla! Solo odiarmi! Inseguirmi, ma non potrai mai uccidermi!”
Sorrise al pianto disperato di
Sasuke.
Sorrise quando scappò da Villa
Uchiha.
Proprio mentre arrivava la
polizia.
[Haji, hirogoroshi]
Oramai era un condannato a
morte.
Un serial killer a piede
libero.
Un’instabile mentale che aveva
sterminato in pochi minuti la famiglia.
Un uomo che poteva considerarsi
morto.
Anni più tardi, Itachi trovò
rifugio nel clan Yakuza più forte di Tokyo.
Akatsuki.
Anni più tardi, Sasuke diventò
capo della polizia.
Anni più tardi, Itachi venne
preso e condannato a morte.
[Haji, hirogoroshi]
“Mi dispiace, Sasuke”
Ma morì vedendo le lacrime del
fratello.
[Vergogna, assassino]
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