N.B. Luffy
qui avrà il nome di Rubber perché mi è
più comodo scrivere così.
Tranquilli, io sono del tutto contraria ad usare il nome Rubber, che
senso ha chiamare
una
persona "Gomma"? SOLO
perché ha mangiato il frutto del diavolo Gom Gom che gli ha
fatto diventare il corpo di gomma, poi.E' del tutto inutile. Quindi
pace e amore e godetevi la FF.
<< Rubber, sai una cosa? >>
Era stato Zoro a parlare.
I due si trovavano in una piccola barca, e la loro unica compagnia
erano i gabbiani e una botte piena di mele, che Rubber stava
già svuotando.
<< Cosa? >> chiese il ragazzo.
<< Quando ti sei parato davanti a me, ieri, mi
è sembrato... >> Zoro si bloccò.
<< Cosa? >> ripeté Rubber
impaziente.
<< Mi è sembrato di averti già
visto da qualche parte. >> mormorò lo
spadaccino.
<< Davvero? >> chiese l'altro a bocca
piena.
<< Sì. Sai che non ti mentirei su una cosa del
genere. >>
I due rimasero per qualche istante in silenzio.
La calma che regnava era quasi palpabile, il solo rumore presente era
lo sciabordio delle onde.
<< Zoro, sai una cosa? >>
<< Cosa? >>
<< Anche a me sembra di averti già visto. O,
quantomeno, di aver visto uno simile a te >>.
Zoro ne rimase piuttosto sorpreso. Conosceva da poco quel ragazzo e
continuava a stupirsi della sua sfacciataggine. O del fatto che non si
separava mai da quello stupido cappello.
<< Ah, sì? E quando? >>
Rubber finì la sua mela, osservò assorto
l'orizzonte, poi fece un gigantesco sorriso.
<< Ero piccolo, non me lo ricordo. >>
scoppiò a ridere, poi afferrò un'altra mela e la
addentò.
<< Smettila di mangiare! >> urlò
inviperito Zoro.
L'altro sembrava non essersi accorto degli strepiti del compagno.
Continuò indifferente a mangiare il frutto che aveva in
mano, ingoiandolo intero.
<< Sei disumano quando mangi, lo sai? >>
chiese Zoro leggermente divertito.
<< Non è colpa se ho sempre fame!
>> si difese Rubber. Decise di lasciare perdere il cibo,
ormai sazio e si sedette accanto allo spadaccino, sospirando. Zoro lo
osservò curioso. Rubber era proprio strano: sembrava normale
a prima vista, forse un po' rammollito, ma Zoro sapeva che non era
così. Era rimasto impressionato dalla prestazione del giorno
prima -fermare i proiettili col proprio corpo? Impossibile, eppure
Rubber c'era riuscito- ma qualcosa gli diceva di aver già
vissuto un'esperienza simile. Una specie di deja-vu.
E qualcosa dentro di sé gli diceva che quel volto gli era
familiare.
Il pomeriggio passava con una calma esasperante. Il sole picchiava
prepotente sulle loro teste, accaldandoli. Zoro aveva gli occhi chiusi,
incurante, in apparenza, dei lamenti di Rubber che si sventolava una
mano come se fosse stata un ventaglio.
<< Che caldo! >> si lamentò per
l'ennesima volta il suo compagno. Zoro digrignò i denti e
fece finta di niente. Quel ragazzino continuava a lamentarsi e lui non
ne poteva davvero più.
"Resta calmo, Zoro, la
sera arriverà presto e se tutto va bene, Rubber dovrebbe
smetterla di lamentarsi. Tutto quello che devi fare è stare
CALMO."
Zoro aprì un occhio e si ritrovò davanti il volto
di Rubber, che sorrideva.
Zoro sussultò. << Rubber, mi hai fatto
spaventare! >> il ragazzo rise e si sedette vicino a lui.
Lo spadaccino sospirò.
<< Sai... >>
Questa volta era stato Rubber a cominciare.
<< Che c'è? >> chiese
infastidito Zoro. Quando ci si metteva, quel ragazzino era peggio di
una zanzara.
<< Ci ho pensato e... mi è venuto in mente un
episodio in cui sono sicuro di averti già visto.
>>
Zoro si destò subito da quella specie di torpore
che lo stava attanagliando.
<< Come dici? >>
<< Hai sentito. Ho detto che... >>
<< Sì, ho capito. >> lo
interruppe Zoro. << Racconta. >>
<< Beh... >> Rubber sembrava
incerto. << Era un giorno d'estate e io stavo camminando
per il paese... >>
Zoro chiuse gli occhi: se il racconto fosse continuato secondo questo
ritmo si sarebbe di sicuro addormentato.
<< Quando ti ho visto. >>
Zoro aprì un occhio. Mugugnò qualcosa di
incomprensibile, per far capire che lo stava ascoltando.
<< Eri circondato da dei ragazzini più grandi
persino di te che avevano dei ghigni strani sulla faccia.
>>
Finalmente qualcosa di interessante. Zoro aprì
definitivamente gli occhi e si sedette.
<< E cosa successe? >>
Rubber sorrise. Zoro notò che gli si illuminava il viso. Se
non altro non si vedeva più la cicatrice che aveva sotto
l'occhio sinistro.
<< Eri come un animale in gabbia. Braccato.
>>
<< Smettila di fare similitudini per favore.
>> disse a denti stretti Zoro.
Rubber rise.
<< E smettila di ridere! >>
Rubber smise immediatamente.
<< Scusa. Dicevo? Ah, sì. Insomma, eri in
serie difficoltà. Quei ragazzi avevano brutte intenzioni. Io
mi sono avvicinato e ho notato che avevano delle pistole.
>>
Rubber fece una smorfia che fece ridere Zoro.
<< Contento che ti stia divertendo. >>
disse Rubber sorridendo.
<< Dai, continua! >>
Rubber si parò il cappello davanti agli occhi, oscurando
così il proprio viso. L'unica cosa che si vedeva era il suo
grande sorriso.
<< Non volevo farmi notare perché, sai,
avevano delle pistole. E anche se avevo i poteri del frutto Gom Gom,
non ero capace di usarli. >>
<< Come scusa? >> Zoro era sconcertanto.
<< Ho detto... >>
<< Sì, ho capito quello che hai detto!
>> sbottò Zoro improvvisamente serio.
<< Solo che non capisco. Quando l'hai mangiato il frutto
del mare? Non pensavo che fossi ancora un bambino quando l'hai
mangiato. >>
Rubber sorrise di nuovo, poi disse con calma: << Ero
molto piccolo quando successe. Non era mio, apparteneva a Shanks,
così come questo cappello. >>
indicò il cappello di paglia che aveva sulla testa.
<< Mi è venuto un attacco di fame e quello era
l'unico cibo a mia disposizione, in quel momento. >>
Zoro annuì assorto. << Continua.
>>
<< Tu avevi con te una spada... una spada molto lunga...
credo che fosse quella. >>
Il ragazzo indicò la spada dalla custodia bianca che Zoro
portava alla cintola. Zoro seguì il movimento della sua mano
con lo sguardo. Quando il suo campo visivo raggiunse la
spada, il suo sguardo si indurì.
<< Quanti anni avevi? >>
<< Come? >>
<< Quando è successo. Quanti anni avevi?
>>
<< Beh... dato che era già da un paio di anni
che... e dato che... uhm, direi sette. >>
Zoro sorrise, tranquillizzato dall'affermazione dell'amico.
Già dall'inizio del racconto, Zoro sospettava che Rubber se
lo fosse inventato di sana pianta. Ma grazie a quell'affermazione,
sapeva che Rubber non stava mentendo. Anche perché la sua
mente, elaborando tutte quelle informazioni, aveva cominciato a
racimolare ricordi. Forse sconnessi fra loro, ma la faccenda si stava
facendo sempre più chiara.
<< Purtroppo quei ragazzi mi hanno visto subito.
E hanno subito cominciato a... inteire? >>
<< Inveire. >> lo corresse sorridendo Zoro.
Sembrava proprio un bambino a volte.
<< Ad inveire contro di me, giusto. >>
anche Rubber stava sorridendo.
<< Hanno subito sguainato le loro pistole...
>>
<< Rubber, credo che il termine "sguainare" non sia
adatto per delle pistole. >>
<< Uhm, sì, giusto. >>
Rubber si guardò intorno. << Cosa stavo
dicendo? Ah, sì. Insomma, a quel punto tu ti sei messo
davanti a me con la spada in mano. Hai detto... >>
"Vattene via!"
pensò Zoro, proprio mentre Rubber diceva <<
... "Vattene via!" >>
<< Però i ragazzi avevano già
attaccato e un proiettile ti ha colpito proprio qui. >>
Rubber puntò il dito sulla bandana verde che Zoro teneva
sempre legata al braccio. << Allora io mi sono parato
davanti a te e io ragazzacci hanno detto che ero solo un
rammollito che avrei dovuto andarmene se ci tenevo alla mia
vita. >>
Zoro sorrise osservando Rubber che, mentre raccontava, mimava le scene,
rendendo il racconto più buffo di quanto fosse.
<< Io ho detto loro di provare a sparare e loro
hanno riso fortissimo. Sembravano indemoniati.
>> Rubber scoppiò a ridere, nel tentativo di
imitare quei ragazzi.
<< Al che tu hai detto che ero pazzo e che sarei dovuto
andare via. Io non ti ho ascoltato. >>
<< Ovviamente. >> disse Zoro, che sapeva
fin troppo bene quanto fosse cocciuto l'amico.
<< E quei tizi hanno sparato. E' stato come se tutto
fosse successo al rallentatore. Alcuni già stavano
esultando. Ma poi si sono accorti che i proiettili rimbalzavano sulla
mia pelle e si sono spaventati. Quindi ne ho approfittato e
ho dato loro una scarica di pugni, che è stata la mia prima
volta. O forse la mia prima volta è stata quando...
>>
<< Ok, non mi importa! >> sbottò
Zoro. Era incredibile. Tutto aveva un senso in quel momento. Ecco
perché il giorno prima il gesto protettivo di Rubber gli era
sembrato così familiare. Ma allora, perché la sua
mente aveva rimosso quel ricordo? O meglio, quel dettaglio.
Perché l'unica coa che non ricordava era chi fosse stato il
suo salvatore, per così dire. Una coincidenza del genere era
strana, ma Zoro si sentiva stranamente sollevato.
<< Zoro, mi senti? >> Rubber aveva
un'espressione contrariata sul volto, mentre schiaffeggiava l'amico.
<< Certo, ti ascolto, smettila di
schiaffeggiarmi! >> ordinò lo spadaccino
massaggiandosi la guancia infuocata dal dolore.
<< Stavo dicendo, dopodiché sono scappati e
anche tu te ne stavi andando. Prima di sparire però mi hai
detto... >>
<< ... Stai lontano da me, ragazzino di gomma.
>> concluse al suo posto Zoro.
<< Esatto. >> disse piano Rubber.
I due rimasero in silenzio, ognuno con pensieri diversi per la testa.
Mentre Zoro pensava a quanto fosse strano, Rubber pensava che sarebbe
stato bellissimo avere qualcosa da mangiare che fosse diverso da una
mela.
<< Non ci vedo più dalla fame!
>> esclamò Zoro.
All'improvviso, sopra le loro teste, passò un uccello
particolarmente grosso, che fece venire l'acquolina in bocca a Rubber.
<< Dai, catturiamolo! >> propose Rubber
entusiasta.
<< Eh? E in che modo, scusa? >>
<< Lascia fare a me! >> Rubber
allungò le braccia e si aggrappò al minuscolo
albero maestro.
Con quello si diede la spinta e riuscì a saltare sino
all'uccello.
<< Ehy, sei una vera molla. >> disse
sarcastico Zoro, osservandolo.
Qualcosa andò storto e Rubber si ritrovò la testa
nel becco dell'uccello.
<< Aiuto! Aiutatemi! >> gridò il
ragazzo, mentre Zoro cominciava a remare con tutte le sue forze.
<< Razza di zucca vuota, non potevi stare più
attento? >> urlò Zoro infuriato, mentre
l'uccello usciva dalla sua visuale.
Buongiorno/buonpomeriggio/buonasera
a tutti.
Non so bene da
dove mi sia uscita l'idea per questa fic, so solo che mi sono detta
"Wow, ho appena avuto un'idea per una storia" e l'ho scritta.
Mi sembrava
un'idea carina pensare che ci sia stato un incontro fra il nostro
Capitano e lo spadaccino più bravo del mondo, prima
dell'inizio della storia originale.
E poi io adoro la
loro amicizia, anche se Zoro pensa che Luffy sia un babbeo senza
speranza xD
Ho voluto provare
un nuovo stile di scrittura, ovvero quello di incentrare la ff
più che altro sui dialoghi che sulle azioni, anche se ho
entato di unire le due cose.
Ho preso
ispirazione dall'episodio 4 , quando si scopre come Luffy diventa
gommoso e c'è tutto un flashback che dura praticamente tutto
l'episodio.
L'ultimo piccolo
paragrafo di ff è uguale identico alla fine dell'episodio,
ho solo trascritto quello che vedevo in parole. I dialoghi sono
identici, potete controllare se volete xD
Ho solo omesso la
parte dei tre pirati della ciurma di Buggy il clown perché
non avevo voglia di inserirli.
Credo sia tutto,
fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, mi piacerebbe molto :)
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