Un
bacio come un battito d’ali
Kiss
me out of the bearded barley,
nightly, beside the
green, green grass
swing, swing, swing the
spinning step
you wear those shoes and
I will wear this dress
Ninfadora
è irrequieta, non sa che fare. Si è innamorata,
le piace da impazzire. E non vorrebbe risultare una bambina,
dicendoglielo.
Forse
è il momento meno opportuno, dato che da un momento
all’altro potrebbe scoppiare una guerra, ma non
può più nasconderlo.
Non
riesce più a reprimere i suoi sentimenti: l’altra
sera dall’emozione balbettava, mentre si dava mentalmente
della stupida. Si era scusata ed era andata via, ma si è
resa conto che non potrebbe continuare così.
Lo
guarda, se ne sta tranquillo davanti al camino assieme a Sirius, e
parlottano, talmente piano che non riuscirebbe a sentirli nemmeno se lo
volesse.
Forse
questo è il momento giusto, si ripete, mentre dentro di lei
l’ansia cresce sempre più.
Poi
si avvicina a lui senza accorgersene, come se non avesse il controllo
dei piedi; Sirius se ne accorge, sussurra qualcosa
all’orecchio di Remus e va via, ammiccando in direzione della
ragazza.
Remus
si chiede come mai Ninfadora sia così strana in questi
giorni, forse un po’ più sbadata. Sarà
lo stress, cerca di convincersi, ma non riesce a non pensare al suo
sorriso.
A
come lo guarda. Non dovrebbe, si ripete, pensare a lei. Lei
è ancora giovane, ha una vita davanti, e deve lasciarla
libera. Poi non vorrebbe farle del male involontariamente, una ragione
in più per ignorare quella strana sensazione che nasce solo
quando c’è lei.
Come
adesso, che si è avvicinata e non sa cosa dire, ha
un’espressione confusa sul volto. O indecisa, non riesce a
capirlo.
E
i suoi capelli cambiano rapidamente colore, passando dal rosa shocking
al rosso acceso: Remus dubita che lo stia facendo volontariamente.
Adora
questa sua espressione un po’ indecifrabile, tutto gli urla
di baciarla, avvicinarsi a lei e prenderla di sorpresa, ma fra le cose
che non vorrebbe c’è anche il farsi odiare.
Quindi
si limita banalmente a chiederle se ha bisogno di qualcosa.
Ninfadora
esita un attimo, poi gli dice che ha semplicemente bisogno di un
consiglio, nulla di importante.
Si
sta dando nuovamente della stupida, non è quello che avrebbe
dovuto dirgli, ma adesso deve davvero farsi dare un consiglio.
Cosa
inventa? Balbetta un attimo, fino a quando non gli dice se
può aiutarla a trovare un buon regalo di Natale da fare ad
Harry, dato che lui lo conosce da più tempo.
E
si ritrovano fra le strade affollate di Diagon Alley, nonostante il
freddo e la minaccia incombente di una nevicata.
Di
tanto in tanto alita nelle sue mani, per farsi un po’ di
calore, e nota che l’uomo la guarda con aria intenerita. Se
non fosse che è già tutta rossa per il freddo,
l’avrebbe vista avvampare spaventosamente.
Gli
sorride, con un po’ di difficoltà.
Vorrebbe
stringerla, semplicemente per non farla raffreddare, a quella testa
calda, che non ha voluto cedere quando lui ha insistito che avrebbe
dovuto coprirsi per bene.
Così
adesso rischia di prendersi un raffreddore, Ninfadora, ma non sembra
curarsene più di tanto. Però sente freddo, e non
riesce a nasconderlo agli occhi attenti di Remus.
Lui,
dal canto suo, non sa se stia riuscendo a mascherare il suo sguardo, se
lei abbia già capito qualcosa o meno. Solo che in questo
momento non vuole pensarci.
Nel
frattempo lei parla, parla, parla, e non la smette. Parla di qualunque
cosa le passa per la mente e Remus non è sicuro se
riuscirà a ricordare ogni cosa, con tutto quello che gli sta
dicendo.
Sembra
più tranquilla, rispetto a prima, quando balbettava.
All’improvviso
si ferma, come se avesse dimenticato qualcosa, e Remus se ne accorge
subito, fermandosi subito dopo. Le chiede se ci sono problemi, se ha
bisogno di qualcosa, ma lei fa cenno di no con la testa.
Poi
lo guarda fisso negli occhi, un attimo soltanto, e gli prende
la mano, dicendogli che sente semplicemente freddo. Lui è un
po’ perplesso, ma non fa domande.
Adesso
sì, che sente di aver toccato il fondo! Ma quante storie sta
facendo per una stupida dichiarazione?
Però
non è male tenerlo per mano. Ha la mano calda, soffice. Ed
è rassicurante.
Ancora,
però, non hanno comprato nulla, decisamente no. E Ninfadora
non sa nemmeno cosa dovrebbe comprare, quindi pensa di dirgli di
tornare a Grimmauld Place, perché tanto si sta facendo ora
di cena. Remus la guarda un po’ perplesso, ma acconsente.
Lei
si sente un po’ sollevata, però sa che sta
sbagliando un pochino, non è nemmeno nel suo carattere
comportarsi così, maledizione!
Inoltre
odia rimandare, e mentre prova vari discorsi nella sua mente, sono
già arrivati, nel silenzio assoluto.
Di
nuovo, stupida, stupida, stupida.
Kiss
me down by the broken tree house
Swing me upon its hanging
tire
Bring, bring, bring your
flowered hat
We’ll take the
trail marked on your father’s map
«Remus,
avrei una cosa da dirti, ecco...»
Lui
si volta e le sorride. Non lo fa spesso, e per questo pensa che i suoi
sorrisi siano speciali.
«Cosa
c’è?»
«Dovevo
dirtelo da un po’, ma non ci riuscivo. Adesso non so nemmeno
se ci riuscirò, né se saprò sembrare
una perfetta cretina. Il problema è che non sono abituata a
cosa fare o dire in queste situazioni, quindi...»
Non
ha nemmeno il tempo di finire di parlare. Remus la bacia, spiazzandola.
Non
è stato poi così difficile, si dice fra
sé e sé. E si abbandona alle dolci emozioni che
le sconquassano il cuore, talmente da arrivare a farle male.
Si
abbandona a quel sogno infinito, che sembra durare in eterno nonostante
sia solo pochi secondi.
Poi
Remus si allontana, rosso in viso, un po’ imbarazzato e con
il cuore che gli martella come non faceva da tempo.
«Beh,
qualunque cosa tu volessi dire, anche io.» Sussurra piano,
facendola sorridere.
Oh,
kiss me beneath the milky twilight
Lead me out on the
moonlit floor
Lift your open hand
Strike up the band and
make the fireflies dance
Silver moon’s
sparkling
So kiss me
Note: Questa
fanfiction partecipa al contest "Il giro del mondo in -anta ships",
indetto da Total_Drama sul forum di Efp.
Finalmente
pubblico questa shottina! Non so se sia proprio come la volevo,
però ne sono soddisfatta.
Ed
era da tempo che non ero soddisfatta di ciò che scrivo,
quindi lo vedo come un traguardo, che mi aiuterà finalmente
a sbloccarmi da questo stato di vuoto, che non mi fa venire voglia di
scrivere.
Spero
solo che la apprezziate un pochino, ma pochinopochino, eh ^_^
Alla
prossima!
P.S. I
versi presenti alla sinistra del testo sono presi alla canzone "Kiss
me", dei Sixpence none the richer.
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