Partire da un pugno di
granelli.
“Sakura, non
allontanarti da papà e presta attenzione!”
sdraiata su un asciugamano, poco distante dall’ombrellone,
Miyazawa riserva uno sguardo apprensivo alla primogenita di appena tre
anni che è intenta, in compagnia di Arima, a rifinire un
castello di sabbia sulla battigia.
Il mare non
è particolarmente agitato, quel giorno, ma Asaba sa che i
marosi sono meschini, che un’onda alta e oltremodo bastarda
può giungere dal nulla, spazzare via ogni cosa,
avviluppare la bambina nonostante l’invidiabile prontezza di
riflessi del padre. Condivide le ansie di Miyazawa, ma non le
esplicita: non spetta a lui farlo.
E poi lui è
forse troppo
apprensivo, peggio di una qualunque mamma, tanta è la paura
che nutre nei confronti dei flutti imprevedibili... non accade che cullino e
all’improvviso travolgano, senza avvisare?
Non vuole
costruirsene, Asaba, di illusioni, di fragili castelli sabbiosi, ha
bisogno di certezze; di pareti di mattoni e cemento, torrioni altissimi
che consentono di scrutare lontano, fondamenta stabili. Quando
è andato via di casa per i contrasti con il padre il suo
primo, personalissimo maniero dorato in granuli sottili si è
accartocciato su se stesso, in un’assenza di suono
terrificante. Davanti agli occhi e dentro al corpo l’arida
desolazione delle macerie.
Per ogni costruzione lungo le
rive c’è un onda macroscopica pronta a fuoriuscire
dagli argini - e nessuna bandiera rossa a segnalarlo.
Però.
Però a
volte i castelli resistono. A volte i soffitti si crepano, gli
appartamenti sul lato ovest vanno in malora, i pavimenti traballano, ma
gli architetti intervengono e rimettono a posto, rafforzando
l’edificio, sfidando il rischio del crollo.
Per un lungo periodo
lo ha creduto, che Miyazawa e Arima sarebbero crollati, e che stavolta
il silenzio sarebbe stato densissimo e soffocante, come si conviene
alle opere architettoniche più imponenti: finiscono per
seppellire con sé innumerevoli vittime, intrappolandole in
un carcere di laterizi, distribuiscono palpebre arrossate e gonfie per
il nuvolone di polvere e per i rimpianti.
Eppure eccoli
lì, più felici che mai, sposati e con una figlia.
Hanno insistito, si sono tesi le braccia a vicenda e ne è
venuta fuori una splendida reggia, dall’ossatura ferrea e
dalle mura confortevoli e tiepide.
“E
io? Da dove posso partire, per costruire la mia casa?”
“Zio
Asaba?”
Sakura lo scruta con
due occhi insoliti per una bambina della sua età, profondi e
intelligenti, neri come il bianco nel punto in cui si nasconde, un nero
che è anche chiarore e ci affondi consenziente.
“Vieni a
costruire il castello con noi?”
La sua manina
grassoccia gli avvolge le dita, lo sprona a sollevarsi, lo trascina con
sé.
“Ecco”
la bambina gli porge un secchiello “inizia a
riempirlo!”
Asaba ride di gusto,
mentre capovolge il secchio ormai pieno e prende a tamburellarne la
superficie, con l’intento di non lasciare residui, Sakura si
lascia sfuggire un “Oooh” di meraviglia e Arima
batte le mani, contagiato dall’entusiasmo della piccola.
Miyazawa scosta appena gli occhiali da sole e i suoi lineamenti sono
l’emblema della tenerezza.
“Hai visto,
zio Asaba? E’ bellissimo!”
“Sì...
lo è davvero.”
Yukino,
Sakura e Soichiro.
Ha veramente bisogno
di una nuova casa?
Tutto
comincia sempre con un castello di sabbia.
Prompt
da rispettare:
Castello di sabbia
Le situazioni
dell'autrice: 520 parole, nonostante l'eccedenza di venti
la considero una flashfiction, inutile star lì ad
arrovellarsi. Tre anni dopo la nascita di Sakura, Asaba riflette con
serietà misurata su quanto non ha voluto indagare del
proprio passato, su come l'imprevedibilità non sia solo in
negativo. E capisce tante cose - bisogna partire dalla sabbia e
dall'ignoto, dal rischio del crollo, ad esempio. Nessuno nasce fortezza
rinforzata, né lo resta per tutta la vita, ma osare, aprire
gli occhi... che bellissime sensazioni!
Ovviamente Sakura è ancora la piccola, innocente Sakura che
non ha rivelato allo "zio" il suo amore (vorrei vedere, a tre anni!)...
Asaba ancora non suda freddo al suo cospetto XD
Quindi si giunse alla fine della raccolta, nei tempi previsti.
Avrei voluto dire molto altro su molti altri personaggi, come
papà Miyazawa, Reiji, Tsubasa, Kazuma, Tsubaki, Takefumi, la
lista si protrae all'infinito! E ancora su Maho, Yukino, Asaba,
Arima... ma lo spazio e il tempo sono quelli che sono. Mi propongo di
ritornare a scriverci su in un futuro prossimo, questo è
certo - ahivoi!
Un ultimo grazie, di cuore, alla giudicia e a chiunque abbia letto, a
voi va la mia emozione (ohssignur, che diamine scrive XD)
Ci si legge presto, mi auguro, mata ne!
Yume.
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