Parole

di ISI
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Parole

 

 

“Se ne dicon di parole,

tante che ne puoi buttare...”

 

(Giuliano Palma)

 

 

Potresti dirgli che lo ami.

Potresti dirgli che per te non esiste nessun’altro al di fuori di lui, che tu sei solo suo e che lui ti appartiene.

Forse sarebbe opportuno fargli presente che non hai mai amato nessuno come ami e amerai lui, che vuoi passare il resto dei tuoi giorni con lui, invecchiare e rimbambire in sua compagnia, mentre la demenza senile avanza e cominciate a dimenticare gli incantesimi.

Decimante, potresti dirgli che lo ami, ma farlo non avrebbe senso alcuno, sarebbe solo un’inutile spreco di fiato.

E questo perché lui sa già tutto e ribadirglielo adesso non solo sarebbe inutile, ma anche estremamente sdolcinato, da carie ai denti quasi, cosa che, per un fiero Slitterin come te, è assolutamente ineccepibile, anche perché le parole sono un invenzione dell’uomo e come quest’ultimo hanno l’incolmabile difetto d’essere limitate, meschine e alle volte addirittura inutili.

Potresti giocare a fare il poeta, cercare vocaboli, idiomi e lemmi per metterli nell’ordine che più ti è gradito e poi rimescolarli tutti, cosicché un’insalata di suoni, più o meno confusi, possa sembrare un poema epico di rara bellezza.

Potresti sciogliere al vento rime raccapriccianti come “cuore/amore”, perdendo il conto delle anafore nella lunghezza di un solo verso per ripetere il suo meraviglioso nome come un mantra indiano.

Potresti dirgli che lo ami ed effettivamente, nonostante tutto, stai per farlo, quando Harry ti posa l’indice sulle labbra, sorridendoti.

Poi ti bacia.

Ti bacia come solo lui sa fare, con quella dolcezza e, al tempo stesso, con quel trasporto che gli sono tipici e che ti fanno dimenticare tutte le parole, i vocaboli, gli idiomi ed i lemmi che conosci.

Fa’ niente se hai perso le parole...

Qualcun altro giocherà per te a fare il poeta.

 

 

“Ho perso le parole,

o forse sono loro che perdono me...”

 

(Ligabue)

 

 

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