Castelli

di Cara Catastrofe
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Castelli
 
Ognuno di noi collega l’amore a qualcosa.
Per me l’amore è come quei castelli che facevo con le pietre sulla spiaggia quando ero una ancora una bimba.
La mamma diceva sempre che affinché la sua opera resistesse doveva avere basi ben salde.
E piano piano, con fatica e impegno, arrivi al punto in cui guardi quel castello e pensi che sia indistruttibile. Continui a mettere pietre su pietre, ma senza più l’attenzione di un tempo.
Aggiungendo pezzi su pezzi, capiterà di poggiare un sasso su qualche altro più debole con l’inevitabile caduta di una parte del castello.
La nostra fortezza non è mai completa, è un percorso, alti e bassi, miglioramenti e improvvisi regressi che- fino a quando l’azione di chi costruisce è più efficace di quella logorante e fino a che rimangono invariate e salde le basi- non cadrà mai del tutto.
Sbagliamo stesso perché pensiamo che il nostro bel castello sia fatto di pietre, le pietre- tutti i bimbi lo sanno- sono dure, sembrano forti, inattaccabili, proprio come quei sentimenti che sappiamo di provare; eppure anche quelle pietre possono cadere, non sempre è un male.
Una parte più debole, rende fragile l’intera costruzione.
Una volta ricostruita, con tutta quella dolce premura che si darebbe ad un bambino quando si fa male, è più forte, salda, destinata a resistere nel tempo.
E poi si sa, sono diverse le cause che portano alla caduta, quelle esterne e quelle interne, che siano vento, acqua o una divergenza tra pietre (sono cosi permalose!), quelle interne sono più delicate e poi ovviamente sembra che appena si trova un problema, ne spuntino altri mille.
Quei castelli sono cosi fragili, quanto è infinita è la dedizione che noi bambini mettiamo nel crearli e ora è più forte di me, quando sorge un problema, dopo una litigata spaventosa, penso ad un castello con una parte distrutta e vorrei andare in spiaggia, come quando ero piccola, e mettere insieme altre pietre, solo per rassicurarmi un po’ e far sorgere dalle ceneri (ceneri? Ceneri delle pietre, no, non suona bene) di quella vecchia parte, una molto più bella.
Finché c’è quella premura, c’è tutto.
Anzi una relazione è un castello fatto con le pietre, ma che si costruisce in due. 
 

Angolo Delirio
 Non scrivo da un bel po' e credo si noti, molto probabilmente non dovrei neanche pubblicare questa "cosa", ma so che se non inizio col pubblicare, non farò più nulla (urrà per tutti quanti effettivamente, ma vabbè). 
Se vi chiedete in base a quale delirio l'ho scritta, darò la colpa agli yogurt Activia, dato che sono l'unica novità che ho introdotto (che tristezza).
Informatevi del vostro bidifus actiregularis nei commenti (o anche commentate la storia, come volete)
Adieu 
 




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