Di
noi, che cosa rimarrà?
Harry
è andato via ed io mi sento così perso, ma anche così
codardo per non aver parlato in tempo. Non so nemmeno che cosa avrei
dovuto dire, per dire la verità e mi sento tanto stupido per
questo.
E'
come se la voce mi fosse morta in gola quando visti le sue valigie e
quel manicomio che aveva creato nella nostra stanza, che ormai è
solo mia e mi sento così solo in un letto tanto grande e tanto
vuoto; e chissà se anche lui sta pensando a noi, se anche lui
manco, perché io ci penso ogni fottuto attimo e questa cosa mi
deconcentra così tanto da diventare più imbranato del
solito.
Incominciava
a mancarmi già l'attimo dopo la il forte tonfo della porta che
veniva sbattuta per rabbia, mi manca quella sua fissazioni per le
mani pulite e anche quell'assurda regola del niente battutine mentre
si fa l'amore, mi manca l'odore di tabacco che impregnava i suoi
vestiti e anche quel sorriso, e il colore dei suoi occhi che
suonerei banale al paragonarlo al colore della giada; e chissà
se manco a lui, chissà se gli manca il color ghiaccio dei miei
occhi che tanto gli piaceva, forse gli manca il mio sdrammatizzare le
cose, forse il mio umorismo, il mio essere così imbranato. Lo
ricordo ancora il giorno che io e lui ci incontrammo, era il
venticinque marzo del duemilanove e alla caffetteria “Queen”
,dove lavoro tutt'ora come cameriere, c'era una gran confusione ed io
non so gestirla tutta quella calca; aveva ordinato una spremuta
d'arancia e due muffin, dovevo portargli io al tavolo e tra un
spintone e l'altro gli versai la spremuta d'arancia sui pantaloni
prima di cadere rovinosamente per terra, schiacciando i muffin contro
il pavimento.
Mi
aiutò proprio lui ad alzarmi, porgendomi la mano e indugiando
qualche attimo di più nel guardarmi fisso in viso.
-A
quanto pare oggi cadono dal cielo angeli dagli occhi color ghiaccio.-
e fu quando disse quella frase che seppi con certezza che saremmo
stati insieme.
Solo
che non avevo previsto che dopo quattro anni mi avrebbe lasciato e
chissà per quale assurdo motivo, magari poi sono quelli che un
attimo prima ho pensato
potrebbero
mancargli.
E'
passata una settimana da quel “Non ne posso più” e
della porta sbattuta ed ancora la nostra, volevo dire mia, camera da
letto è il manicomio che ha lasciato con tutte le cornici
delle nostre foto rotte per terra e lo scatolone delle altre ridotte
a brandelli e mi sembra anche strano tutto quel disordine, perché
a lui non è mai piaciuto,lo disse alla nostra prima volta,
ovviamente dopo che l'amplesso finì e quella volta avevo pure
provato a parlare, ma non lo permise premendo con insistenza e
premura le labbra sulle mie mentre continuavo a spingere dentro di
lui.
E
forse, adesso che ci penso, potrebbe essere offeso per una marea di
cose, tipo il fatto che ho scordato il quarto anniversario del nostro
incontro e anche il quarto anniversario della nostra prima volta, e
sembreranno pure cose banali, ma Harry tiene sempre ai particolari,
anche i più insignificanti.
E
chi lo sa se tornerà, chi lo sa che cosa rimarrà di
noi.
Il
cellulare squilla da un bel pezzo, solo che io non me ne ero reso
conto, troppo preso dall'unica foto che non ha distrutto a metà.
-Pronto?.-
-Di
noi, che cosa rimarrà?.-
-Una
foto.- sospirai e guardai quella foto che ci ritraeva davanti al
Colosseo di Roma, proprio quando stavamo per baciarci. - E un bacio,
una foto e un bacio davanti al Colosseo.-
Salve
bellezze, è tipo una settimana che non tocco il pc
e
incomincio con il finire questa OS uscita così per caso, in
una
notte
insonne.
Non
ho nulla da commentare, voglio solo dire che vorrei che qualcuno
di
voi mi dicesse la sua opinione su questa roba. E , bo
magari
ci rivedremo nella prossima OS Larry strampalata
che
scriverò.
Love
Sex
Larry
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