La panchina all'ombra del salice

di G RAFFA uwetta
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La panchina all'ombra del salice


 

Vengo ormai di rado qui, su questa panchina.

La nostra panchina.

Se guardo bene intravvedo i piccoli segni dalle nostre schermaglie.

Ti ricordi come la notra amicizia č iniziata, e poi rinsaldata, stando seduti all'ombra del salice?

Sono entrambi testimoni di qualcosa di sconvolgente, di straordinario.

Ci siamo fatti la guerra per anni, eppure č la guerra che ci ha avvicinati.

Timidi, impacciati, a volte goffi, ci siamo lasciati alle spalle i nostri rancori.

Abbiamo finito per conoscerci, chiusi in un mondo tutto nostro.

Non so quando tutto ha assunto un significato diverso, quando la percezione di te č cambiata, quando ho aperto gli occhi ed ho visto te.

Ti rammento con malinconia, una stretta al cuore al pensiero che non ti ho mai confessato il mio amore.

Non c'č stato tempo.

Entrambi incastrati in ruoli scomodi, siamo calati nella parte, perdendoci di vista, rivestendo panni cuciteci addosso da altri.

Mi alzo e mi avvio, quando intravvedo un segno nel legno, fatto di recente.

Mi avvicino trepidante, con il cuore in gola.

Lo vedo ... vedo, inciso, il segno inequivocabile del tuo amore.

Con un sorriso intriso di nostalgia lascio questo posto.

Se mai tornerai troverai la mia risposta ...
 


Addio Amore Mio.

NOTE AUTRICE: ringrazio la mia fenomenale Beta per la pazienza dimostratami


 


 


 


 





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