An impossible love

di Berenice Potter
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Capitolo 17

 

Sento le labbra asciutte e la lingua impastata, l’erba fredda sotto la guancia, la testa che non smette di girare, il fiato corto, le gambe pesanti. Apro gli occhi e cerco di capire dove mi trovo. Vedo gli insetti che si annidano nell’erba, il muschio che ricopre i ciottoli,lo zampillio dell’acqua illuminato dai raggi del sole. Sono al fiume. Mi alzo e solo allora mi rendo conto che c’è qualcuno vicino a me: Cato . E’ steso sull’erba con le gambe nell’acqua, il busto è rannicchiato nella mia direzione e mi sfiora il braccio,il viso poggia sereno sul terreno, invece le braccia sono piene di punture grosse come noci, e tutte contornate da un alone verdastro. Cercando di sporgermi per vedere le punture, le noto anche sulle mie braccia. Tutte grosse e con l’alone. Ne tocco una ma appena la sfioro un dolore lancinante mi attraversa il femore sinistro. Mentre mi avvicino all’acqua per dissetarmi, cerco di ricostruire ciò che è successo: ci eravamo accampati sotto l’albero aspettando la ragazza del 12, poi ci siamo addormentati e la mattina sono stata svegliata da un acutissimo dolore che si estendeva per tutto il corpo. Sicuramente qualche scherzetto di Katniss. Bagno con un po’ d’acqua una delle punture,e mi rendo conto che una volta bagnata la puntura perde l’alone ed anche il dolore al tatto sparisce allora mi getto nel fiume ed elimino, strofinando forte, il colore dalla mia pelle. Poi esco e mi avvicino a Cato.Le punture oltre alle braccia si estendono anche su tutto il collo, e credo anche sul torace. Afferro un coltello e taglio di netto la sua tuta dal collo fino alla pancia. Ora è a petto nudo e dato che non posso portarlo nel fiume, afferrando i brandelli di stoffa della sua tutta e immergendoli nell’acqua, seduta a cavalcioni sul suo torace pulisco ogni puntura. Ho quasi finito quando si sveglia, sembra un po’ confuso, ma quando mi vede un sorriso illumina il suo volto. Anch’io sorrido e gli dico:
-Buon giorno, dormito bene?-
-Magnificamente…e tu comoda?-mi dice alludendo alle mie gambe intorno al suo torace.
-Si, per avere tutti questi muscoli certo che sei morbido...-gli rispondo.
-AH, davvero? Beh, anch’ io tu non sei così carne ed ossa come sembri…-dice, facendo passare una mano sul mio fianco destro.
-Beh…si sa che le donne più belle hanno le curve, no?- ribatto stavolta piegando il busto in avanti e toccando il suo naso con il mio.
-Pienamente d’accordo…-dice sfiorandomi le labbra con le sue-…ma non possiamo qualcuno potrebbe vederci e sai anche tu cosa significherebbe per te…-
- In questo momento, non mi interessa di nient’altro al di fuori delle tue labbra…quindi chiudi il becco e fatti baciare e smettila con questa storia del ‘Ti metterei in pericolo, per colpire me proveranno ad uccidere te…’ perché ci proveranno lo stesso ma ti assicuro che non sarà così facile...- gli sussurro e con insistenza spingo le mie labbra sulle sue. In un bacio violento, ma bramato e ricco di passione. Ancora una volta le fiamme si distribuiscono su tutto il mio corpo partendo dalla bocca fino ad arrivare alla punta dei piedi. Anche lui, seppur all’inizio riluttante e più restio, ora si lascia andare e il bacio con il passar del tempo diventa sempre più passionale. Alla fine ci stacchiamo ma comunque il calore e le fiamme non spariscono dai nostri corpi. In lontananza  scorgiamo Marvell che dorme sulla riva del fiume.
-Tu prendi della legna e se trovi gli altri portali qui ci accamperemo all’inizio del bosco,almeno finchè non staremo tutti meglio  io vedrò di aiutare Marvell e di recuperare un po’ di provviste dalla Cornucopia…- dico
Cato mi risponde con un piccolo cenno, dirigendosi verso il bosco. Io mi avvicino a Marvell e cerco di svegliarlo. Poco dopo lui si alza e lo convinco a gettarsi nel fiume e così anche dalle sue punture l’alone verde sparisce. E in poco tempo ritorna come nuovo. Insieme ci dirigiamo verso la Cornucopia,ci moviamo con molta discrezione e cautamente, ma solo arrivati al limite del bosco ci rendiamo conto che Le provviste sono sorvegliate e protette da altri tributi: la ragazza del 3, il ragazzo del 8, la ragazza del 7, e quella del 5.Siamo in svantaggio ma comunque non ci arrendiamo. Appostandoci dietro dei cespugli, ed avendo una visuale perfetta, lancio prima un coltello alla ragazza del 7 seduta di spalle a fare la guardia, quando sento il suo corpo afflosciarsi a terra con un suono secco capisco che ora io e Marvell ci possiamo avvicinare di più.La ragazza del 5 si lancia verso di me con una sciabola, ma io sono più veloce e prima che mi investa con il suo corpo, le lancio un coltello dritto al cuore, afferro il suo corpo in un abbraccio e lo uso come scudo per la freccia scagliata dalla ragazza del 3, non è granché con l’arco perché la freccia colpisce solo la spalla di quella del 5. Ma comunque mi dà il tempo di caricare un coltello e di lanciarglielo contro in 2 secondi sento anche il suo corpo cadere a terra ormai privo di vita.E mentre Marvell finisce con la spada il ragazzo del 8, io mi precipito verso un sacco pieno di mele e ne mordo una.
-Credo che la cosa migliore sia rimanere qui, prima o poi gli altri tributi dovranno pur venire per le provviste ed allora potremmo sbarazzarci di loro..’
- Si, sono d’accordo…- conferma Cato, sbucando alle mie spalle, con in mano della selvaggina .
-E quella cos’è ti avevo detto che ci avrei pensato io alle provviste…?-
-Si, ma questo era un esperimento per vedere se riuscivo a cacciare qualcosa…-
-ok..-dico- …comunque dovremmo fare dei turni di notte perché cercheranno in ogni modo di rubarci le provviste da sotto il naso-
-Non preoccuparti, so già cosa fare…basterà solo trovare qualcuno esperto in tecnologia, e dato che la ragazza del 3 ormai non può più essere utile, ci tocca trovare il ragazzo-
-Beh…io so dove trovarlo-dice una voce alle nostre spalle
Tutti ci giriamo e con le braccia piene di punture, i capelli pieni di terra e un mezzo sorriso sul viso, Coral arriva afferrando la mela che avevo tra le mani.

Clove




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