Un giorno, per caso. di Toki_Doki (/viewuser.php?uid=139579)
Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Epilogo
Epilogo
Cercavo
disperatamente la mia maglietta preferita da abbinare ai nuovi shorts
che avevo comprato durante la mia vacanza-lavoro a Roma. Il mio armadio
era ormai un campo di battaglia quando ricordai di averla lasciata a
casa del mio ragazzo. Sorrisi nel pensare a lui in quei termini.
Gli
inviai un sms per scusarmi del ritardo e scelsi una nuova maglia.
Non
ero mai
stata brava nel fare le scelte giuste: sbagliavo nella scelta delle
Barbie a 5 anni; dello zaino per le scuole medie; dei vestiti del primo
giorno di liceo; del ragazzo a cui concedermi la prima volta; delle
amiche di cui fidarmi.
L'unica
cosa
giusta che avessi mai fatto era stato aspettare Benedict. Due mesi
lontani eppure mi riempiva di messaggi appena poteva e mi rincuorava
dicendo che mancava sempre meno al nostro incontro. Quando
tornò
a Londra, si precipitò praticamente a casa mia e cominciammo
a
frequentarci: cene fuori, serate a teatro, premiere dei film a cui lo
invitavano, serate di gala...No, ok. Basta raccontare la favola della
buona notte.
Le
cose erano
andate così: avevo scelto lui; avevo scelto di aspettarlo
perché mi sarei pentita a vita chiedendomi come sarebbero
andate
le cose se c'avessi provato, quindi avevo deciso di non uscire
più con Matt, se non da amici, spiegandogli cosa mi stava
succedendo. Era stato comprensivo ed aveva apprezzato la mia
sincerità.
Per le prime due settimane, io e Benedict eravamo
rimasti davvero in contatto: mi scriveva sms semplici, per sapere come
stavo e che facevo, nulla di più. Le
settimane divvennero tre e i messaggi sempre più radi; ero
io che mi facevo sentire e lui a malapena rispondeva. Quarta
settimana e il silenzio assoluto. Rinunciai a chiamarlo e a farmi viva
perché lui si stava godendo quei giorni mentre io piangevo
disperata per l'illusione che mi ero creata.
Chris
e Matt mi
rimasero vicini finché non partii in Agosto per il servizio
sulle capitali europee per la rivista X. Tre settimane a girare
l'Europa e una settimana a Roma, poi ero tornata a Londra.
Era stata un’esperienza che mi aveva aperto gli occhi e
insegnato
che i sogni si realizzano, anche se a volte solo per metà, e
che
non bisogna mai smettere di inseguirli e lottare per realizzarli.
Era
passato un anno e mezzo dall’ultimo sms di Benedict ed ormai
ero andata avanti con la mia vita.
La
suoneria del cellulare mi destò dai miei pensieri: Sempre
la solita! Ti perdono solo perché ti amo ;) Non vedo
l’ora di vederti!
Sorrisi
e mi
avviai in caffetteria, dove avevamo appuntamento. Dalla vetrata potei
vederlo seduto al tavolo, con i capelli in disordine come sempre e la
camicia a quadri che gli avevo regalato per il compleanno. Entrai con
un gran sorriso e lo salutai con un bacio a fior di labbra.
“Hai
già ordinato?” Fece sì con la testa.
“Ti
ho preso il solito.” Mi fece l’occhiolino mentre mi
sedevo.
“Grazie!
Ah! Ho lasciato da te la maglietta dei Mars!” mi lagnai.
“Dopo
passiamo e la prendiamo…Perché non resti da
me?”
“Chris!”
Sbuffai. “Te l’ho detto che non posso passare da te
ogni
notte! Casa mia è un’altra. E pago pure
l’affitto!”
“Trasferisciti
da me allora.” Mi si bloccò il respiro.
Stavamo
insieme
da 7 mesi. Non sapevo neanch’io come fosse successo, ma alla
fine
c’eravamo trovati così vicino da renderci conto
che la
nostra non era solo un’amicizia, né un affetto
fraterno:
era amore.
“Vedremo.”
Feci la sostenuta per mascherare la paura che stava nascendo in me.
Inclinò la testa e mi fece gli occhioni dolci.
“Stai
sempre da me; passiamo i nostri giorni liberi insieme; a volte
lavoriamo insieme… Il prossimo passo è la
convivenza,
no?” Mi grattai la fronte. “A casa mia hai
lasciato: uno
spazzolino, un pigiama, le pantofole ed un cuscino. Un cuscino, ti
rendi conto?” Ridacchiai imbarazzata, ma proseguì: “Proviamoci.”
Mi guardò serio. “Risparmieresti i soldi
dell’affitto e staresti più vicina alla
caffetteria.” Sorrisi.
“Il
contratto d’affitto mi scade il mese prossimo.” Gli
occhi
gli si illuminarono. “Se fai il bravo non lo
rinnovo.” Fece
un gran sorriso e si sporse a baciarmi.
“Ti
amo.”
“Ti
amo anch’io” gli dissi mentre pensavo che quella
era stata la decisione migliore che avessi mai preso.
N.d.a.
Ed
eccoci arrivati alla conclusione della mia ff. Fino all'ultimo istante
sono stata indecisa sul da farsi, ma purtroppo non ho il tempo
né la testa per dedicarmi ad una long finction. Spero di
tornare presto con una nuova storia, magari nella sezione originali :)
Prima di allora, vi saluto e vi auguro tutto il meglio ♥
Buone vacanze e grazie per aver letto e recensito!! Spero di non aver
deluso nessuno con questo epilogo :3
Baci
a tutti e spero di ritrovarvi presto ;)
|
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=2780875 |