Room
of Angel
-No
reason for stay here-
La
pioggia lava via ogni cosa, ma lascia che la tristezza abbia il
sopravvento. Quante persone si sentono tristi in un giorno di
pioggia? Molte, moltissime.
Il
cielo azzurro che viene oscurato dalle grigi nubi grondanti di
pioggia, il caldo Sole che viene celato da esse.
La
sua vita era paragonabile ad un giorno di pioggia, sempre grigia e
piatta, sempre triste e di poco conto. Il tutto rimaneva immobile, in
attesa di un qualcosa che non sarebbe mai arrivato, in attesa del
sopraggiungere dell'arcobaleno, segno inconfondibile che l'acquazzone
era cessato.
Di
amici ne aveva ben pochi, di amici non ne aveva nessuno, erano solo
compagni di corso, solo compagni di squadra, semplici
“colleghi”
niente di più niente di meno.
Era
paragonabile ad una macchiolina di sugo in un bel vestito, totalmente
fuori luogo. Lei non voleva far del male, non voleva che gli altri lo
facessero a lei.
Subiva
in silenzio gli insulti e le offese, ed in silenzio, totalmente
ignorata dal resto del mondo, piangeva della sua sventura.
Perché
non era come gli altri? Perché aveva tanta paura di
comunicare? Perché non era brava come il Fratello Neji?
Neji
era della casata cadetta, era al disotto di lei, eppure era
decisamente più bravo, decisamente...
Anche
la sua sorellina era più forte di lei, e ormai nessuno
credeva
che lei, Hinata, sarebbe mai diventata più forte di adesso.
Quel
giorno, mentre faceva l'ennesimo tentativo di allenarsi per diventare
più forte, si mise a piovere...
Le
venne quasi da sorridere, adesso era come se piovesse sia dentro che
fuori...
Aveva
freddo, rischiava di prendere un raffreddore, ma decise ugualmente di
stare ferma dov'era...
Forse
se fosse in procinto di morire, se fosse gravemente malata, a
qualcuno interesserebbe qualcosa di lei.
Si
cullava in quella mera speranza, che pian piano diveniva sempre meno
ovvia.
Ormai
aveva compreso che, se anche si fossero interessati a lei per via
della grave situazione, non sarebbe stato qualcosa di molto sincero,
non sarebbe stato un vero sentimento di affetto nei suoi confronti,
più un vano e meschino tentativo di sistemare la situazione
che si presentava di modo che si potesse tornare al solito
equilibrio...
Ma
di quale equilibrio si parla? Quello non era affatto equilibrio,
quella era una situazione del tutto squilibrata. Non si dice: in joy
and sorrow, nella gioia e nel dolore? Nella sua vita non era mai
stato così, le persone le si avvicinavano solo quando stava
male, non per affetto, non per paura di perderla, semplicemente per
incatenarla nel loro maledetto equilibrio.
Una
volta cessato il dolore, vengono a mancare le attenzioni, e tutte
quelle belle parole calde e colme di affetto si fanno sempre
più
lontane, fino a divenire un dubbio ricordo...
Era
così e non ci poteva fare niente, lentamente stava imparando
a
comprendere come andasse il mondo per quelli che, come lei, sono di
dubbia utilità.
La
pioggia non voleva cessare ed Hinata si ritrovò con i
vestiti
totalmente fradici. Non se ne curò più di tanto,
bagnati o meno erano comunque miseri e privi di
personalità...
Come lei del resto...
Si,
aveva capito ciò che gli altri pensavano di lei, che era
poco
più che una bambolina senza personalità ne
carattere...
Incapace
persino di prendere in mano una lametta e porre fine alla sua vita
insensata ed indesiderata, forse così le sue sofferenze
sarebbero finalmente cessate regalandole la serenità tanto
agognata.
Chiuse
per un istante i suoi occhi di cristallo facendo un lieve ed incerto
sospiro, sentì dei passi, qualcuno che si stava avvicinando
ma
fece finta di niente, poiché come al solito quel qualcuno
l'avrebbe totalmente ignorata...
La
persona si avvicinava sempre più, ma lei non accennava a
voltarsi per vedere chi fosse
-H...Hinata?
Ma che ci fai fuori con questo acquazzone? Sei matta?!? Così
ti prenderai un brutto raffreddore!-
Una
voce familiare la scosse completamente, le guance divennero rosse di
colpo, le mani tremolanti, le gambe molli...
-Na...
Naruto...!- Balbettò
Il
ragazzo la guardò, forse un po' impietosito da come si
presentava, si gratto il capo poi le si avvicinò
maggiormente
facendole posto sotto l'ombrello che lo riparava dalla pioggia.
-Dai,
ti riaccompagno a casa...- Continuò
Hinata
strinse i pugni, e no, non aveva intenzione di tornare a casa da
perdente, non aveva intenzione di farsi rimproverare per il fatto che
fosse fradicia.
-N...no...
i...io... resto qui... g...grazie Naruto...- Ogni sillaba era come un
traguardo
Naruto
Uzumaki, era l'unica persona fuori dagli schemi, era l'unica persona
che non la trattava come facevano gli altri e forse era per questo
che lei lo considerava il suo raggio di sole, l'unica luce nella sua
vita
-O...ok...-
Rispose sorpreso -Allora... io ti faccio compagnia...-
Hinata
a sentirlo stava quasi per svenire, lui, lui voleva stare con lei!
Voleva farle compagnia!
-V...
va bene...- Fece senza guardarlo
Il
ragazzo le porse l'ombrello
-Lo
terresti un attimo?-
-O...ok...-
Dopo
averle lasciato l'ombrello si sfilò la giacca ed
allungò
una mano verso l'ombrello per farle capire che glielo poteva
restituire dopodiché le porse la giacca arancione
-Tieni...
mettila, o prenderai freddo...-
Ed
incerta la sua mano andò a prendere la giacca che il ragazzo
le porgeva
-G...
grazie mille... Naruto...- Balbettò
-E
di cosa?- Sorrise
Aveva
un sorriso luminoso, e sincero...
Era
uno dei pochi sorrisi sinceri che Hinata avesse mai visto
-Ci
sediamo, ti va?- Chiese poi
La
ragazza fece cenno di si con la testa e i due si sedettero su un
enorme masso che si trovava sotto una quercia
Il
silenzio li travolse, lei non aveva abbastanza coraggio per dire
qualcosa e si malediceva per questo.
Se
quel giorno la conversazione si fosse fermata così, di
sicuro
Naruto avrebbe smesso di essere buono con lei, e da raggio di Sole
sarebbe divenuto l'ennesima nuvola grigia.
-Ma
ti alleni sempre da sola?-
-Eh...?
S...si...-
-Pure
io, però penso che facendo così non si impari
molto,
credo che sia meglio allenarsi in due o anche più,
così
si ha modo di mettere in pratica le tecniche...-
-H...hai
ragione...-
-Ma
guarda! Ha smesso di piovere!-
-Uh...?
è vero...-
-Senti,
io ora devo proprio scappare a casa, magari la prossima volta che ti
devi allenare me lo dici così ci alleniamo assieme, ok?-
Il
suo cuore, il suo cuore batteva all'impazzata e il rumore che faceva
le rimbombava nelle orecchie
-Allora
ci vediamo Hinata, ciao!-
E
Naruto, il suo Naruto se ne andò via lasciandola da sola a
rimuginare su quanto era appena accaduto
Forse,
il grande acquazzone che aveva dentro stava per avere fine, forse
adesso sarebbe diventata una persona normale, forse adesso gli altri
l'avrebbero trattata meglio...
Dopo
qualche istante passato a pensare tutto ciò si rese conto di
un piccolo imprevisto: aveva ancora la giacca di Naruto.
Doveva
assolutamente restituirgliela, anche se la cosa la imbarazzava doveva
farlo, perché Naruto avrebbe fatto lo stesso,
perché
Naruto senza di essa si sarebbe preso un accidenti, perché
così Naruto le avrebbe sorriso sinceramente e le avrebbe
detto
“grazie” e per una volta anche lei, Hinata, sarebbe
stata utile a
qualcuno...
Non
perse tempo, Hinata corse subito verso casa di Naruto, sarebbe
arrivata li nel giro di dieci minuti.
Arrivata
alla porta fece per bussare ma si accorse che c'era qualcosa di
strano, dall'interno della casa si sentivano strani rumori...
Sembravano
respiri affannati, ansimi e via dicendo ma non seppe dirlo con
certezza.
Hinata
decise dunque di utilizzare la sua abilità innata per
controllare l'abitazione senza dover fare irruzione.
E...
li vide...
Due
corpi attaccati l'un l'altro che si muovevano sotto delle lenzuola,
compiendo movimenti leggeri lenti e poco dopo più veloci...
Una
stretta al cuore la colpì, forse Sakura aveva deciso di
stare
con Naruto...
Infondo
era una bella ragazza, molto più bella di lei e anche
più
estroversa, e Naruto non nascondeva di certo una qualche attrazione
nei confronti della ragazza...
Dopo
tutto lei, Hinata, non poteva certo essere la donna del cuore di
Naruto...
Al
massimo era solo una conoscente che a lui faceva tenerezza in quanto
si manifestasse maldestra in sua presenza...
Un
movimento di scatto, uno dei due corpi si mise a sedere...
Hinata
sbarrò gli occhi, quella, quella non era Sakura!
Quello
era Sasuke! Sasuke!?!?!
La
ragazza barcollò un po' poi scivolò a terra
poggiando
la schiena contro la ringhiera.
Questo
era troppo, davvero troppo...
Scaricata
per chi? Per... per... per Sasuke???
Scosse
la testa, non era stata scaricata, lei non stava neanche insieme a
Naruto...
O
almeno non nella realtà...
Prese
un kunai dalla tasca del pantalone scoprendo il polso dell'altra mano
e poggiando il kunai delicatamente su di esso
Fece
un respiro profondo cercando di trattenere le lacrime che tentavano
di cadere...
Un
altro respiro nel tentativo di dare aria ai polmoni vuotatisi di
colpo
Un
respiro ancora mentre non si sentiva le vene della mano...
Un
ultimo respiro, per ricacciare l'urlo di rabbia e frustrazione che
avrebbe tanto voluto emettere...
Strinse
la presa sul kunai premendo con più forza contro il polso
Chiuse
gli occhi alzando il viso verso il cielo con un espressione un po'
disperata...
“Incapace
persino di prendere in mano una lametta e porre fine alla sua
vita”
Ripensò
a quell'affermazione rendendosi conto di una cosa, una piccola cosa.
Se
l'avesse fatto, se si fosse tagliata le vene, a chi sarebbe giovato?
A
lei no di certo, a loro invece si.
Non
avrebbero più dovuto averla tra i piedi...
Avrebbero
vinto loro alla fine...
Hinata
aprì gli occhi e fece scivolare via il kunai si
rialzò
in piedi con sguardo apatico, se loro non la volevano se ne sarebbe
andata, non per sempre, ma per ritornare più forte che mai e
in grado di essere alla loro altezza...
Sorrise,
quasi ghignando, al pensiero che ciò non sarebbe stato
difficile.
Perché
in fondo quanto può essere difficile essere all'altezza di
un
branco di porci senza cervello?
Con
questo pensiero in mente, la giovane ninja si incamminò
verso
l'uscita del villaggio poiché ormai non aveva
alcuna
ragione di star li...
Fine
Dunque,
tanto per... il finale non è dei migliori e lo so, ma forse
ciò è accaduto perché non ne tratto
granché
di questo fandom, secondo little_baby Hinata era
OOC, perché
in genere è sempre molto positiva.
In
verità conosco bene le persone come Hinata, si tengono tutto
dentro e, anche se solo inconsciamente pensano “male”
di
quelle persone che non sanno star loro
vicino...
è
un po' una doppia coscienza, da un lato si dicono: è
una
brava persona, è buffa, è simpatica, se non sta
con me
vuol dire che avrà molto da fare...
Mentre
allo stesso tempo sanno che un po' non è vero
perché:
se uno ci tiene
davvero
ad una persona, non si presenta solamente in certi
attimi, e lo trova il tempo per starci
assieme.
Dico ciò
poiché
io stessa ho il problema del “doppio pensiero”
Eh si, ci ho messo
un po' di
mio in questa fic sia le prime frasi che le ultime sono cose che so
per sciagurata esperienza...
Spero di non essere
caduta
realmente nell'OOC come dice little_baby
Adesso vi
saluto, ciao ciao
Miharu_Mirty_MumuCli
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