Liberamente ispirato al
romanzo di Sophie Kinsella “Sai Tenere Un Segreto”
La LoGiStiCa dei nostri
impian. . .ti iii!
BOH!!
Bulma
Do Re
Brief
Mi
Fa Sol
BULMA
La La La Laaaaaa
BRIEF
- Ehm…
Signorina Brief, signorina… mi sta ascoltando?-
Sento una voce
piatta e grave chiamarmi.
Merda!!
La LoGiStiCa
dei nostri impian. .
.ti iii!
BOH!!
Bulma
Do Re
Brief
Mi Fa Sol
BULMA
La La La
Laaaaaa
BRIEF
- si si,
ehm… si, la sto ascoltando…- fingo!
- bene, allora
posso continuare-
“come
dicevo la logistica dei nostri impianti non ci permette
macchinari…”
L’uomo
occhialuto davanti a me deve essersi reso conto che non lo stavo
minimamente ascoltando e che invece di prendere appunti scribacchiavo
il mio nome.
Okay. Non
allarmiamoci. Di cosa sta parlando.
Oh Bulma, dai
sforzati.
Cerco un indizio da
qualche parte con lo sguardo ma, ovunque lo posi vedo persone
in panciolle che ascoltano in modo apprensivo ciò che
l’uomo nerboruto gli sta dicendo…
E se poi mi
chiedono qualcosa di quello che stanno dicendo? No! È fuori
luogo non stiamo a scuola, e poi si da il caso che io sia qui insieme a
pezzi grossi della tecnologia e che diano per scontato che sappia cose
tipo “la logistica”.
Se devo dirla tutta
l’economia non è mai stata il mio forte, datemi un
progetto di un macchinario e sono perdutamente vostra.
Ricomincio a
scarabocchiare sul foglio pinzato sulla lucida cartellina color verde
mela proprio come i rivestimenti delle sedie, faccio ancora finta di
essere assorta nel discorso annuendo con intensità a tutto
ciò che l’uomo dall’altro capo sta
dicendo.
L’importante
è mantenere un atteggiamento sicuro e professionale, questa
è la nostra occasione e non posso lasciarmela sfuggire.
Ora ricordo. Mi
trovo alla città del Nord per assistere alla presentazione
dei nuovi macchinari prodotti dalla S&Y Corporation che
dovrebbero entrare a far parte della grande famiglia della
C.Corporation!
Ebbene si, sto in
veste ufficiale, mandata dalla C.C. per verificare che tutto proceda
bene. Ho avuto un ruolo di grande responsabilità. Sono
orgogliosa di me! Beh dopotutto sono la socia maggioritaria.
Il flusso dei miei
pensieri viene interrotto di nuovo da quel omaccione:
- Allora signorina
Brief lei è d’accordo su quanto detto fino
adesso?- mi chiede risoluto.
- Ehm…
ssi…-
Oh Bulma sii
più decisa. Forza. Forza.
- SI SONO
PERFETTAMENTE D’ACCORDO CON LEI.-
Ecco ora ho colpito
nel segno! Voce alta e decisa. Vedo le facce interdette intorno a me.
Beh forse un
po’ troppo alta.
- ne è
sicura Mrs Brief- mi ripete mister “uomo delle
nevi”.
- ma certo!-
rispondo, ma questa volta con il tono di voce un po’
più basso.
-ok allora lei
sarà a capo del progetto per l’acquisizione della
sezione tecnologia della S&Y alla C.C.! Complimenti!-
Tutti scoppiano in
un fragoroso applauso e si complimentano con me per
l’incarico appena ricevuto.
Merda. Merda.
Merda.
Vorrei piangere, io
non so un fico secco del progetto, e poi non conosco nessuno alla
S&Y corporation.
Mi alzo ed esco di
corsa, dicendo di dover andare alla toilette.
Mentre percorro con
passo veloce il corridoio centrale per poi giungere alla porta di legno
massiccio con appesa la targhetta “Lady” mi
pizzicano gli occhi, mi sono cacciata in un bel guaio, come faccio
adesso a raccontare tutto a quelli li dentro. Oh mio Diooo.
All’improvviso
sento la mia pochette Burberry vibrare, è il mio cellulare
ed è Chichi. No. No. No.
Ma
perché ha un tempismo perfetto, non mi resta che rispondere.
- pronto ciao
Chichi, lo sai…- mi interrompe.
- non dire niente.
Voglio indovinare…. Ti hanno proposto la direzione del
progetto!-
Oddio ma chi
è David Copperfield! Allontano il telefono
dall’orecchio e lo guardo un po’ scioccata. Poi
riprendo
- si ma
come…-
- sesto senso!- mi
interrompe di nuovo. Rimango ancora un po’ basita, ma poi mi
desto e riprendo
- no Chichi, tu non
capisci, io non posso gestire l’intero progetto, ma ti rendi
conto, io ero venuta semplicemente per fare presenza, no di certo per
ottenere un incarico.
Non so niente di
niente di quello che hanno detto in quella stramaledetta aula magna! -
riprendo fiato e ansimando ascolto quello che Chichi mi sta sputando
dall’altro capo della linea.
- Tu non ti rendi
conto dell’occasione che hai avuto. Sciocca. E poi puoi
sempre fingere che tu sia padrona della cosa, dai non mi dire che non
lo sai fare.
Poi ripasserai il
progetto al tuo ritorno a casa! Fila no!-
- Ssi…
forse…-
- ok allora
è andata. Ci vediamo al tuo ritorno, ti farò
trovare il più buon riso al curry che tu abbia mai mangiato.
Auguri tesoro! – click. Aveva staccato la linea.
Ora sto a fissare
imbambolata il display che mi rimanda una foto mia e del mio ragazzo
guancia a guancia. Chiudo il cellulare. Penso. Penso.
Beh decisamente
filava, ma ero in grado di gestire un così grande incarico?
Mah forse l’avrei scoperto presto.
Mi dirigo verso le
fontane, mi rinfresco un po’ il viso, mi stiro la mia gonna
longuette spiegazzata con la mano, riprendo la pochette dal lavabo e
esco sicura di me dal bagno. Andrà tutto bene.
Andrà tutto bene. Andrà tutto bene!
Tiro un bel respiro
e rientro nell’aula magna.
Tutti mi fissano
inebetiti. Cosa c’è? Beh sono tornata no?? Allora,
che fine hanno fatto le facce felici e congratulanti di prima.
- Mrs
Brief…- comincia uno dietro di me, io mi giro di scatto.
- io capisco che
magari l’incarico sia un po’ gravoso ma…-
- Ah, ah, ah- lo
interrompo con la mia risata più sonora…
più sicura.
- Non si preoccupi,
sarà uno scherzo da ragazzi! Ahahah!- il mio interlocutore
mi guarda un po’ perplesso e scambia un’ occhiata
con i presenti.
Ma non capisco ho
forse qualcosa fuori posto, forse il mascara sciolto o il rossetto
sbavato!
- okay,
d’accordo, venga con me per la firma del contratto.- mi
indica una porta al lato destro della stanza.
Ma che strano la
noto appena adesso, possibile che non l’abbia vista prima,
beh non importa.
Entro dopo di lui,
dopo di me tutti mi seguono impazienti ed entrano nella piccola stanza
spargendosi vicino le pareti. Ma perché mi fissano? Mi sento
un po’ a disagio. Devo assolutamente mostrarmi
all’altezza della situazione, quindi a testa alta fronteggio
il tizio che mi porge il piccolo contratto di delega. Lo firmo senza
nemmeno vederlo. Si sono sicurissima che sarà la mia grande
occasione.
Già mi
vedo tra due mesi, alla conclusione dell’accordo con un flute
di champagne nella mano destra e una tartina all’arancia
nell’altra, nel locale più esclusivo della
città dell’ovest, con il mio Armani nuovo comprato
per l’occasione. a raccontare di come è stato per
me un giochetto portare avanti l’incarico più
importante della la Capsule Corp.
- bene! Ora
possiamo festeggiare!- il grassone mi riporta alla realtà.
Oh questo tizio
proprio non lo sopporto!
grazie per aver letto il mio primo capitolo... se avete il coraggio
leggete anche il secondo.
thank you
|