Il Diavolo Tentatore

di miseichan
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Il Diavolo Tentatore

 

 

 

“Sei un bastardo. 
Volevo cominciare così, Massimiliano, te lo posso giurare. 
Insultarti dalla prima all’ultima parola, ecco cosa volevo fare. Perché te lo meriti, sì, non ti azzardare a negarlo. Non hai scusanti, discolpe, non hai alcunché. Sei, semplicemente, un fottutissimo bastardo. E dirtelo, scrivertelo, gridartelo, sarebbe stata un’immensa gioia e soddisfazione. 
Poi, però, ho cominciato a pensare: a che pro?
Chi nasce tondo non può morire quadrato, giusto? Tu sei nato stronzo, non vi è soluzione.
Sotto sotto l’ho sempre saputo. Me lo ripetevo di tanto in tanto, ma niente. Bastava un tuo sorriso e quel pensiero si allontanava, sbiadito. 
Avrei dovuto chiudere gli occhi e ignorarlo, quel maledetto sorriso. 
Sono in ritardo (non mi smentisco mai) ma finalmente l’ho capito anche io. 
Concludendo, caro Massimiliano, voglio ringraziarti. 
Sembra assurdo, lo so, fra un insulto e l’altro. Non sono impazzita, posso assicurartelo. 
I ringraziamenti ci stanno in tutto e per tutto: è grazie a te, infatti, che ho incontrato lui.
Grazie a te. 
Perché sei un bastardo che mi ha lasciata proprio al momento giusto. 
Perché tre ore dopo averti mandato al diavolo ho riscoperto la Nutella; e con la Nutella c’era lui, pacchetto completo. La perfezione, insomma. 
Quindi, davvero, grazie. Dal profondo del cuore. 
Non tutti i bastardi vengono per nuocere, a quanto pare. 
Ti auguro comunque un’orticaria, 
felicemente non più tua, 
Miranda.”

 

 

 

§

 

 

 

 

 

 

 

 

La storiella estiva, gente, niente di più niente di meno. 
Quella che si scrive per sfuggire al caldo e per evitare di pensare allo studio. 
Sempre quella che è piena di dolcezze, smancerie e cioccolata. 
Perché sì, la storiella estiva ci vuole. 
Rende l’anno migliore.









 





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