Love Beyond Slavery

di lukas1998
(/viewuser.php?uid=683864)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


                   

                     LOVE BEYOND SLAVERY


1850, Mississippi


Ora state leggendo questo pezzo di carta, questo lurido pezzo di  carta questo pezzo di carta sono io, e' la mia storia...


Io ero un misero bastardo del sud, la mia era una famiglia ricca ed io vivevo in un enorme villa nel Mississippi dove lavoravano, anzi erano costretti a lavorare un centinaio di schiavi neri che venivano maltrattati fino allo sfinimento.
All'epoca avevo 19-20 anni quindi molto giovane, ma allo stesso tempo incredibilmente spietato, ero stato cresciuto come un mostro, le persone di colore erano mie nemiche ed era mio dovere rovinare la vita a quelle povere persone.
Fermati un secondo mentre lavori e ti becchi una frustata, mettiti a chiacchierare e vai in isolamento per una settimana, permettiti di rispondere o di dire "NO" al padrone e muori, questo succedeva a casa mia....


1853, Richmond Virginia


Ricordo che era una giornata come le altre, io e mio padre partimmo alla volta di Richmond Virginia per partecipare alla solita asta di schiavi che durava circa 1 ora. 
L'asta inizio alle 5:00 ma alle 6:00 non avevamo trovato ancora niente, restava solo un ultima vendita una piccola bambina e fu proprio quella bambina che comprammo, sembrava tutto tranquillo fino a quando la mamma della bambina usci all'improvviso e si ribbello' colpendo un nobile del texas che talmente inferocito non uccise la ragazza ma la figlia che avevamo comprato, la ragazza madre comincio a piangere ma io non ero sconvolto dall'uccisione della figlia ma mi ero innamorato di quella ragazza di colore.
Io che avevo sempre disprezzato gli schiavi, mi ero inmamorato di una di loro e quindi convinsi mio padre, che ovviamente non era a conoscenza di quello che provavo, a comprarla per addirittura 12.000 $.
Tornati a casa, lei venne trattata come una vera dea da me e fu proprio questo il vero problema. Ricordo che una notte ci incotrammo nella cantina e parlammo per ore fino a quando lei mi bacio, lei si chiamava Celeste.
Il giorno più' brutto della mia vita arrivo' solamente due settimane dopo quando i miei genitori capirono tutto, io negai l'evidenza e mio padre chiamo Celeste e mi disse "se non la ami sparala e uccidile" mi diede la pistola ed io avevo due possibilità  o uccidevo l'unica donna della mia vita oppure le due persone che avevano rovinato la mi esistenza, é inutile che vi dico chi ho scelto.
Io e Celeste partimmo verso l'Oregon, pensando che li non ci fosse la schiavitù ed inoltre come ulteriore ostacolo c'erano le taglie piazzate sulle nostre teste quindi tutti ci cercavano.

1855, Oregon Salem

2,467 miglia per arrivare in questa piccola cittadina quando arrivammo eravamo distrutti ma felici il problema e che la schiavitù era già arrivata nell'Oregon e quindi fummo catturati e puniti. Celeste fu giustiziata mentre io.... io sono ancora qui in prigione a scrivere le mie memorie e scriverò tanto perché rimarrò fino alla morte in questa orrenda prigione.


 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2786606