Ti voglio proteggere
Ti voglio proteggere
Owain (Lissa; Gaius) Brady (Maribelle; Vaike)
Chiuse gli occhi sfinito da quell'ennesima battaglia che lo aveva
costretto a sfruttare appieno i suoi poteri: una spalla lacerata per
Frederik era stata la medicazione più lunga e dispendiosa. Nella
tenda c'era una pacifica quiete, rigenerante e magnifica
-CHI VA LA!? CHI STA NELLA MIA TENDA?-
Brady sobbalzò scattando a sedere e trovandosi la katana di Owain puntata alla faccia
-Ma sei deficiente?? chi cavolo vuoi che ci sia nella NOSTRA tenda se
non IO!?- sbraitò scostando la lama, il rosso sorrise
rinfoderandola
-Nella penombra ti avevo scambiato per un vile bandito- ammise, il biondo lo guardò in cagnesco poi si alzò
-Mon è colpa mia se ho la faccia così ok?- lo
spintonò di lato ed uscì dalla tenda. Percorse quasi
tutto il campo quando due mani leggere lo presero per le braccia
fermandolo e subito lo strinsero. Brady abbassò lo sguardo
sull'anello che la donna portava al dito e sorrise ricacciando le
lacrime
-Mami...-
-Brady, tesoro, che fai in giro tutto solo? Dovresti essere già a letto- sbuffò la donna
-Volevo! Ma quel deficiente di Owain mi ha scambiato per un “vile
bandito”- tirò su con il naso e si voltò verso la
donna che gli pulì gli occhi con un fazzoletto
-Non darci peso, è solo un ragazzino-
-Almeno lui però non spaventa le persone!-
-Brady! Non dire queste cose!- Maribelle portò le mani ai
fianchi -tu non hai niente che non va, signorino. Sei buono, generoso e
forte!- gli diede un ombrellata in testa -chiedi scusa a tua madre!-
-Ma mami! Aio! E-e va bene scusa!-
-Bravo piccolo! Ora rinfrescati e poi va a dormire! Un ragazzo di un
certo livello come te non deve avere le occhiaie...- la donna
ancheggiò via verso il marito che alzò lo sguardo sul
figlio e scosse la testa sconsolato. Brady gli fece un piccolo broncio
e se ne tornò a camminare verso il fiume.
La riva era fatta da grandi massi levigati, ideali per sedersi a prendere un po' di fresco in quella notte calda
-Brady!- ancora la fastidiosissima voce di Owain
-Che vuoi? Che ti prende ora? Mi pedini?- sbraitò guardandolo scendere da un albero
-Volevo solo scusarmi per prima... sai quando la mia sete di potere... mi-mi prende ooh non riesco a fermarmi...-
il biondo lo guardò contorcersi dal dolore ringhiando e
sbuffando cose senza apparente senso su sangue, stirpe e armi,
sospirò e tornò a fissare il fiume
-Vattene via, lasciami riposare...-
Owain parve rinsavire e lo guardò
-Mi dispiace, davvero sai...-
-Lo so che faccio paura! Lo so! Non piaccio a nessuno e incuto timore,
mi sta bene! Ora va a dire le tue cavolate da un'altra parte e lasciami
da solo!-
il rosso fece per ribadire, ma optò per la ritirata quando vide
arrivare nella sua direzione, a piena velocità una delle asce da
lancio dell'amico.
Così, all'improvviso, una freccia sibilò passando accanto alla sua testa. Rise beffandosi del nemico
-Hai visto vile? Con la tua pessima capacità non riuscirai mai a
battere l'eroe di tutti i tempi, io e la mia fidata ti trafiggeremo in
meno di un...-
-BRADY!!- l'urlo di Vaike scosse Owain che si voltò a vedere
cosa stesse accadendo: la freccia, quella che l'aveva mancato, era
conficcata perfettamente nel petto di Brady, il suo compagno di tenda,
il suo compagno d'avventura e di battaglia. Il biondo lo fissava ad
occhi sgranati, qualche lacrima di terrore scendeva già rigando
il volto coperto di terra e sudore, l'ascia che impugnava cadde a terra
in un pesante tonfo metallico, non sentì quello che disse ma il
labiale era chiaro, aveva chiamato il suo nome poco prima di cadere
all'indietro in una piccola nuvola di polvere.
Owain la sentì, sentì davvero una strana forza
attraversarlo. Il corpo del suo migliore amico era li a pochi metri da
lui, così come il nemico infame che aveva appena stroncato la
sua vita.
-Che tu sia maledetto, carogna immonda!- la spada vibrò tra le
mani cariche di furia cieca, uno scatto fulmineo e l'arciere
crollò a terra morto, con le braccia avvolte dalle sue stesse
budella.
Voltò il capo verso l'amico, il padre difendeva la posizione
mentre sua madre, scesa da cavallo imponeva il bastone sul suo petto
spoglio della veste da chierico; era forse vivo?
Scattò al suo fianco, in una scivolata che gli costò i
pantaloni e anche qualche brandello di pelle, afferrò la mano
dell'amico
-è vivo? Sopravviverà?-
Maribelle annuì solamente, Owain si accontentò, strinse meglio la mano pallida e la portò al petto
-Brady, dai resisti amico, fatti infiammare dalla mia passione e
dedizione alla vita! Lascia scorrere nelle tue vene la mia potenza e...-
-Smettila... di fare l'idiota...- era appena un sussurro ma
bastò per far quasi scoppiare di gioia il cuore dell'assassino
-Brady!!- lo strinse portandoselo al petto e scoppiò a ridere, era vivo, li tra le sue braccia!
-Portalo nelle retrovie, deve riprendersi, non può continuare!- Vaike lo aiutò a caricarlo in spalla
-Corri Owain, portalo al sicuro!-
la responsabilità della vita del suo migliore amico era
completamente sua, si voltò a guardare il volto pallido e
affaticato del compagno e sorrise
-Resisti...-
Essere figlio di un ladro si rivelò il più grande e
meraviglioso vantaggio datogli dalla genetica, gli permise di trovare
in poco tempo la via più sicura per arrivare ad un punto sicuro,
non un imboscata o una freccia vagante fermarono il loro cammino.
Il campo base era silenzioso, i pochi soldati intenti a vigilare li
accolsero e portarono in infermeria dove Brady fu finito di medicare,
ora erano soli, uno accanto all'altro, come sempre.
Owain sospirò accarezzando il dorso della mano dell'amico che
aveva ripreso il suo colore rosato: stava per morire, e sarebbe stata
solo colpa sua. Avrebbe potuto tagliare quella freccia, spostarla! Con
la potenza e il sangue d'eroe nel suo corpo avrebbe potuto... ma a chi
vuole darla a bere... è solo in imbecille pompato che non sa
nemmeno difendere un amico in battaglia, non sa nemmeno capire la sua
natura riuscendo a ferirlo anche nel profondo dell'anima.
Una leggera stretta prese la sua mano, alzò lo sguardo e vide Brady osservarlo con un sorriso calmo e rilassato
-Non sono io quello che piange sempre?- mormorò
Owain non riuscì nemmeno a rispondere, si alzò e lo
strinse ancora al petto lasciando le lacrime scendere indisturbate
-Mi dispiace così tanto Brady, così tanto!-
l'altro alzò un braccio e gli accarezzò una spalla. Era
felice di averlo accanto, nonostante fosse un totale imbecille, Owain
era il suo migliore amico, contava solo lui, solo lui su tutti.
Al rosso ci vollero più di pochi minuti per lasciarlo, sentiva
il cuore battere forte, più forte di quando blaterava di quella
strana eredità eroica. Non capiva cosa stesse provando il suo
corpo in quei momenti; era Brady la causa?
Lo staccò dal suo petto e poggiò la fronte sulla sua, gli
occhi scuri di Brady erano stanchi ma felici, la cicatrice non riusciva
più a renderlo simile ad un bruto barbaro, era solo li, sulla
faccia del suo amico, come segno tangibile della sua imbranataggine.
Sorrise appena e guardò le guance diventare color porpora, le
labbra si arricciarono in uno strano sorriso poi si schiusero in un
sussurrato
-Owain, che stai facendo?-
si trovò un po' stupido a rispondere con un semplice
-Ti sto guardando...- ma era così, lo stava guardando con nuovi
occhi, con occhi che avevano capito chi fosse davvero il chierico Brady.
Il biondo arrossì ancora di più, sentiva caldo, un caldo
davvero soffocante ma piacevole. La fronte era solleticata dalla
zazzera rossiccia dell'amico che aveva deciso di fare la bella statuina
li a guardarlo, se voleva un suo ritratto bastava dirlo, mami ne aveva
già un paio.
Quell'idiota continuava a fissarlo, aveva avuto paura? Cioè, davvero si sarebbe disperato tanto nel vederlo morto?
Che strano, forse anche lui era sensibile...
sorrise appena continuando a fissare Owain, una mano guantata gli
accarezzò la nuca, sgranò gli occhi nel vedere l'amico
avvicinarsi, i nasi si sfiorarono in una carezza, subito le lacrime
arrivarono a offuscargli la vista, che diavolo stava facendo?
-Brady...- un sussurro a fior di labbra lo fece trasalire -prometto che
da oggi ti difenderò a costo della vita- era terribilmente
serio, così serio che sentì che doveva prenderlo sul
serio, almeno sta volta.
-Owain... non sono una ragazzina...- tirò su con il naso e
tornò a guardarlo negli occhi -anche io... anche io prometto di
proteggerti- non riuscì a dire altro, Owain annullò la
distanza tra le due bocche e gli regalò un bacio dolce, ma
carico di tutto quello che quelle terribili ore avevano provocato. Era
il sigillo al loro patto, la loro promessa.
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Salve a tutti,
ho da poco finito fire emblem A. e mi sono letteralemnte innamorata di
loro due. ho cominciato a farlo lottare fianco a fianco per compensare
le loro carenze di statistiche e mano a mano mi hanno rapito il cuore.
Mi piacerebbe leggere un vostro
pensiera su questa storia che ho scritto per passare il tempo, quindi
vi prego di lasciare una recensione o mandare un messaggio privato. Ne
sarei davvero felice!!
con affetto, Loire
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