L'ultimo bacio

di mamie
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L’ULTIMO BACIO
 
Un soldato la morte ce l’ha sempre davanti. Non è una cosa strana. Diventa persino un’abitudine.
Una cosa però è morire saltando in aria per una cannonata e un’altra cosa è aspettare in una cella il plotone d’esecuzione.
Il tenente Slütter si agita sulla branda. La ferita alla schiena gli fa ancora male, ma non se ne preoccupa.
“Fra poco non sentirò più niente” pensa.
Ma poi Pandora entra esitante e un dolore sordo gli si agita dentro mordendolo con i denti del rimpianto.
Si siede guardandola torvo, non vuole essere commiserato, specialmente non da lei.
Poche parole amare e poi la guardia che viene per portarlo via. Si volta per andarsene, deciso a non guardarla negli occhi, ma all’ultimo momento non ce la fa, si gira e la chiama.
‒ Pandora…
Le sue labbra così morbide, panna e miele e tutte le cose più buone della sua breve vita. Lei non si sottrae al bacio avido e disperato, alla guancia ruvida di barba non fatta, alle labbra screpolate, all’odore di fumo e sudore. È il suo primo bacio? Sa che per lui è l’ultimo.
Sembra che duri tantissimo, ma è solo un attimo. Si stacca da lei di colpo e il suo sguardo è diventato grave e dolce, quasi come un sorriso.
Ancora pochi istanti e si sente il crepitare secco delle fucilate. Pandora ha uno scatto, ma il soldato di scorta la ferma dolcemente. Non è stato niente. Soltanto l’ultimo bacio di un uomo che va a morire.
Perché allora i suoi occhi sono così pieni di lacrime?
 




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