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When I
love...I love!
1.
DRIIIIIN!!!!!!!
“No, ancora cinque minuti...che cazzo di ore sono?”
“Mmm” mormorai da sotto le coperte, ancora avvolta dal
braccio tatuato di Ville “Amore, non è la sveglia, stanno suonando alla porta”
“Ma chi cazzo è che rompe? È capodanno, ci siamo appena
sposati e sono le otto del mattino”
“E abbiamo dormito meno di due ore...” aggiunsi mentre mi
stiracchiavo, cercando di emergere dall’abbraccio del mio neo-marito.
“Vado a vedere?” chiesi, poco convinta.
“No...” disse, baciandomi la fronte “resta qui, scendo io ad
insultare il rompipalle di turno”.
Si alzò dal letto e non riuscii a trattenere una risatina.
“Ehm...Ville..?”
Mi lanciò un’occhiata assonnata e interrogativa dalla porta.
“Non mi dispiace se giri per casa così, ma forse è il caso
che ti metta qualcosa addosso, per andare ad aprire la porta...”
“Ops” disse, sorridendo e recuperando dal pavimento un paio
di boxer neri.
“Attento a non congelarti lungo il tragitto” lo presi in
giro. L’uomo che dormiva con cinque piumini anche in piena estate, stava andando
ad aprire la porta in boxer, il primo gennaio, in Finlandia. Decisamente il
matrimonio gli stava dando alla testa, ed eravamo sposati da poco più di 12 ore.
Non vedendolo tornare dopo cinque minuti, decisi di alzarmi
e andare a verificare che non fosse di nuovo la pazza psicopatica della sua ex.
Indossai la prima maglietta che trovai di fianco al letto,
quella nera dei Black Sabbath che indossava Ville la sera prima, e scesi.
Sentivo due risate buffe quasi identiche provenire dalla
cucina. Oltre a Ville, solo un’altra persona poteva ridere in quel modo.
“Ciao Jesse...” salutai, ancor prima di entrare in cucina.
“Ciao, cognatina bella!”
“Che ci fai qui a quest’ora?” chiesi.
Jesse guardò il fratello. “E’ la stessa cosa che mi ha
chiesto mio fratello, in modo meno educato , però...”
“Sai com’è, ti presenti qui a rompere le palle dopo la
nostra prima notte di nozze...devo pure essere educato?”
“Se non fosse importante non sarei qui” si giustificò “e poi
che vi cambia se è la prima notte di nozze? Tanto siete sempre a letto lo
stesso!”
“Jesse...!” esclamai guardandolo torva, mentre Ville rideva.
“E tu non ridere!” lo rimproverai.
Per tutta risposta Ville mi prese per la vita, facendomi
sedere sulle sue ginocchia. “Ti dona, la mia maglietta...” mi sussurrò
all’orecchio.
“Insomma, che c’è di così importante da buttar giù dal letto
la gente ad orari assurdi?” chiese poi al fratello.
“Camilla...lo sai che ti voglio tanto bene vero?” disse
Jesse.
“Sì grazie Jesse...anch’io ti voglio bene, ma non è un buon
motivo per svegliarmi!” gli feci notare.
“Ok... si tratta della tua damigella...”
“Quale delle due?”
“Che domande! Quella bionda, carina, simpatica...”
“Alessandra...” dissi, alzando gli occhi al cielo. “Che ha
combinato stavolta?”
“E’ fidanzata?”
“Ti piace Ale?” chiesi, spalancando gli occhi.
“Sì, tanto...” ammise Jesse.
Nascosi il viso nell’incavo della spalla di Ville. “Dimmi
che non è vero, dimmi che sto sognando tutto e che tra un pò...tra un bel po’ mi
sveglio abbracciata a te, dimmelo, Ville...” sussurrai.
“Vorrei dirtelo...” disse Ville “...ma temo che non sia
vero”.
Sbuffai.
“Ok, ti piace Ale” dissi a Jesse. “non è fidanzata, ma in
che senso ti piace? Cioè, se pensi di portartela a letto, e LO SO che ci
riusciresti, non per niente sei suo fratello!” dissi, guardando Ville che
sghignazzava “ se pensi di fare una cosa del genere e poi mollarla, sappi che da
me non avrai nessun aiuto, chiaro?”
“Davvero pensi che verrebbe a letto con me?” chiese Jesse.
Lo guardai storto. “Jesse... Ale fino a poco tempo fa aveva
la camera piena di foto di Ville...”
“Ah sì?” interruppe il darkman, con aria orgogliosa. Guardai
storto anche lui, prima di finire il discorso. “...come pensi che reagirebbe, se
qualcuno che “casualmente” di cognome si chiama Valo, ci provasse con lei?”
“Ma io non voglio che lei stia con me per questo!” protestò
Jesse.
“Ecco, già va meglio...e non provare nemmeno ad usare la
tattica *occhioni verdi da cucciolo bisognoso di affetto*, per favore!”
“Ti prego...organizzi qualcosa per farmela incontrare di
nuovo, prima che parta?”
“Ale rimane ad Helsinki una settimana.. è Giada che è dovuta
ripartire subito...”
Guardai Ville, che mi rispose con un’occhiata rassegnata.
“Sì ma voi due partite domani, se non me la fai incontrare
oggi, come faccio?”
Io e Ville ci scambiammo un’altra occhiata, d’intesa
stavolta.
“Già, noi partiamo domani!” rispose.
“Eh sì...dobbiamo anche fare le valigie, amore!” aggiunsi.
In realtà non andavamo proprio da nessuna parte. Avevamo
deciso di trascorrere la luna di miele chiusi nella nostra torre, facendo
credere a tutti che partivamo per le Maldive. In questo modo avremmo evitato
giornalisti, fans, amici e cognati molesti... e ci saremmo dedicati solo ed
esclusivamente a noi stessi...e a quella che, secondo Jesse, era la nostra
occupazione preferita... beh, in effetti non aveva tutti i torti!
Solo la madre di Ville doveva aver intuito qualcosa,
conoscendo l’avversione di entrambi per l’abbronzatura.
“E va bene, Jesse...” dissi, rassegnata “fammi dormire altre
due ore, poi chiamo Ale..”
“Sentito? Fuori di qui!” gli intimò Ville, ridendo.
Jesse uscì da casa nostra con un sorriso da un orecchio
all’altro.
“E....quale sarebbe la tattica *occhioni verdi da cucciolo
bisognoso di affetto*?” chiese Ville, abbracciandomi da dietro.
“Uhm...tu dovresti conoscerla molto bene” risi “visto che è
quella che hai usato con me!”
“Allora ha funzionato! Aspetta che riprovo...” disse,
guardandomi intensamente “Sei sicura di voler tornare a dormire?”
“Mmm...non necessariamente...” risposi, con aria maliziosa
appoggiandomi al suo petto.
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