Dal buco della serratura

di futacookies
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Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments
Contesto: 5° libro ~ Harry Potter e l’Ordine della Fenice
Genere: Romantico
Rating: verde
Parole: 330
NdA: e me ne vengo con una raccolta di drabble. Ma vabbé. Harmony, perché ultimamente li shippo terribilmente, ambientata all’inizio del quinto anno. Triple drabble, 110 parole esatte. Cioè. Poi niente, leggete, gradite, recensite. ♥
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Mal d’amore

I.

«Hermione?»

«Che c’è, Harry?» ti scrutò con quegli occhi verdi per un po’, poi si avvicinò.

«Cos’hai? Ultimamente sei strana. Hai sempre la testa da un’altra parte, ieri hai perfino sbagliato risposta con Piton!»

Avvampasti, balbettando qualcosa di non decifrato, decisa a deviare la conversazione. Non avevi voglia di discuterne proprio con lui.

Ti mordesti forte il labbro, cercando disperatamente qualcos’altro di cui parlare.

«Come vanno gli allenamenti di Quidditch?»

«Eh? Oh, sì… vanno abbastanza bene, anche se Ron non è il massimo come portiere. Vorrei fare qualcosa per lui… ma, ehi! Non mi hai ancora detto cos’hai!»

«Niente, Harry. Un po’ di mal d’amore.»

Sorridesti imbarazzata e ti allontanasti.

II.

«Hermione?»

«Che c’è, Harry?»

«Nulla, nulla. Solo… stavo pensando: c’è una cura per il mal d’amore

Sentendoti riproporre la stessa conversazione dell’ultima volta, arrossisti.

«Non… non lo so, Harry. Perché?»

Cominciasti a torturarti le mani, ad arrotolare qualche ciocca di capelli intorno alle dita, tradendo il tuo nervosismo.

«Beh, io e Ron avremmo bisogno di aiuto con il tema per la McGrannit…»

«La professoressa McGrannit, Harry.»

«Mh, sì, quello che vuoi tu, ma se stai male…»

S’interruppe imbarazzato e t’osservò per qualche istante. Maschi! Possibile che non capisse?

Era lui il tuo mal d’amore, la causa della tua sbadataggine, dei tuoi rumorosi sospiri.

Lui e quei suoi maledetti occhi verdi.

III.

«Harry?»

«Sì, Hermione?»

Quella volta fosti tu ad avvicinarti, quasi timorosa, vergognandoti dei tuoi sentimenti, o forse di quello che stavi per fare.

Ci avevi pensato a lungo, rimuginandoci su senza tregua, per giungere alla conclusione che quella fosse l’unica possibilità.

«Sai…» incominciasti vaga, «forse esiste, una cura per il mal d’amore.»

Ti guardò stralunato, non comprendendo le tue parole.

«Quindi… aiuterai me e Ron?»

Ridesti e ti sedesti al suo fianco. Merlino!, era pura follia, ma sapevi che non avresti avuto il coraggio per ripeterti.

La distanza tra voi era talmente insignificante che contasti le sue ciglia.

Lo baciasti, strofinando le labbra contro le sue.

«Sei tu, la cura.»





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