Siempre llega en el momento adecuato

di Akeryana
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Come si suole dire “di male in peggio”.
Non solo Reginald è a casa con la febbre ma ho vissuto la mezz’ora più brutta di tutta la mia vita.
La sveglia non è suonata ed è venuta mia madre a svegliarmi, ci sono figli che fanno di tutto per sentire la dolce voce della madre la mattina. Io no.
I risvegli di mia madre sono tra trombette, padelle e secchi d’acqua gelata. Oggi mi ha svegliata con il secchio d’acqua.
Dopo essermi asciugata i capelli e pettinati malissimo, mia madre ha iniziato a starmi appiccicata e gridarmi, come un militare, di sbrigarmi. Mi sono presa un biscotto che forse è stato li da quando avevano comprato la casa e che adesso mi sta tormentando lo stomaco.
Appena uscita corro verso l’autobus ma l’autista non vedendomi continua la sua corsa e io sono costretta a correre fino a scuola.
Ma almeno mio padre mi viene a prendere dopo scuola per riportarmi a casa.
Sento il telefono squillare, lo prendo e leggo sullo schermo “Papà” ho quasi paura a rispondergli ma lo faccio lo stesso.
<<  Pronto  >>  ti prego fa che sia una buona notizia.
<<  Ciao Rio, scusa ma non posso venirti a prendere c’è stato un imprevisto con il lavoro e farò tardi  >> 
Infuriata come non mai chiudo la chiamata e mi dirigo in classe.
Ma perché non sto mai zitta?! Non solo mio padre non può venirmi a prendere ma oggi quella di storia interroga e come se non bastasse ha interrogato me…per fortuna due o tre cose le sapevo quindi mi ha messo sette.
Finalmente questa giornata è finita ma ora mi tocca tornare a casa da sola e a piedi, ma coma mi potrebbe succedere? Al massimo mi investe un’auto.
Esco da scuola evitando Yuma e gli altri, quando sono nervosa sono capace di prendermela con il mondo intero quindi meglio evitare, mi dirigo verso una stradina che prendiamo sempre io e mio fratello per andare a casa, è una specie di scorciatoia anche se mi spavento un po’ a prenderla perché molto spesso dei ragazzi mi fissano il seno e il sedere e Reginald, dopo averli minacciati, mi trascina via.
Appena imboccata quella strada vedo un ragazzo molto familiare, il mio sguardo si illumina e corro da lui saltandogli a dosso e facendolo cadere sull’asfalto ma non si fa nulla.
Lo abbraccio e gli chiedo  <<  Kite che ci fai qui?  >>
Lui ricambia l’abbraccio  <<  Shark mi ha detto che tuo padre non poteva venire a prenderti e sono venuto io  >>  mi sorride.
Lui è un tipo duro e solitario che sorride raramente, ma quando lo fa è la cosa più bella di tutto l’universo.
<<  Arrivi sempre nel momento giusto  >> 
Scioglie l’abbraccio e ci resto un po’ male, ma si fa perdonare baciandomi con passione. Mette le sue mani sulla mia vita e io nei suo capelli biondi che adoro.
Quanto tempo che non ci baciavamo così, mi sono mancati i suoi baci, le sue carezze, la sua voce la sua pelle. Tutto. Mi è mancato tutto di lui. Mi è mancato lui.
 
 
 
Nota autore: Salve a tutti. Come ho già detto la storia è dedicata a Hope_Lightsky. Io e lei siamo rimaste parecchio deluse che in questo sito non ci sono storie sulla Kite e Rio e sulla Dangershipping (Shark e Tori) e quindi spero con questa storia di motivare gli scrittori.
Insomma guardateli sono troppo adorabili insieme *_* 



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