Biografia di un tipo strano

di Lord Gyber
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Quella settimana a Ponyville si sarebbe tenuta una grandissima gara culinaria che avrebbe decretato il migliore chef della regione. Avevo sempre voluto parteciparvi, perché adoro cucinare. Avevo una buona probabilità di vincere, perché aggiungevo ai miei piatti un particolare ingrediente segreto che li rendeva unici. Decisi che avrei portato uno dei miei piatti più famosi, le mie famose lasagne al pomodoro condite con basilico, un tocco di peperoncino e quant'altro. Le tolsi dal forno e le misi sul tavolo. Però dovevo ancora aggiungere l'ingrediente principale.

- Eracle. -

Al mio richiamo accorse il mio animaletto domestico: un piccolo serpente corallo che avevo trovato qualche settimana fa al mare, era molto simpatico e giocherellone. Gli grattai la testa con l'indice.

- Mi porteresti qui il mio ingrediente segreto. -

Lui fece un si con la testa e si mise a cercare nella credenza. Ogni volta mi sorprendevo di quanto potesse essere intelligente, se stavo fuori di casa era in grado di trovarsi il cibo da solo, si può dire che più che un animale domestico era più come un coinquilino a cui non si deve far pagare l'affitto.

Arrivò dopo qualche secondo con in bocca una piccola ampolla verde acqua con rifiniture in blu.

- Bravo. Prendi il premio. -

Gli lancia una pralina al cioccolato che prese al volo, ne era davvero ghiotto. Tolsi il tappo dall'ampolla e presi il contagocce ma.....era vuota.

- Cosa!?! Maledizione, mi sono dimenticato che l'ho finita qualche giorno fa. Ora devo procurarmene dell'altra. -

Rimisi la teglia nel forno per non farla raffreddare, mi tolsi il grembiule e mi avviai fuori.

- Eracle, ti lascio il dovere di difendere la casa. Posso contare su di te? -

Lui mi fece il saluto militare con la coda.

- Riposo soldato. -

E corsi fuori.

 

Un enorme deserto si estendeva tutt'intorno a me, non vi era anima viva e l'unica costruzione era un gigantesco portone di granito nero. Il portone del Tartaro. Mi avvicinai ma venni bloccato dal guardiano, il terribile cerbero. Aveva la bava alla bocca e gli occhi iniettati di sangue. Dovevo agire in fretta. Misi la mano nella camicia ed estrassi fuori la mia arma.....una pallina da tennis, che poi lanciai.

- Va riprendere la palla bello. -

Le tre teste ipnotizzate dalla pallina corsero subito a riprenderla. Quando la ebbero ripresa me la riportarono tutta coperta di bava e cominciarono a leccarmi la faccia.

- Chi è il mio bravo cucciolone? Sei tu. - dissi mentre gli grattavo la testa.

Finito di giocare riuscì finalmente ad entrare. Percorsi un lungo corridoio tutto fatto di carbone, ci volle un po' ma infine arrivai dalla persona che volevo incontrare. All'interno di ciò che poteva essere definito il cuore di un vulcano vi era un immenso demone alto 100 metri vestito di tutto punto alla sua scrivania che stava firmando, con una penna stilografica, un grosso mucchio di fogli.

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- Stupidi moduli del cavolo. -

Lui puntò lo sguardo su di me, senza però smettere di firmare i fogli.

-. Gyber? Cosa ci fai qui? -

- Ciao Divel, sempre a firmare i tuoi moduli, eh? -

- Si, e visto che sei entrato nel Tartaro ora dovrò firmare altri moduli. Ormai non faccio altro che questo, una persona muore, dieci moduli da firmare, le vacanze pagate, altri cinquanta moduli, voglio fare la pausa pranzo, cento moduli da presentare in triplice copia. Che rabbia. Diventa demone supremo mi dicevano, non dovrai faticare mi dicevano. Ma tornando a noi, cosa ti serve? -

- Mi servirebbe altra essenza insaporente. -

- Hai idea di quanti moduli dovrei firmare per concederti questo favore? -

- Tanti? -

- Troppi. E se devo essere sincero non voglio farlo. Ho già i miei problemi. Ora sei pregato di andartene. -

Con la sua manona indicò l'uscita ma io non mi mossi.

- Io invece dico che mi aiuterai. -

- Ah si, e come? -

- Cosa ti viene in mente se dico, mondo degli umani, estate 1998? -

Il volto del demone sbiancò di colpo, avevo toccato il tasto giusto. Io conosco i miei polli.

- No, non oseresti mai. -

- Vuoi mettermi alla prova? -

Mi fece un ringhio di rabbia.

- Sei un bastardo. -

- Non mi comprerai con i complimenti. -

Tirò un sospiro.

- E va bene. -

Allungò il braccio verso di me. Fra l'indice e il pollice teneva ciò che ero venuto a cercare.

- Adesso sparisci! -

- D'accordo. Ci vediamo in giro. -

- Andare in giro? Hai idea...-

- Di quanti moduli dovresti firmare? -

- Esatto. -

Mi scappò una risata e mi allontanai.

 

Ormai eravamo alla fine della gara. I giudici avevano assaggiato tutti i piatti. Tremavo, anche con il supporto dei miei amici che erano venuti a vedermi.

- Il vincitore della competizione è......................Bon Bon con la sua pizza dei mille gusti. -

Mi accasciai al suolo ormai privo di qualsiasi voglia di vivere. Non avevo vinto, però almeno ero riuscito a partecipare. Mi avvicinai al mio piatto.

- Non capisco, dove ho sbagliato? -

Presi una forchetta, ne presi un pezzo e lo mangiai. Notai subito qualcosa di strano.

- Un momento. Sembrano...normali? Che sta succedendo. -

Tirai fuori l'ampolla. Me ne versai qualche goccia sul dito e l'assaggiai.

- E' semplice acqua minerale! -

Allora vidi che attaccato alla bottiglia vi era un biglietto.

COSI IMPARI A METTERMI IN AGITAZIONE.

 

DISTINTI SALUTI,

 

DIVEL.

Poi c'era disegnato lui che mi faceva la linguaccia.

- DIIIIIIIIIIIIIVEEEEEEEEEEEEEEEEEEL!!!! -

 

- A volte vale la pena di firmare i moduli. -

Lanciò una potente risata. Quando ebbe finito li si avvicinò un piccolo demone.

- ha fatto uno scherzo? Firmi questi moduli. -

Disse tirando fuori un plico enorme di fogli.

- CACCHIO!!! -

E si rimise a firmare.





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