Mani d'artista

di Ugaz
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Conosco ogni particolare delle tue mani.
Il dito che ti recidesti da piccolo.
L’unghia del mignolo destro leggermente più lunga; per grattarti l’orecchio, dici, ma so che la usi unicamente per la tua arte.
La nocca che ti torturi, unico segno che sei umano e che provi emozioni.
La pellicina dell’indice sinistro che non vuole saperne di lasciarsi strappare.
E i tuoi calli. I calli sui tuoi palmi. Calli appena sotto le dita. Calli che quando mi tocchi mi fanno rabbrividire.
 
 
Mani screpolate.
Mani che sanno creare.
Mani da scultore.
Mani da pittore.
Raramente mani da chitarrista.
Mani grandi sul mio viso.
Che sanno accarezzare delicatamente. Che sanno essere dure contro i miei zigomi.
Mani che lasciano segni sulla mia pelle.
 
 
Infondo lo sapevo: sei un’artista. Gli artisti lasciano sempre un’impronta.
I miei polsi. I miei fianchi. Le guancie a volte. Le mie gambe sempre.
Segni colorati sul mio collo spezzato.
 
 
Me lo ripetevi in continuazione.
Sono la tua opera migliore.
 
 
 
 
 
Ora mi esporrai in una galleria?
O mi terrai ancora per te?




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