L'astronave da guerra della dmp era appena atterrata sul pianeta
Muscle, con tanto di entrata trionfale fra la polvere che sie ra
sollevata e che, tanto per cambiare, si era depositata tutta sul
castello facendo sembrare che non venisse pulito da anni:
-Bella impressione, davvero bella.- pensò la regina
scuotendo la testa e lamentandosi con il marito -King, vedi di tenere a
bada tuo figlio almeno oggi, non voglio che pensino di avere a che fare
con dei buffoni!- gli intimò, ma l'uomo era troppo impegnato
a mangiare la consueta tazza di riso e manzo giornaliera per
ascolatarla.
La prima figura che vide scendere fu quella di una donna con un lungo
vestito color avorio ed alcuni gioielli dorati su polsi e collo che
camminava al contempo in modo sfacciato e solenne: semrbava quasi una
regina di un qualche pianeta, e per unc erto verso lo era anche.
Ah no, era un'imperatrice: non che facesse troppa differenza alla fine.
Oh- disse la donna in lontananza spalancando le braccia -Belinda,
tesoro mio, sembri davvero sciupata: e quelle rughe! Cara, dovresti
prenderti più cura di te stessa, alla tua età
poi.- continuò stringendola in un abbraccio un po' troppo
forte per i suoi gusti.
No, non lei, non lei... pensò preoccupata.
L'altra continuò a studiarla dai piedi fino alla testa: -E
vogliamo parlare di quei rotolini sui fianchi? Quanti chili hai messo
su? Quindici? Venti ...forse?- continuò esaminandole i
fianchi, per poi passare ai capelli -E guarda quante doppie punte! Non
ne ho mai viste tante in vita mia!
Santo cielo sei proprio diventata brutta, ma non prenderla male eh, te
lo dico da amica.- terminò con un sorrisino malefico tipico
delle donnette snob come lei.
Cassandra era insopportabile, e la sua bellezza era anche peggio: i
lunghi capelli quasi neri in sintonia con il verde-dorato dei suoi
occhi ricadevano morbidi sulle spalle perfettamente simmetriche, per
poi finire nell'ampia scollatura del seno, i fianchi stretti
incorniciavano alla perfezione quei dannati addominali scolpiti che da
brava wrestler si trovava, e del fondoschiena non voleva nemmeno
parlarne da quanto era perfettamente equilibrato rispetto alle gambe
vertiginose che sapeva portare con un passo slanciato e felino allo
stesso tempo.
La invidiava, eccome se la invidiava: si era sposata con un imperatore,
un imperatore! Lei si era dovuta accontentare di King, che tra l'altro
in gioventù era innamorato dell'altra donna ma che era stato
rifiutato: la verità era che voleva un uomo che sapesse il
fatto suo, un duro, un dmp in sostanza.
La cosa peggiore era che aveva iniziato dal basso: era una ragazza
senza nessuno al mondo che viveva nelle peggiori periferie di San
Paolo, poi si era trasferita a Rio de Janeiro per vivere con una sua
zia alla lontana che la trattava come se fosse una schiava, se non
peggio; quando la dmp aveva preso il potere era riuscita a scappare
finendo sulla strada ad aspettare una lenta morte, solo Oregon l'aveva
strappata a quei luoghi e trattata come una principessa, le aveva
ridato una vita ed era per questo che aveva capito che l'unico luogo
dove avrebbe voluto essere per il resto della sua esistenza fosse al
suo fianco.
Era partita come una poveraccia ed era arrivata ad essere una delle
persone più influenti e potenti di quell'angolo di mondo:
era questo che faceva rabbia a Belinda, cresciuta nel lusso
più sfrenato, una rabbia immensa.
Avrebbe voluto tutto di lei: la voce, il corpo, anche il marito se
avesse potuto; e invece ora si trovava con due idioti, marito e figlio,
rinchiusa in uno stupido castello a passare le giornate in solitudine,
mentre lei no, lei era libera di fare quello che voleva ed il suo
matrimonio era più fiorente che mai, stavano insieme da una
vita e sembrava che fossero innamorati come il primo giorno.
Cassandra aveva appena smesso di parlare che King aveva già
iniziato a sbavarle davanti: -Oh! Quanti anni sono passati bellezza?-
disse ammirandone ogni centimetro di corpo -Ti vedo in gran forma,
proprio come quando avevi nemmeno una ventina d'anni!-
continuò ammiccando senza far caso alla moglie furiosa -Sei
ancora impegnata?- domandò senza accorgersi che anche Oregon
aveva preso parte alla conversazione.
-Hai detto qualcosa King?- rigirò la domanda facendolo
impallidire e lasciando che si mettesse da parte -Niente! Assolutamente
niente!- si giustificò distogliendo lo sguardo e tornando al
suo cibo: era inquietante e basta, non c’era nulla su cui
discutere.
Oregon era diventato da un pezzo il generale assoluto della dmp,
prendendo il posto di Akuma Shogun, ed aveva aggiunto ulteriori poteri
a quelli che già esercitava come imperatore del pianeta
Arkanta, tanto per cambiare: era rimasto imbattuto fino a quel momento
e, da come narravano i resoconti degli ultimi decenni, era anche uno
dei pochi che avevano sconfitto King senza ricorrere a particolari
raccomandazioni.
Più o meno, a parte combattere nella sua forma originale, ma
non contava come aver imbrogliato, non sul suo pianeta.
Il re del pianeta Muscle non aveva ben capito perché fosse
lì ma era certo che avesse a che fare con gli sviluppi del
torneo chojin poichè, dalle voci che aveva sentito, non era
felice di come era andato:
Oregon voleva Kid Muscle morto a tutti i costi, l’ultima cosa
che gli serviva era che andasse in giro fresco come una rosa a vantarsi
del nuovo titolo che aveva ottenuto; se avesse combattuto lui contro
quel moccioso avrebbe impiegato qualche minuto per aprirlo in due e la
cosa non lo entusiasmava troppo, per quello voleva che fosse Ricardo ad
umiliarlo e magari poi anche ucciderlo, morto più morto meno
non faceva differenza per lui, l’importante era che la
reputazione della sua famiglia non venisse danneggiata in nessun modo a
discapito dei modi per riuscirci.
D’altronde con i soldi e le future parentele con i McMadd
poteva fare qualsiasi cosa, anche pretendere che le semifinali fossero
disputate nuovamente, questa volta come avrebbe deciso lui:
i kinniku avevano le ore contate, ma avrebbe prima dovuto illudere King
di essere d’accordo con una tregua fra Muscle League e dmp.
La cosa sarebbe stata semplice, di quello ne era certo: potevano
credersi chi volevano, ma erano dei poveri idioti e di idiozia non si
guarisce facilmente.
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Angolo dell'autrice
Eccomi qui con il prologo di una vecchia fanfiction che avevo fatto con
una mia carissima amica incontrata su Facebook, revisionata e
modificata per certi versi per renderla almeno presentabile
:D
Penso che si sia capito che è una ff principlamente su
Ricardo e la sua allegra famigliola che vuole distruggere la dinastia
di King Muscle per vendetta dopo il Torneo Chojin (rifarò le
semifinali, poi il resto verrà da se).
Mi dispiace tanto, ma provo una sorta di odio verso Kid e la sua innata
dote a vincere sempre ogni dannato incontro chiunque sia il suo
avversario, motivo per qui il risultato delle semifinali non mi
è proprio andato giù: era mezzo morto dai, se non
fosse stato per l'aiutino di Jeager sarebbe stato sconfitto D:<
Spero vi piaccia, vi dico che non sarà nè
lunghissima nè farò capitoli troppo lunghi come
nella mia altra ff su Ultimate Muscle alias Kinnikuman Nisei: cosa
dire, se avete voglia/tempo lasciate una recensione :)
P.s. avete letto bene: futuri legami con i McMadd.
Sì, è quello che state pensando.
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