Lupo
solitario e la festa a sorpresa
Un
giorno lontano nel tempo, ai margini di una foresta, in uno dei mille
posti bellissimi della nostra amata terra,
viveva un bellissimo lupo
( del resto non ho mai visto lupi brutti io...) che, per scelta e
vocazione, viveva da solo.
Non
che fosse scorbutico o di cattivo umore eh (nonostante un lupo sia
sempre un lupo e immaginatevi uno che viveva da solo),
anzi... lui
riusciva sempre a farsi voler bene dagli altri abitanti della
foresta.
Ma non voleva nessuno nelle sue prossime vicinanze e per
questo motivo era andato a mettersi ai margini della foresta, non nel
centro. Però per tutti lui era il "lupo saggio", quello
che aveva sempre una parola giusta per ogni problema,
quello che però
dovevi stare attento a ciò che dicevi perchè, se facevi solo atto
di avvicinarti troppo o di essere irriverente,
era capace di farti
passare un brutto quarto d'ora (era pur sempre un lupo che amava la
carne...).
Aveva
esperienza da vendere e tante, tante avventure alle spalle e, per
questo, non permetteva a nessuno di dirgli quello che doveva o non
doveva fare.
E
a volte il bisogno di stare da solo superava quello di aiutare gli
altri abitanti della foresta con i suoi consigli.
E
questo era uno dei motivi per cui aveva scelto di vivere lontano dal
suo branco.
Ma
c'erano tre animali della foresta con cui lui aveva stretto una
particolare amicizia, almeno per quello che ci si può aspettare da
un lupo solitario.
Si
cercavano, si parlavano e si confidavano... fino ad un certo punto,
chiaramente, fino a quando lui consentiva loro di fare.
C'era
una splendida cerbiatta, fiera, determinata, sempre sorridente e
pronta ad offrire a tutti la sua gioia.
E anche se a volte qualche
nube oscurava il suo sorriso lei riusciva sempre a scacciarla.
Era
la migliore in questo.
Ma
anche la giovane leonessa che le era diventata amica non era da meno
nel scacciare le nubi che potevano oscurare il suo stupendo cielo.
Si
rendeva conto che si arrabbiava forse troppo ma c'erano delle
ingiustizie che non riusciva a mandare giù.
Per
fortuna che trovava sempre rifugio dalla cerbiatta che riusciva a
calmarla e farle ritrovare il sorriso.
Poi
si unì a loro anche un'aquila che aveva una nutrita prole e tanto
tanto lavoro per trovarle da mangiare e tenere il loro nido ordinato.
Ma
riusciva anche ad avere il tempo per la sua passione: scrivere.
E
questo le impediva di fare a pezzi la tana in un'impeto di ordinaria
e familiare follia.
Non
chiedetemi, per favore, come facessero questi animali così diversi
tra loro ad andare d'accordo perchè sarebbe troppo lungo da
spiegare... del resto in ogni favola che si rispetti queste cose
accadono tranquillamente.
Dunque...
un giorno di fine Agosto, mentre una strana estate autunnale stava
facendo preoccupare i nostri amici,
la cerbiatta si rese conto che si
stava avvicinando il compleanno del lupo... e lui si era guardato
bene, chiaramente, dal fare qualsiasi festa.
Non
voleva mai festeggiarlo, come qualsiasi bravo lupo solitario che si
rispetti.
Ma
loro, questa volta, non volevano saperne di dargli retta.
Sembrava
preoccupato quell'anno, serio, quasi che avesse qualcosa dentro che
non voleva condividere ( visto che era solitario per scelta...).
Loro
non potevano certo forzarlo così decisero che avrebbero preparato,
per lui, la più bella festa che un lupo avesse mai visto.
Detto
fatto.
Si
misero a tramare (hem...organizzare) ogni cosa, chiedendo l'aiuto
anche degli altri animali chiaramente.
Certo,
c'era il rischio che lui si arrabbiasse veramente.
Non
amava quelle cose e obbligarlo quasi (senza il quasi va...) a fare
una festa per festeggiare qualcosa che lui non voleva affatto
ricordare era da incoscienti.
Però
loro erano assolutamente incoscienti, sempre state, altrimenti non
sarebbero diventate amiche tra di loro e con lui (in effetti...) e,
sopratutto, erano terribilmente cocciute e testarde.
Niente
e nessuno le avrebbe fatto cambiare idea.
Volevano
togliere quel velo che ultimamente oscurava la fronte del loro amico
lupo... e accidenti se ci sarebbero riuscite!!!
Così,
con qualche affanno e qualche pasticcio (ma di poco conto)
riuscirono, per il fatidico giorno, a preparare una festa con i
fiocchi,
con tanto di musiche e festoni.
Gli
altri animali erano un po' restii a restare chiaramente... voglio
vedere voi al loro posto al pensiero di trovarvi davanti al famoso
lupo solitario incazzoso per una festa che non voleva e, alla
spicciolata, con varie scuse tutte molto fantasiose, se ne andarono.
Tutti
ma non le nostre tre eroine.
Così
andarono a chiamare il lupo che, un po' sospettoso, le seguì.
Passo
dopo passo, lentamente, avanzò.
Superò
una fitta macchia di alberi e all'improvviso vide quello che avevano
combinato le sue amiche.
Restò,
per un attimo, ( due...tre...) immobile, senza fiatare.
Sentì
dentro di se un calore che rischiava di sommergerlo e che si
ingigantiva, come un'immensa bolla che cresceva e cresceva.
Forse
doveva fare il duro... ringhiare azzannando un po' una e un po'
l'altra
(con l'aquila sarebbe stato difficile ma forse, se la
prendeva di sorpresa...) e poi voltarsi per andarsene da dove era
venuto!!!
Perchè
non dovevano rispettare il suo desiderio di... di...
Cercò
dentro di se dei motivi seri e validi ma... riuscì solo a trovare
calore.
Tanto
tanto calore.
Alzò
il muso al cielo e vide la luna splendida che, per una volta, non era
oscurata dalle nuvole.
Sembrava
ammiccare a lui anche lei.
"Tutte
d'accordo le femmine della foresta eh..." pensò dentro di se...
e, avvicinandosi alla cerbiatta che aspettava, incerta se scappare a
gambe levate o meno, sfregò il muso nel suo collo
Era
il suo modo di ringraziare.
Fece
lo stesso con la leonessa... chiaramente all'aquila gli fu
impossibile farlo ma gli rivolse uno sguardo che diceva già tutto.
Che
cosa imparò quella splendida notte il nostro amico lupo solitario?
Che
è bello si vivere soli, a modo nostro, con le nostre regole e senza
nessuno che ti imponga nulla ma... a volte (solo a volte eh...) è
bello anche lasciarsi andare all'affetto di chi ti vuole bene e
aspetta solo di potersi prendere cura di te.
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