Scusa se non piango
Scritta per il White Midnight,
iniziativa partita dallo "ShikaIno Ufficial Fan Forum" per
onorare i compleanni di Shika e Ino che cadono rispettivamente il 22 e
23 Settembre.
Per Spaaaaaaaaaaaaarta!
Perchè le VERE Spartane dello ShikaIno sono nate il
5/08/2008!
A Shikamaru Nara.
A Ino Yamanaka.
A tutte le mosche
bianche.
A tutti i fan di questi
due bellissimi personaggi.
A Kiu, per il suo
compleanno.
A me, per il mio.
[Mi sbaglierò
non lo so
forse è
giusto sia così
ma senti un
po’
vieni qui
non hai mica brividi
come on, come on, come
on passerà
come on,
un’altra volta no…
come on, come on, come
on…]
(Scusa se non piango-
Negramaro)
Scusa se non
piango
"Shikamaru!"
Fermando i propri
pensieri, il
ragazzo si voltò nella direzione da cui giungeva la voce.
"Ino,"
dichiarò semplicemente. La osservò fare una breve
corsa
verso di lui, notando un paio di dolcetti in mano, regalo certamente di
Chouji, per scusarsi del ritardo al loro appuntamento.
"Com'è
andata la missione?!" Il ragazzo annuì positivamente, per
farle capire che era andato tutto bene.
"Un'altra missione di
spionaggio? E' perfetto per te che sei così pigro, devi
limitarti solo ad osservare."
"Mh, é una
seccatura,"
rispose lui, portando le sue braccia dietro la testa, lasciando
scorgere la maschera Anbu legata al suo fianco sinistro, "e ora che ho
fatto rapporto all'Hokage, lo sarà ancora di più."
Chouji osservava come
Shikamaru non
avesse battuto ciglio. Ino lo aveva chiamato "pigro" ancora una volta,
e lui stranamente non se ne era preoccupato, di solito era
così
che iniziavano i loro battibecchi. Il ragazzo aveva sempre trovato
divertente il fatto che Ino lo provocasse e Shikamaru la ignorasse
volutamente, capitava che mentre lei gli faceva la solita ramanzina,
lui la guardava assente, sbadigliava, e andava a guardare le nuvole.
Anche se poi, alla fine, faceva sempre come voleva lei. Ecco, questo,
Chouji, lo trovava ancora più divertente. Era quasi
più
bello che partecipare ad un barbecue.
"Come sta Temari?"
chiese ad un tratto la bionda, a bruciapelo.
Chouji
rischiò di soffocare
con le sue stesse patatine, picchiandosi forte il petto, cambiando
velocemente colore in viso. Riuscì ad ingoiarle, e
sudò
freddo. Ino ultimamente chiedeva sempre più spesso di
Temari, o
la tirava in ballo apparentemente senza una ragione, ma Chouji sapeva
il perché. Il ragazzo guardò Ino, e poi
Shikamaru. Ancora
Ino, e poi Shikamaru. Sembravano entrambi tranquilli, ma li conosceva
bene, stavano per litigare. Fece appello a tutte le sue forze mentali
per riuscire a pensare a qualcosa che potesse evitarlo, ma la lingua di
Shikamaru fu più veloce del suo cervello.
"Perché
dobbiamo parlare di
lei, adesso?" rispose Shikamaru, scocciato. Era appena tornato da
quella missione noiosissima e ora doveva parlare di Temari? Era
veramente una seccatura, non ne aveva voglia. E sopratutto non capiva
perché ogni volta che tornava da Suna, Ino dovesse sempre
chiedergli di Temari.
"Perché
torni da lì!"
rispose con un falso sorriso lei, aggiungendo un altrettanto falso,
"Che c'è di sbagliato?"
Tutto é sbagliato,
avrebbe risposto prontamente Shikamaru, ma osservò
l'espressione
preoccupata di Chouji, e preferì lasciar correre. Meglio
assecondarla, quella seccatura, non aveva voglia di litigare e voleva
andare a guardare le sue nuvole al più presto.
"Sta bene, mangia,
beve, dorme...
direi tutto regolare." Dannazione, non era la risposta che si era
imposto di darle. Ma era più forte di lui, non riusciva ad
ignorare il tono pungente della compagna, ed era stanco di sentire
nominare Temari da tutti ogni volta che capitava. Si chiedeva quando
esattamente fosse iniziato tutto quello, ma sopratutto il
perché. Possibile che a Konoha fossero così
pettegoli? Un
maschio non poteva avere una femmina tra le amicizie che subito
dovevano pensare a chissà cosa? Bah, che seccatura.
"Mi fa piacere che
segui così attentamente la sua vita quotidiana, Shikamaru."
Una
terribile, terribile seccatura.
"Ehm, possiamo
iniziare il nostro
allenamento, adesso?" cercò di cambiare discorso il povero
Chouji, che stava già pensando alla fuga.
"Mi fa piacere che ti
preoccupi
più di una semi-sconosciuta che di me, Ino." le rispose
Shikamaru prontamente, ignorando completamente il suo amico Chouji,
accendendosi una sigaretta.
"Si vede che non lo
meriti!" sbottò Ino, passandogli oltre.
"Tanto piacere,
allora..."
ghignò Shikamaru, amaro. Non capiva che gli prendeva
ultimamente, ad entrambi. Litigavano sempre più di
frequente, in
quel periodo, e se in un primo momento non vi aveva dato molto peso,
adesso era diverso. Si rendeva conto che ogni piccolo battibecco
diventava un litigio, che il più delle volte era causato da
una
certa ragazza di Suna.
Ma la cosa che gli
dava più preoccupazioni, era che più litigavano,
più la desiderava.
Era bellissima quando
si
arrabbiava, tirava fuori una grinta incredibile. I suoi occhi azzurri
si inscurivano, il corpo si irrigidiva, lo percepiva chiaramente. E le
sue labbra... diventavano un po' più rosse, complice il
fatto
che lei le mordicchiava di tanto in tanto per sfogarsi. In quei momenti
aveva solo voglia di impossessarsene, zittirla, farle capire in qualche
modo, che stava sbagliando tutto. Sbagliava a considerarsi una debole,
sbagliava a pensare che la considerassero un impiccio, sbagliava a
paragonarsi con Temari, sbagliava a pensare che tra quest'ultima e lui
ci fosse qualcosa. Anche se non capiva se la sua fosse semplice gelosia
perché temeva di essere messa da parte, o altro.
Alla fine
dell'allenamento Chouji
colse la palla al balzo per scappare, aveva avvertito per tutto il
pomeriggio le occhiate che si lanciavano Ino e Shikamaru, e se
qualcun'altro fosse stato al posto suo, avrebbe di certo pensato che
quei due si odiavano. Ma Chouji no. Lui sapeva.
Li salutò
frettolosamente, e sparì nel giro di pochi minuti.
Ino si morse
nuovamente il labbro
inferiore, nervosa senza la presenza del suo amico Chouji. Lui era il
paciere in quelle situazioni, anche se si rendeva conto che non avrebbe
potuto fare molto, in questo caso. Dovevano cavarsela da soli, lei e
Shikamaru.
Dannazione, Sasuke era
tornato a
Konoha da un anno, perché non aveva provato niente oltre al
sollievo, per lui? Era stata contenta di rivederlo, sollevata che
stesse tornando a stare bene, per quanto possibile, ma niente di
più. Poteva tornare come una volta, e invece no, lei aveva
sviluppato quei sentimenti proprio per il suo compagno di squadra.
Shikamaru invadeva sempre più i suoi pensieri, ed i suoi
sogni,
le sembrava così assurdo che aveva pensato di essere del
tutto
impazzita.
Ma non c'era niente da
fare, volente o nolente, Shikamaru era importante per lei.
Dio, non poteva
credere di averlo pensato sul serio...
La kunoichi si
affrettò a
raccogliere le sue cose, era meglio prendere la fuga, con quei pensieri
in testa chissà che avrebbe potuto combinare.
"Ti fa male?" chiese
ad un tratto Shikamaru, arrivato alle sue spalle.
"Che cosa?" rispose
lei, non
capendo a che si riferisse. Le aveva letto nella mente, forse? Non che
la cosa la stupisse, di solito ci riusciva abbastanza bene, ma in quel
caso era un po' esagerato.
"Ti sanguina il
ginocchio" le fece notare lui, piegandosi su di lei per guardarlo
meglio.
La sigaretta che
penzolava dalle
sue labbra, il modo in cui stava piegato, -come fosse la persona
più stanca del mondo, le mani in tasca, e la sua solita aria
annoiata... Ino pensò che forse era abbastanza per
permettersi
di arrossire. Per non parlare della troppa vicinanza tra loro, e
dell'elettricità che avvertiva, neanche fossero due
calamite. Si
guardò il ginocchio per mandare via la strana visione che
gli
era passata per la mente e si rese conto che in effetti, sanguinava.
"Oh, non me ne ero
nemmeno accorta"
fece distrattamente, sedendosi sul terreno, cercando nel suo zaino
qualcosa per ripulirsi e medicarsi più in fretta che poteva.
"Non é niente, non preoccuparti."
"Non mi preoccupo,
infatti." dichiarò lui, aspettando che lei si curasse.
"E allora vattene." si
affrettò a dire pungente lei, buttando un po' di acqua sulla
ferita. Va bene, forse un po' se la meritava quella risposta, in fondo
lei gli aveva detto qualcosa di simile poco prima... e faceva male.
Voleva forse dirle questo?
"Se dovessi
preoccuparmi ogni volta
che ti ferisci, dovrei stare sempre in ansia..." puntualizzò
lui, fulminandola con lo sguardo. Aveva sempre il solito vizio di non
fargli finire le frasi, che seccatura.
Per una volta Ino non
seppe cosa
rispondere, e preferì concentrarsi sul suo ginocchio, che
stava
finendo di fasciare alla benemeglio. A casa avrebbe potuto occuparsene
in modo più approfondito, pensava, ora le premeva andare via.
"Non dovresti
disinfettarlo?" le
fece notare lui, sedendosi accanto a lei. In realtà, sapeva
che
quella era una ferita di poco conto, e si vedeva chiaramente che la
compagna stava affrettando il tutto volontariamente. La
osservò
fare spallucce, senza rispondergli, per la seconda volta.
Era decisamente troppo.
La vide alzarsi, e
pulirsi un po'
dalla terra, sbattendo le mani sui vestiti impolverati.
Sentì
ancora una volta il suo sguardo duro ammonirlo, i suoi occhi arrabbiati
e freddi contro di lui. Il silenzio volontario, -forse, come punizione.
Ricambiò lo sguardo, e nemmeno il suo scherzava. Gli occhi
color
pece severi, l'espressione seria e tirata come poche volte poteva
scorgersi su di lui, e aveva persino stretto la mano in un pugno.
Era tutto sbagliato.
Quella non era Ino.
Quello non era
Shikamaru.
Era tutto sbagliato.
Non sapeva come
comportarsi,
avrebbe preferito che ci fosse Asuma a dargli qualche dritta, lui le
donne le capiva sicuramente più di lui. Ed era stato bravo
con
Ino, avrebbe dovuto farsi dire qual era il suo segreto... e adesso che
ci pensava, dalla morte del loro maestro, lui e Ino avevano iniziato a
non capirsi più. Doveva ammettere che lui era diventato
ancora
più silenzioso e solitario, ma in fondo era normale,
dopotutto.
Davanti al dolore per la perdita di qualcuno caro, chi non vuole stare
un po' da solo?
Ma, adesso che ci
rifletteva
meglio... lui aveva pianto, si era sfogato con Chouji, in qualche modo.
E Ino? Non l'aveva vista mai piangere, e da quello che sapeva, non
l'aveva ancora fatto. Chissà se ne aveva almeno parlato con
Sakura... lo dubitava fortemente, se la conosceva bene, quasi
certamente aveva pensato di evitare di creare fastidi. Non era molto
lontano dalla verità.
Mendokuse... lo stava
facendo di nuovo... stava pensando troppo, e sopratutto stava pensando
troppo ad Ino.
Non seppe esattamente
nè
perché, nè come, ma aveva lasciato che per una
volta
l'istinto lo guidasse. E l'istinto aveva bloccato il braccio di Ino per
non permetterle di andare via.
Ino non sapeva che
fare, da una
parte sarebbe voluta fuggire dietro Chouji, e togliersi da
quell'incredibile imbarazzo che adesso avvertiva. Dall'altra, scappare
non sarebbe stato da lei, preferiva sempre combattere e mai tirarsi
indietro. E doveva anche aggiungere, che tornare a casa senza aver
fatto pace con Shikamaru non le piaceva molto. Le costava parecchio
ammetterlo, ma ultimamente esagerava un po' con lui, però lo
faceva inconsciamente, perché erano quegli strani sentimenti
che
ora provava per lui a spingerla a comportarsi in quel modo. Era
divertente all'inizio, prima di
lei.
Sembrava una sfida, uno stuzzicarsi reciproco e continuo... un cercarsi
silenziosamente, o litigando. Poi le cose erano cambiate quando aveva
saputo di quella la'.
Ma in realtà, non era cambiato nulla, nemmeno Shikamaru. Non
poteva incolparlo di alcunché, concretamente.
Però,
adesso, Ino aveva
bisogno di sapere. Voleva sapere se aveva immaginato tutto, quello
strano feeling tra loro, quegli sguardi... tutto. Di solito Shikamaru
era sfuggente, ambiguo, non confermava né negava, e lei
stava
sempre attenta a cogliere qualche segnale, un indizio, un dettaglio, ma
niente. Era assolutamente incomprensibile. Era come partecipare ad una
caccia al tesoro senza mappa.
Rimasero qualche
secondo a
fissarsi, prima che Ino si decidesse a parlare, consapevole che
aspettare che lo facesse Shikamaru non era una buona idea.
Roteò
gli occhi al cielo, sospirando leggermente, facendo schioccare la
lingua.
"Che vuoi?" gli
domandò semplicemente, portando la mano libera su un fianco.
"Sarebbe troppo
chiederti che hai?"
"Perché?"
"Sei più
insopportabile del solito..."
"E tu sei
più cretino del solito!"
"Mendokuse... Ino...
riesci a parlare con me senza insultarmi?"
"Ma se mi hai dato tu
per primo dell'insopportabile!"
"Beh, é
vero, lo sei..."
"Beh, é
vero anche che sei cretino!"
"Non ti capisco come
sapeva fare Asuma, ma questo non significa che sia un cretino."
"Cosa c'entra il
maestro, adesso?!"
Non appena aveva
nominato il loro
maestro, Shikamaru aveva avvertito il braccio della compagna, che
teneva ancora stretto, irrigidirsi di colpo. Ino aveva anche cambiato
espressione, e subito abbassato lo sguardo, distogliendo per la prima
volta in quel pomeriggio, i suoi occhi azzurri dai suoi. Come pensava,
c'era qualcosa che non andava.
"Credo c'entri
abbastanza da
parlarne..." disse quasi in sussurro il ragazzo, non totalmente
convinto di star facendo la cosa giusta. Inoltre non era abituato a
quel ruolo, di solito era Ino che lo spingeva ad aprirsi, non il
contrario.
"E' strano che ti
preoccupi di
parlare di qualcosa..." Ino aveva capito dove il ragazzo volesse andare
a parare, e abbassò leggermente le difese, forse valeva la
pena
tentare. Se davvero era convinta di volere delle risposte, quello era
un buon punto di partenza. Si liberò delicatamente dalla sua
presa, facendo dei piccoli passi avanti a lui, portando le mani dietro
la schiena, pensierosa.
"Almeno io non mi
preoccupo di semi-sconosciuti..." la punzecchiò lui, notando
la resa improvvisa della compagna.
Ino storse un
sopracciglio, perplessa. Poi riflettè meglio su cosa lui
volesse in realtà dire... touché.
"Non ti manca, Shika?"
"Siamo dei ninja,
Ino... e non siamo più dei bambini."
"Che vuoi dire, che le
persone muoiono e noi non dobbiamo soffrirne perché uno
stupido codice lo impone?"
"Non ho detto questo,"
rispose lui,
tirando un ultimo tiro alla sigaretta, ormai consumata. "ma il dolore
si può trasformare, con il tempo, é ora di farlo."
Lei sembrò
riflettere
parecchio su quelle ultime parole, trasformare il dolore... le sembrava
impossibile. Lui sembrava esserci riuscito, ma lei non era riuscita
nemmeno a liberarsi del senso di colpa e dai dubbi che la
attanagliavano, quando ci pensava. Per questo aveva evitato di
parlarne, fino a quel momento. Le tornava in mente tutto, e si
torturava chiedendosi se ci fosse stato qualcun'altro più
esperto
di lei, come Sakura o Tsunade, le cose sarebbero andate diversamente.
Lei era stata incapace di fare nulla, era arrivata troppo tardi.
Nonostante Tsunade le avesse spiegato che nessuno avrebbe potuto fare
niente, erano stati colpiti quattro punti vitali, neanche un miracolo
avrebbe potuto salvare Asuma.
Eppure, non riusciva a
smettere di pensarci.
Sentì le
lacrime pungerle
gli occhi, minacciando di uscire da lì a poco. Voleva
respingerle per l'ennesima volta, ma la rabbia era tanta, il dolore
troppo. Strinse i pugni inconsciamente, mordendosi un labbro.
Shikamaru
aspettò che Ino
dicesse qualcosa, non poteva neanche guardarla e cercare un qualcosa
nelle sue espressioni, dato che le dava le spalle. Stava per
richiamarla, quando sentì qualcosa, un suono che credeva
somigliasse ad un singhiozzo represso. Si affrettò a
spegnere
quello che oramai rimaneva della sua sigaretta, buttando fuori l'ultima
boccata di fumo.
"Manca anche a me,
Ino."
Poche parole, secche,
che uscite dalla bocca di Shikamaru Nara prendevano molteplici
significati.
E questa volta Ino non
riuscì più a trattenersi, le lacrime scendevano
giù copiose, e i singhiozzi non erano più poco
percettibili. Sentì una mano toccarle piano uno dei suoi
pugni
chiusi, prima lievemente, quasi incerta. Percepì poi il
tocco
trasformarsi in una presa decisa, sentendosi quasi strattonare,
obbligandola a voltarsi e finire inginocchiata, in un abbraccio in cui
le sue lacrime bagnavano il giubbotto da Chuunin di Shikamaru.
Lui rimase in silenzio
per tutto il
tempo che Ino pianse, limitandosi a stringerla, lasciando che
finalmente si sfogasse. Solo quando fu sicuro che lei avesse smesso,
non percependo più nessun suono provenire da lei, -a parte
il
tirar su col naso, la scostò un poco da sé.
La osservò
mandare via le ultime lacrime con una mano, e alzare di poco la testa
su di lui, imbarazzata.
"Sei una vera
seccatura, lo sai?" disse infine, posandole una mano sulla testolina
bionda.
"Scemo..."
"Non vorrai
ricominciare ad insultarmi, spero... ah, che seccatura..."
"Ma lo fai sempre tu
per primo!"
"Beh, vorrà
dire che proverò ad insultare una certa semi-sconosciuta che
ti sta tanto a cuore..."
Ino rimase in silenzio
meditando su
come fosse riuscita a sfogarsi grazie a Shikamaru. Non l'avrebbe
creduto possibile, eppure lo aveva sentito vicino come non mai, si era
sentita capita e protetta. Trasformare il dolore le appariva ancora
come una cosa non realizzabile in breve tempo, ma adesso credeva che
non fosse più così impossibile. Lui le stava
dimostrando
che era una cosa fattibile, le aveva dimostrato di capirla, nonostante
credesse il contrario. Le cose sbagliate potevano essere riparate, o
cambiate, con il tempo. Inoltre aveva conosciuto un lato del compagno
che non conosceva, e mentre era tra le sue braccia, qualcosa dentro lei
si era sciolto.
Ma non era ancora
tutto chiaro.
"Shika?"
"Mh?"
"Uhm... senti...
Temari..."
"Ino," la
bloccò, prima che potesse dire altro, "é
sbagliato."
Per l'ennesima volta
in quel
giorno, Shikamaru l'aveva spiazzata, con semplici parole, poche ma
decise come solo lui sapeva fare, ma sopratutto significative. Aveva
recepito il messaggio e non poté fare a meno di sorridere,
finalmente più tranquilla.
E a lei non serviva
che lui
aggiungesse altro, eppure, il ragazzo fece l'ultima cosa, -per quel
giorno, che la lasciò senza parole.
Ino rischiò
di piangere per
la seconda volta, o perlomeno sentiva gli occhi pizzicarle di nuovo,
quando vide la mano di lui spostare il ciuffo biondo che le ricopriva
l'occhio destro, come per avere maggiore accesso, e sentire le sue
labbra posarsi goffamente sulla sua fronte.
E Ino poteva giurarlo,
era sicura di averlo visto persino arrossire.
Quella era Ino.
Quello era Shikamaru.
Non era poi tutto
così sbagliato.
**************************************************
Disclaimer: I
personaggi appartengono (ahimè) a Masashi Kishimoto, e
questa cosa non é a scopo di lucro. XD
Note dell'autrice:
Allora,
vediamo di riuscire a dire due cose sensate. Ovviamente, prima di
tutto, auguri a Shikamaru ed Ino. ^^
Questa specie di fanfiction é solo un piccolo regalo per
loro,
che non era nemmeno in programma, ma é riuscita in qualche
modo
a venire fuori. That's amore! *_* No, scherzi a parte, ho cercato di
esserci in questi due giorni così speciali perché
ci
tenevo parecchio. Adoro questi due, a prescindere dalla coppia. Adoro
Ino e Shikamaru singolarmente, divisi e insieme, e spero di averlo
comunicato almeno un po', in un modo o nell'altro.
Certo, che poi ne sia uscita un'altra ShikaIno, é un'altra
cosa. XD
Il titolo, se non si fosse capito, viene da una canzone dei Negramaro.
L'ho conosciuta tramite la mia beta-reader Sakura84, che ringrazio sia
per questo, che per i consigli che mi ha dato durante la stesura. ^^
Quanto sono insopportabile mentre scrivo, mi picchierei da sola!
Questa volta, a differenza di tutte le altre, la mia sorellina non
é stata la prima a leggere, ho voluto risparmiarle la
tortura
visto che in questi giorni non era esattamente del migliore degli
umori, (mò mi picchierà, ma vabbé u.u)
e penso che
leggere una ShikaIno non l'avrebbe aiutata molto. XD In ogni caso,
prima o ultima non importa, non é una gara, e spero che al
di
là della coppia le piaccia e mi dia le solite soddisfazioni.
Ghghgh.
Colgo l'occasione per ringraziare chi mi ha incitato a scrivere, la
dolce Giulia sempre tanto carina e disponibile, Lee che mi ha dato
della cogliona per le mie solite insicurezze, e che mi ha dato il primo
ok per continuare. XD E poi, inevitabilmente, le ragazze del forum che
adoro, Solarial, Elwerien, celiane4ever, Sakurina, Mimi, e Kiu, la mia
GemeH che
compie gli anni un giorno prima di me e a cui vanno automaticamente gli
auguri. :) Vi voglio bene.
Infine, se posso, mi auto-regalo questa storia per il mio compleanno
(il 24) che mi fa arrivare a quota 27 anni suonati. Ammazza come sono
veeeecchia!
Beh, direi che ho finito, vi lascio ma non prima di aver detto...
White Midnight
Buon
compleanno Ino.
Buon compleanno Shikamaru.
Buon compleanno ShikaIno, perché loro sono anche questo,
uniti persino nei compleanni! ù_ù
Rinoa81
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