Total Drama: Zombie Chronicle's

di The LoonyBlogger
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1. Post-it

 

Day Time: 26.12.2007

 

Un torpore caldo mi illuminò il volto, destandomi dallo svenimento. Aprii lentamente gli occhi, cercando di focalizzare il mondo attorno a me. Era buio pesto, tranne che per una fioca luce rossastra alla mia sinistra, forse di una lampada al cherosene; avevo i polsi legati a delle catene, appesa alle travi di un soffitto.

Ben svegliata, sei pronta? ” Un'ombra si mosse davanti alla fonte di luce, mentre alle orecchie mi giunse una voce ovattata, che non riconobbi.

N-no, ti prego! Non farlo! ” Incominciai a singhiozzare, come se già sapessi cosa stava per accadere, e in poco tempo lacrime calde mi bagnarono il viso. L'essere poggiò la lama di un coltello sul mio petto, lasciando che dei lunghi brividi freddi mi percorressero il busto. Fino a quel momento non mi ero accorta di essere nuda dalla vita in su.

Devo farlo... per il bene del gruppo. ” Si lasciò scappare una risatina compiaciuta, poi puntò la lama dell'arma al centro del mio sterno, premendo con forza. Incominciai a urlare dal dolore, mentre la pelle mi si lacerava senza che potessi fare nulla.

 

Mi svegliai di soprassalto, accompagnata dagli scossoni che il camper prendeva sulla strada sconnessa.

“ Ehi, è tutto okay? ” Voltai lo sguardo alla mia destra, seduto sul divano circolare, lo stesso su cui mi ero appisolata, DJ stava pulendo le poche pistole trovate in quei mesi.

“ Un altro incubo. ” Farfugliai, cercando di calmare il battito cardiaco. Mi passai una mano sulla fronte, ero sudatissima.

“ Capitano anche a me, di questi tempi credo che sia... normale. ” Sorrise, per poi tornare a posare lo sguardo su una delle armi da fuoco; decisi di alzarmi, ma le buche che il mezzo prendeva sul sentiero non aiutavano, infatti mi sorressi al tavolino in legno davanti al divano. Andai verso la zona di guida, in cui Ezekiel dava istruzioni a Duncan su che stradine prendere.

“ Quanto manca? ” Chiesi, tenendomi ai sedili in pelle nera.

“ Tra pochi minuti dovremmo scorgere gli steccati della mia fattoria. ” Il castano si sistemò il berretto, aveva la voce tremante. Doveva essere veramente ansioso di vedere i suoi genitori, sapere se erano ancora vivi.

“ Se sono... vorrei solo che qualcuno l'abbia già fatto. ” Spiegò, abbassando lo sguardo sul cruscotto. Lo capivo. Quando mi ero trovata davanti a quelli che una volta erano stati i miei genitori non ero riuscita ad ucciderli, ci pensò Eva a farlo al posto mio. La ringraziai per quello. Da sola non ce l'avrei mai fatta.

“ Li troveremo... vivi. ” Girai lo sguardo e lo puntai su Duncan, che si scambiò un'occhiata d'intesa con il ragazzo. Era uno stronzo, ma aveva un grande cuore.

Mi misi a scrutare il parabrezza, e l'organo nel mio petto saltò un battito cardiaco.

“ Ragazzi, guardate: lo steccato. ” Finalmente eravamo arrivati.

 

Scendemmo dal mezzo, mentre l'altro camper parcheggiava dietro di noi. Guardai oltre il recinto, scorgendo all'orizzonte degli edifici in legno. Rimanemmo zitti a osservare la fattoria, accompagnati da una quiete surreale.

“ Forza, andiamo. ” Josh ruppe il silenzio, caricando la sua pistola. Dovevamo essere pronti a tutti. Scavalcammo uno a uno lo steccato, per poi proseguire in fila indiana verso le strutture. Per un attimo spostai lo sguardo su Ezekiel: camminava basso, con le braccia tremanti. Pensai a ciò che era successo ai miei. Quella volta non mi ero presa il lusso di crollare, non potevo. Dovevo andare avanti per i miei amici. Ora erano loro la mia ragione di vita.

Arrivammo al portico in legno dell'edificio più grande e ci appostammo come da programma. La maggior parte di noi con le armi puntate sulla porta di casa, mentre Beth, Harold e DJ osservavano i dintorni per avvisarci dell'eventuale avvicinarsi di qualche errante. Zeke indicò con la testa una trave accanto all'uscio dell'entrata, da cui pendeva una campanella color bronzo. Probabilmente era così che la madre del contadino avvisava dell'ora di pranzo o cena. Duncan aprì di scatto la porta, puntando la canna dell'arma al corridoio che si presentava davanti a lui. Era vuoto. Josh afferrò la cordicella che pendeva dalla campanella, guardando il punk con un cenno di assenso. Sicuramente se in casa c'erano erranti, al suono forte del campanello sarebbero corsi in corridoio per provare a mangiarci. A quel punto l'uomo tirò la corda, provocando un forte rumore, che echeggiò per tutta la tenuta.

Non potevamo fare altro che aspettare.

Guardai Ezekiel, tremava. Aspettammo. Harold e Beth spostavano freneticamente la testa a destra e a sinistra, alla ricerca di qualche movimento. Aspettammo ancora. Il lento deglutire a vuoto di Justin era l'unica cosa che riuscii a percepire, nessuno scricchiolio del pavimento, o versi animali. Josh guardò Ezekiel e Duncan, perplesso. In quella casa non c'erano erranti.

“ DJ, Beth e Harold rimanete qui a sorvegliare l'uscita, Bridgette, Sadie, Eva, Gwen, Justin e Noah voi dirigetevi al piano di sopra, controllate tutte le camere. Noialtri penseremo a occuparci di queste stanze. Ezekiel tu rimani qua fuori... insomma, nel caso la tua famiglia si fosse... ” Non sapeva come spiegarsi. Come poteva? In quel frangente la possibilità del suicidio era la più accreditata. Voleva risparmiare al castano quello spettacolo straziante.

Tutto ciò mi ricordò quando cercammo il padre di Cody. Trovammo il suo corpo chiuso in casa, con la canna di un fucile in bocca;

“ Mi dispiace, non ci riesco. ” Zeke fece un profondo respiro, addentrandosi nell'abitazione. Come biasimarlo, in fondo? Perlustrammo tutto il primo piano, ma non trovammo niente. Il contadino si mise a cercare qualcosa tra i cassetti di una camera da letto.

“ Mancano tutti i vestiti dei miei genitori. ” Mi guardò, interdetto quanto me. Forse erano andati via. Quando tornammo giù, Katie ci avvisò che anche loro non avevano trovato nulla.

“ Se ne sono andati. Le dispense sono vuote, devono essere partiti. ” Disse Trent, appoggiandosi al tavolo della cucina una volta che ci riunimmo tutti lì.

“ Magari sono andati a cercarti. ” Ipotizzò Beth, mentre qualcosa catturava la mia attenzione.

“ Ragazzi, quello è un post-it? ” Additai un foglietto posto sul frigorifero, attaccato con una calamita. Ezekiel corse a strapparlo, incominciando a sorridere dopo averlo letto, per poi scoppiare in una vera e propria risata di felicità.

 

Tesoro mio, sono la mamma, nel caso tu fossi riuscito a tornare a casa sappi che io e papà stiamo bene. Ho convinto il tuo vecchio ad andare dai Colin, i nostri vicini, per stare tutti insieme. Come ben sai i morti sono tornati a camminare, meglio stare uniti in certe circostanze.

Ti voglio bene angelo mio, torna presto da noi.

10.07.2007

Note d'autore:
Eccomi qu, ragazzi! Scusate l'IMMENSO ritardo, ma avevo il pc morto D: Vi ringrazio per le cinque recensioni, siete fantastici ^^ Ringrazio anche Rosalie97 per l'aiuto fornito nella correzione degli errori nel capitolo, sappiamo tutti quanto sono pigro xD e anche per una piccola sorpresa che vedrete all'inizio dei prossimi capitoli ;) a prestoo!

 





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