Cruelty
BEYOND MADNESS…
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…There’s Cruelty
Ancora.
“Io non… Non posso farlo! E’ ovvio che non posso.”
Stesso luogo. Stessa situazione.
“Non era… Non era una promessa? Tu avevi promesso… AVEVI PROMESSO!”
Ancora una volta, io sono impotente.
“Avevi promesso che saresti venuta a vivere con noi… Con me, sul nostro pianeta! DANNAZIONE!”
Cosa mi succede. Io piango? No… Non ho mai pianto in vita mia,
tranne quando fingevo… Quando interpretavo quel ruolo.
Io… Sto realmente versando lacrime, sto realmente
soffrendo… PER LEI!?
“Io, io so che devo farlo, non ho altra scelta.”
Non posso certo permettere che la galassia venga distrutta… Altrimenti come potrei conquistarla?Devo farlo! Per il MIO ideale, per lo scopo di tutta una vita! Devo ucciderla!
“Io… Io…”
Ma Ancora.
“IO.”
Ancora una volta… Esito.
“TI AMO, COSMO!!!”
Ed era vero. La amavo, la amavo veramente. Ancora una volta… Lo uccisa.
“Maestro. Maestro si svegli.”
“Uh? Oh!”
“Dalla sua espressione devo dedurre che ha avuto ancora lo stesso incubo?”
“Ancora… Grrr, sto cominciando ad odiare quella parola.
Prendi nota Mechatron, da questo momento in poi la parola
“Ancora” sarà sostituita da “Tortura!”
“Ma… Maestro, come che cosa useremo per definire la vera Tortura, allora?”
“Semplice… La chiameremo, “Sessione di Interrogatorio Non ufficiale” o S.I.N.”
“Ogni vostro desiderio è legge, o Supremo.”
“Già… Essere l’Imperatore di un pianeta da
questi vantaggi. A proposito, che cosa abbiamo in programma oggi?”
“Colazione a base di coniglio in salsa agrodolce, sessione di
allenamento virtuale, pranzo / meeting con i suoi capi di stato
maggiori e infine…” Il robot fu un po’ timido al
riguardo. “Incontro con… “Lei.”
“Lei… Già. Mi domando se sia tortura (si, mi piace come suona) di cattivo umore, oggi.
O be, tortura una volta, diamoci una mossa.”
“Si, Master Prower.”
Miles Prower I, formalmente noto come Tails, aveva tutto ciò che
un essere vivente ragionevole potesse desiderare, una schiera infinita
di schiavi e servitori robotici e non, denaro, potere e la
consapevolezza che uno schiocco della sue dita sarebbe potuto
corrispondere alla distruzione immediata di una nazione… Miles
Prower aveva letteralmente il mondo ai suoi piedi.
Erano gia trascorsi due anni dalla resa incondizionata di tutte le
nazioni della Terra e alla loro sottomissione al cosiddetto Prower
Empire e le cose non erano molto cambiate: tutti gli abitanti del
pianeta temevano e rispettavano il suo nome e dovevano ubbidire
incondizionatamente alle sue leggi, le quali non avevano molto da
aggiungere a quelle preesistenti, includevano solamente la cessione
immediata di ogni forma di religione o ideale politico che sia mai
stato concepito dall’uomo, eccezion fatta il Buddismo,
l’Ateismo, la Poligamia, o il suo personale culto, il Prowerismo,
il quale esigeva frequenti sacrifici umani e costose festività a
base di concorsi scientifici e gare di videogiochi. Tra le altre cose,
Miles divise il suo vasto impero in quattro parti ognuna controllata da
un governatore scelto personalmente da lui (ma di questo parleremo
più tardi), ognuna di queste regioni doveva destinare il 10% del
loro prodotto interno lordo alle risorse militari e scientifiche
dell’impero ogni anno, il che, considerando che le suddette
regioni corrispondevano a tutti i continenti del globo, non erano certo
quattro soldi.
I fondi vennero abilmente utilizzati dall’imperatore per creare
una avanzatissima flotta spaziale completamente meccanizzata, una
gigantesca barriera protettiva attorno alla Terra attraverso una
schiera di versioni rivedute e corrette del famoso Death Egg, una base
missilistica lunare e delle pratiche bombe nucleari in pillole adatte a
qualsiasi occasione, non ci sarebbe stata un'altra Black Comet, poco ma
sicuro. Con i soldi restanti, destinati alla ricerca scientifica, il
Prower Empire fu in grado di trovare una cura a pressoché ogni
malattia esistente in natura (tranne l’imbattibile raffreddore),
aumentando le aspettative di vita del 50% in tutto il mondo, una cosa
che, paradossalmente, non sarebbe stata possibile in un mondo
cosiddetto “libero”. In generale, le cose sono andate
piuttosto bene si dalla proclamazione del dittatura anche se ci sono
stati dei fuochi di ribellione di quando in quando, come ad esempio la
sanguinosa ribellione anglo sassone dopo che Miles aveva abolito lo
sport nazionale della caccia alla volpe o la rivolta degli stilisti di
moda, i quali furono costretti a lavorare con odiosi capi sintetici
visto che le pellicce di animali erano state vietate… Poi, quei
tassidermisti e fu un vero e proprio bagno di sangue, infatti, come
punizione per la loro rivoluzione subirono un alquanto appropriata e
banalmente ironica punizione, furono imbalsamati e esposti nei musei.
Altra gente si ribellò qui e li, ma vennero tutti uccisi e/o
trasformati in schiavi robotici privi di volontà.
Per farla breve, Miles Prower I aveva ottenuto successo dove tutti gli
altri conquistatori o presunti tali (da Alessandro Magno fino ad
Eggman) avevano miseramente fallito: aveva creato un utopia di perfetto
ordine e controllo, si può quasi dire che abbia sconfitto il
Chaos che governava l’esistenza stessa dando finalmente un senso
alle cose, la vita era più semplice in un certo senso,
l’unica cosa di cui un terrestre medio doveva preoccuparsi era
lavorare dalla mattina alla sera e venerare un ragazzino di 12 anni che
poteva liberamente decidere se lasciarti vivere o meno… Si, la
vita era più semplice, priva di libertà di pensiero, ma,
in qualche modo assai contorto… Migliore.
In un ampia tavolata, in un altrettanto grande sala all’interno
della Space Colony Ark, prontamente ribattezzata FoxStar, il volpino a
due code si stava gustando un delizioso pasto a base di coniglio in
agrodolce in compagnia della sua cameriera / concubina personale che,
per una volutamente sadica e feroce ironia, era un coniglio. Cream the
Rabbit era stata costretta, assieme al resto della gang di Sonic, a
diventare una schiava nelle mani del Kitsune, infatti, era stata
proprio lei a servire al suo padrone con quell’arrosto di
roditore che lui si stava ingordamente spolpando e, ovviamente, lei
sarebbe dovuta rimanere a guardare finchè la colazione non fosse
finita. Gli occhi di Cream erano languidi e sul punto di piangere, la
sua espressione facciale era tutto un programma, finalmente Miles smise
per un attimo di mangiare e le rivolse la parola:
“Per caso ne vuoi un po’ Cream?”
E Cream passò i successivi 30 minuti della sua vita a vomitare l’anima in un bagno nelle vicinanze.
“E quando hai finito non scordarti di pulire… Tortura una volta. HA HA HA HA HA HA HA!!!”
La giornata dell’imperatore era cominciata.
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