Lei è così, così strana.
Anzi no, bizzarra.
Sì, bizzarra è il termine giusto.
Non la capisco, e più mi sforzo di
capirla, più il mio cervello va in tilt.
Ma cosa le passerà mai per la testa?
A volte sono curioso di conoscere i
suoi pensieri contorti.
E poi lei, non parla, no … urla!
Mi da sui nervi!
Ma come fa, mi domando io, come fa a
vivere così?
Il suo mondo è il caos!
La cosa poi che mi fa impazzire di
più, è che lei si sente perfettamente a suo agio nel caos.
È una sbadata, di prima categoria.
Pasticciona.
Per non parlare dei ritardi.
Non credo sia stata mai puntuale in
vita sua.
E poi, la scuola, i concetti proprio
non le entrano in quella testolina buffa!
Una persona normale dovrebbe
iniziare a preoccuparsi, ma lei, vive nel suo mondo astratto.
Ah, testolina buffa, testolina buffa
…
Lo so che mi odi quando ti chiamo
così, ed è per questo che insisto.
Mi piace prenderti in giro.
Perché tu sei l’opposto di me.
Tu sei l’opposto della razionalità e
della precisione.
Sei l’opposto di Mamoru Chiba.
Come fai ad essere così irruenta,
così vivace, così piena di energie?
Così viva?
Non so se sei davvero tu o fai
finta.
Fatto sta che proprio non ti
sopporto.
Non ti sopporto!
No! Non ti sopporto …
E allora come mai sono qui nascosto,
a fissarti, a spiarti?
Come mai non posso fare a meno di
osservare ogni tuo piccolo gesto, ogni tuo piccolo sguardo?
Sei lì, seduta sull’erba sotto una
grossa quercia.
Anche oggi abbiamo avuto il nostro
solito battibecco.
Non so nemmeno perché abbiamo
litigato.
Ah, cosa darei per conoscere i tuoi
pensieri!
Giri il tuo sguardo verso di me.
Forse ti sei accorta della mia
presenza.
No, non sono stato beccato.
Noto che il tuo sguardo è triste.
Perché?
Perché la ragazza più felice e
spensierata del mondo ha il volto così cupo?
Spero che non sia stato per colpa
mia.
Spero che non siano state le mie
battute così fredde e ciniche a ridurti così.
Non potrei perdonarmelo.
Ora invece stai sorridendo.
Hai l’espressione di chi ha in mente
qualcosa.
Mi sento sollevato, non sono
abituato a vederti triste.
Mi domando come hai fatto.
Tu sei riuscita dove tutte hanno
fallito.
Tu sola sei l’unica che è riuscita a
farmi innamorare.
Sì, è proprio così.
Io mi sono perdutamente innamorato
di te.
Ti alzi in piedi.
Il vento fa danzare i tuoi codini, i
tuoi buffi codini.
Hai lo sguardo serio e deciso.
Sei concentrata.
Bellissima.
Chissà quale stramba idea ti è
venuta in testa.
Con tutto il fiato che hai in corpo
inizi ad urlare.
Rimango di sasso.
Sono sconcertato.
Ho bisogno di alcuni istanti per
assimilare le tue parole.
Non riesco ancora a credere a quello
che ho sentito.
Afferri la tua cartella e corri via
alla velocità della luce.
Io resto qui, nascosto, a pensarti ancora
un po’.
Sono felice.
Ti amo Usagi.
Continua …