È così bella che mi fa male guardarla
È così bella che mi fa male guardarla.
Eppure non posso farne a meno.
È la mia linfa vitale, l’essenza pura di ciò che mi mantiene in vita, che pompa sangue al cuore e al corpo.
Senza di lei io sono nulla.
Senza di lei io sono come morto, inerme preda del tempo.
La guardo e vedo l’amore, il mio amore.
Sa che ho trasformato il nostro rapporto in qualcosa di impensabile.
Intimo come mai ho avuto l’occasione di provare in questi anni in
cui ho vissuto come l’ombra di ciò che sono ora. Sa che
l’amo, sa che è con lei che voglio addormentarmi, lei
l’ultima cosa che voglio fissare prima di addormentarmi e la
prima appena mi sveglio. Eppure so che non è in grado di capire
la portata di ciò che ho dentro. Un semplice muscolo qual
è il mio cuore, una semplice anima come la mia non è in
grado di contenere tanto. Mi travolge come un torrente in piena, questa
emozione, stravolgendo una vita che non m’importa più di
avere.
La tocco e non mi basta. Voglio averla al mio fianco in ogni
istante, in ogni attimo in cui il mio cuore batte, in cui respiro. Vivo
per e di lei. Solo e soltanto. E non mi basta.
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Mi fissa da interminabili minuti, fin dentro ogni più piccola parte della mia carne.
So che pensa che non ne sia cosciente, che non mi renda conto della
sua irrazionale fissazione per ciò che entrambi ci portiamo
dentro, per questo sentimento che ci fa bersagli dei pensieri
l’uno dell’altro, ma lo sono. E lo adoro.
Amo girarmi e riuscire a cogliere quella speciale luce negli occhi che mi scrutano di rimando.
Per lui sono speciale. E non mi sazio mai di scoprirlo, di leggerglielo nello sguardo.
Nessuno mi ha mai guardata come fa lui. Come se fossi davvero
importante, necessaria alla vita, a completare il ruolo di qualcuno nel
mondo.
Come se lui non sapesse più vivere nel mondo, se al contempo non esistessi anch’io.
È una sensazione che ho cercato per anni, ed esperienze
fallimentari mi avevano insegnato che non esiste, quel sogno che tanto
invano ho cercato.
Booth mi ha smentita.
È lui che mi ha dato la salvezza dell’anima e la
speranza di un futuro a me dedicato. Mi ha donato ciò che ho
perduto quand’ero troppo piccola per poter sperare di
dimenticarlo.
Mi ha regalato la guarigione dell’anima.
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Sorride.
Quant’è bella.
Non vorrei mai staccarle gli occhi di dosso.
Come ho potuto osservarla da lontano così a lungo?
Già manca la sua carne al mio tocco. La rivoglio.
"Booth, la vuoi piantare?" mi chiede.
"Che cosa? E comunque no. Se sei così bella, come puoi
pensare che io possa riuscire a smettere di fare una qualsiasi cosa che
ti riguardi?"
"Piantala di fissarmi come se fossi roba da mangiare! Non hai altro
da fare? Vai a catturare cattivi, a scovare cadaveri, a scaricare la
tua pistola. Qualsiasi cosa, piantala."
"Perché, non mi vuoi?"
"No, perché il tuo sguardo è così intenso che mi sta perforando la schiena, e fa male."
"Ciò che ti deve far male per la sua intensità non è il mio sguardo, ma qualcos’altro."
E mi avvicino, ben sapendo che lei già ha capito di cosa
parlo. Mi avvicino e tendo la mano verso di lei, verso la mia unica
anelata meta. Ha gli occhi più azzurri del cielo limpido. Vorrei
perdermi in quello sguardo, ma lei ancora non me lo permette.
Non importa. Quel che mi occorre è solo tempo. Più tempo.
E la bacio.
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