Begin again

di Alive_Reader
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Begin again
Guardo il mio riflesso nello specchio, sono diversa da quando mi preparavo per uscire con lui, adesso ho i tacchi al posto delle mie amatissime vans; lui odiava i tacchi, per questo non li mettevo mai, ma io li amo e adesso lui non c'è più qui con me, quindi perchè non fare di testa mia? Lancio un'ultima occhiata allo specchio e infilo le cuffie nelle orecchie, esco dalla stanza e premo play, la mia testa si riempie immediatamente delle mia canzone preferita. Lui diceva sempre di non avere una canzone, io invece ce l'ho e mi ha salvato la vita.
Prendo le chiavi, le infilo nella toppa e giro, spalanco la porta ed esco; questa casa è rimasta chiusa fin troppo a lungo. Richiudo la porta alle mie spalle e percorro il viottolo con lo sguardo al cielo, inspiro e riempio i polmoni d’aria, sorrido e riprendo a camminare; erano otto mesi che uscivo da quella casa solo per andare a lavoro, adesso mi sento come rinata. Cammino lungo il marciapiede osservando i bambini giocare a calcio e i ragazzi sfrecciare sugli skate. In poco tempo arrivo al bar più vicino, entro e un profumo di caffè mi riempie le narici, mi guardo intorno e annuisco compiaciuta quando noto che tutto è rimasto come era otto mesi fa. Mi metto in coda per prendere il mio caffè, qualche secondo dopo una mano picchietta sulla mia spalla, mi giro e incontro due occhioni azzurri che mi fissano, quando noto i riccioli arancioni ci metto poco a riconoscerlo.
-Ed!-esclamo sorridente
-Taylor, tutto a posto? Non ti vedo in giro da un po’.-commenta curioso
Io lo guardo spaesata, e adesso? Che faccio? “Hey, ciao, sono la tua amica, Taylor, quella che stava con un gran bel figo, ma poi lui le ha messo le corna e lei si è chiusa in casa per otto mesi!” Sì, direi che è la frase giusta per cominciare tutto da capo!
-Aspetta, vai a sederti a quel tavolo là, io prendo i caffè.-dice indicando un tavolo libero fuori dal locale. –Cioccolata calda con panna, immagino.-si corregge poi ricordandosi delle volte in cui venivamo qua. Io annuisco sorridendo e mi vado a sedere al tavolo.
Qualche minuto dopo si siede accanto a me e mi porge la cioccolata calda, cominciamo a parlare del più e del meno e scopro che lavora in uno studio musicale a Londra. È rimasto come me lo ricordavo, Ed Sheeran, con i suoi capelli arancioni e gli occhioni azzurro-grigio. È sempre il solito ragazzo pieno di voglia di vivere, che faceva impazzire le professoresse durante le lezioni e riusciva a calmarsi solo se gli mettevano una chitarra in mano. Finalmente, dopo otto mesi, rido; una risata vera, sincera, non come quelle che rivolgevo alle poche amiche hanno continuato a chiamarmi per un po’ di tempo, provando a convincermi ad uscire. Poi, di punto in bianco, arriva la domanda che temevo sin dall’inizio.
-E con Tyler come va?-
Quelle cinque parole fanno cessare le mie risate, spengere il mio sorriso, tutto il mondo mi crolla addosso. Cosa faccio? Mento e dico che va tutto a meraviglia? Sto per rispondergli che va tutto alla grande, quando mi ricordo di quello che abbiamo passato insieme io e Ed, mi ha sempre sostenuta e aiutata, perché mentirgli adesso? Non sarebbe un bel modo di riallacciare i rapporti, io mi fido di lui, non sicura che non dirà a nessuno.
-Tra me e Tyler è finita. Hai presente Cloe? La mia “miglior amica?-chiedo mimando le virgolette con un gesto della mano. Lui annuisce e mi fa cenno di proseguire. -Beh, ecco, se l’è portata a letto.-ammetto senza tanti preamboli
-Oh, è stato uno stupido, Taylor. Davvero uno stupido. Spero tu non stia male per lui..-si affretta a dire notando il mio piccolo sorriso malinconico. –Sappi che io ci sono, se ne hai bisogno.-aggiunge poi, stingendo le mie mani tra le sue e sorridendomi dolcemente
E lì capisco che lo stupido non è Tyler, qui la stupida sono io! Ho rinunciato davvero a un ragazzo meraviglioso come Ed, solo per un ragazzo “tutto muscoli e niente cervello” come Tyler? Io ho rifiutato Ed, per Tyler. Non è possibile. Tyler, così insignificante se messo a confronto con Ed. Come posso essermene accorta solo adesso?
Otto mesi di lacrime, e mi accorgo solo adesso che l’unico ragazzo per cui vale la pena piangere l’ho allontanato di mia iniziativa. Otto mesi con un cuore infranto, e solo adesso, in un soleggiato mercoledì di fine marzo, l’amore torna a bussare alla mia porta.




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