Come un batter d'ali

di su5000
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Quando inizio a svegliarmi, le prime luci dell'alba stanno già entrando dalla finestra.
Lancio un'occhiata alla sveglia. Sono appena le sei e trenta. Sarebbe inutile rimettersi a dormire, perciò decido di alzarmi.
Infilo le ciabatte e mi dirigo verso la cucina con ancora indosso il pigiama.
Apro le finestre per arieggiare l'ambiente.
L'aria è un pò fresca e raggiunge le mie braccia scoperte a causa della t-shirt a maniche corte.
Una leggera foschia ricopre l'ambiente circostante, segno che l'estate sta finendo.
Prendo posto davanti ai fornelli e mi appresto a prepare la colazione.
Negli ultimi tempi ho avuto modo di migliorare le mie abilità culinarie.
Non me la cavo più tanto male.
Quando però alcuni strani rumori mi distraggono; piccoli passi veloci scalpitano sul parquet.
Eppure dietro di me non vedo nessuno.
Mi asciugo velocemente le mani e lascio per un momento i fornelli.
Mi affaccio al corridoio. Guardo a destra poi a sinistra. Niente.
Mi vengono in mente le storie di fantasmi che girano sul tempio Saionji.
Molto tempo fa, una bimba morì tra queste mura, portata via da una grave malattia.
E se il suo fantasma girovagasse ancora da queste parti?
Immersa nei miei pensieri intanto ho raggiunto la camera da letto dove Kanata sta ancora dormendo.
Quel poltrone! Anche se oggi è domenica non c'è bisogno di dormire così a lungo.
- Kanata, Kanata, svegliati - lo chiamo rimanendo sulla soglia.
Apre leggermente le palpebre, ma ancora è mezzo addormentato.
-La colazione è quasi pronta- incalzo, mentre lui comincia ad allungare braccia e gambe, gesto che fa di consueto prima di alzarsi.
Intenta a verificare che si svegli del tutto, nuovamente il rumore di piccoli passi si fa sentire alle mie spalle.
Mi giro di scatto richiamata da quello scalpitio. Anche stavolta niente.
Stacco le mani dalla porta lasciandola semi aperta e intuendo la direzione dei passi, mi dirigo verso la stanza dall'altra parte del bagno. Mi avvicino con l'orecchio alla porta sentendo un tonfo continuo e regolare.
TONF TONF TONF TONF
Apro la porta della camera...
TONF TONF TONF TONF
Non appena mi vede la sua risata risuona per tutta la stanza. Quella piccola bambina sta saltando su e giù sul futon. I suoi capelli, pochi e chiari, svolazzano leggermente e la sua vocina si fa sempre più divertita quando mi chiama:
-Mamma, mamma, viei mamma, viei!-
-Piccola monella cosa stai combinando?- la rimprovero con tono giocoso avvicinandomi a lei e appena l'afferro la faccio fermare a forza di solleticarla.
La sua risata si fa ancora più fragorosa.
-Che sta succedendo?- la voce arriva dalla soglia della camera, alla quale un Kanata sveglio da poco si è affacciato.
-Papà, papà- la piccola lo chiama contenta di vederlo.
-Buongiorno piccola Miu, che ci fai già in piedi?- e così dicendo, Kanata si avvicina a noi, abbraccia la bimba e mi da un leggero bacio sulla fronte.
Guardo teneramente mio marito e la mia piccola bimba, mentre casa Saionji, ormai sveglia, è pronta ad affrontare un'altra giornata.




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