Secretum

di Achernar
(/viewuser.php?uid=431447)

Disclaimer: questo testo ่ proprietเ del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dเ diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.



Dopo la lunga pausa estiva torno ad affacciarmi in sezione con questa piccola OS. Non ho molto da dire questa volta, credo che la fic parli da sola, sono personaggi di cui generalmente non scrivo nelle mie storie ma credo che ogni tanto faccia bene variare un po'.

Buona lettura!

_____________

 

‘’Sta’ lontana da lui’

‘Non ci sei mai quando ha bisogno di te’

‘Se provi ad avvicinarti ti ammazzo’

Due mani leggere e pallide piegarono di nuovo in due il foglio, rimettendolo con cura a posto nel cassetto della scrivania, insieme con gli altri.

Erano lettere. Le decine e decine di lettere che lei e suo fratello si erano scambiati negli ultimi anni ed essendo passato tanto tempo non era riuscita a resistere alla curiosit, la peggiore delle tentazioni, e aveva recuperato la chiave per aprirlo e poter di nuovo sfogliare e leggere le lettere pi vecchie. Le lettere che contenevano le risposte alle sue domande, quelle che con gli occhi della vecchia lei non era riuscita a decifrare fino in fondo ma che adesso sapeva di poter osservare con i nuovi strumenti dell’esperienza. Curiosit... sei sempre cos attratta dal passato, ne? Si rimprover.

Il foglio trov il suo posto nella piccola pila di carte bianche, ma le mani di lei non si accontentarono e vagando pi a fondo nel cassetto e nei ricordi ne tirarono fuori altre. Paradossalmente pi recenti.

‘Perch ti ostini, non hai paura?’

‘’Forse non avrei mai dovuto iniziare a scrivere’

‘Non lo so pi... non riesco a odiarti pi๙’

Amane sorrise. Senza dover aspettare di nuovo i mesi che erano stati necessari al mittente per cambiare tono, e potendo passare da un anno all’altro con il semplice movimento delle mani e degli occhi prima su un foglio ora su un altro, leggendo quelle parole diventare sempre meno violente le sembrava quasi impossibile che il mittente fosse lo stesso della lettera di prima.

Quanto tempo le ci era voluto per capire chi o cosa fosse il suo corrispondente... Certo, quando leggendo la prima lettera, dopo le parole gentili e affezionate di Ryou, trov quella riga scritta con veleno intu subito che l’autore doveva essere qualcun un altro, e non il suo affezionato fratello. Ma nessun altro avrebbe potuto scrivere una lettera indirizzata appositamente ad Amane: nessuno sapeva neanche della sua esistenza, come avrebbe potuto reperirne l’indirizzo? Sarebbe stato costretto a frugare fra la corrispondenza di Ryou, magari intercettare una delle sue lettere e aprirla appositamente per aggiungere quelle righe di odio. Altrimenti l’unico altro modo per far giungere alla ragazza le parole sarebbe stato scriverle in presenza di suo fratello. Ma Ryou non avrebbe mai permesso che qualcuno si intromettesse nella privacy del loro scambio epistolare e tantomeno che le si rivolgessero minacce del genere. Ryou non poteva sapere di quelle righe.

Non poteva sapere di quello sconosciuto che aveva preso possesso della sua penna e del suo foglio per impossessarsene con la sua invadente calligrafia, cos simile a quella dell’albino, ma cos prepotente nell’occupare ogni spazio disponibile sulla carta. Il suo mite fratellino non sarebbe mai stato capace di scrivere in modo tanto arrogante. Eppure la grafia era la stessa. Come se la penna fosse stata impugnata proprio dalla mano di Ryou, ma animata da sentimenti, emozioni diverse. Da un’altra personalit.

Frase dopo frase, parola, dopo parola, Amane cominci a mettere insieme le informazioni e l’odio, la gelosia che quelle righe in pi trasudavano. Righe che ormai erano diventate una consuetudine alla conclusione di ogni lettera. E la ragazza deline una personalit sempre pi aggressiva, pi inquietante, pi cupa. Non poteva nascondere di aver paura dell’autore di quelle parole e per diverso tempo non os mai rivolgersi direttamente a lui: doveva essere sicura della correttezza del ritratto che stava tracciando, sicura che la persona misteriosa fosse proprio chi sembrava di essere, per quanto inspiegabile e incredibile fosse. E quando finalmente ebbe finito la sua analisi, Amane si spavent. E poi la tristezza si impadron di lei perch si rese conto che quella persona, cos dura e crudele nei suoi confronti, in realt non lo era affatto, e non era cambiata, era semplicemente sempre stata cos, ma Amane non era mai stata in grado di andare oltre la superficie ostile che riservava agli estranei come lei, alle persone che credeva potessero fare del male al suo protetto.

Ora lo sapeva: chi le scriveva era un altro Ryou, un Ryou forte e aggressivo, un Ryou nascosto, un Ryou terribilmente protettivo. Un Ryou geloso. Eppure non era una doppia personalit di suo fratello: l’altro Ryou era orgoglioso della propria identit e amava sottolineare che lui e l’albino erano due persone distinte. Aveva vissuto per secoli nell’anello egiziano che il padre di Amane aveva regalato a suo fratello, era uno spirito ed era... innamorato di Ryou.

Forse era solo un amore platonico, forse Ryou non ne era neppure a conoscenza, forse era solo la manifestazione di un senso di protezione altissimo che lo spirito mostrava per il ragazzo. Ma a volte quella personalit cos strana si abbandonava a parole d’affetto, di cui probabilmente non era neanche consapevole, e lasciava Amane a leggerne fra le righe il vero significato e ad aumentare la propria amarezza.

Rilesse di nuovo la loro ultima lettera, lasciando finalmente in pace le scartoffie del povero cassetto.

‘’Non mi dispiacerebbe incontrarti. Ryou parla cos spesso di te che dovrei ricominciare a essere geloso. Dev’essere bello poter amare cos qualcuno…่ diverso dal desiderio di possesso, vero? Diverso dal voler impedire che chiunque si avvicini a lui...  

Ah, allora credo proprio di non amare! O di amare nel modo sbagliato…’

Ma lo spirito non era l’unico ad essere geloso. Anche Amane lo era, e molto di pi perch diversamente dallo spirito lei era consapevole di amare, e il suo non era il modo sbagliato del suo corrispondente.

Era gelosa di suo fratello. Perch a lui? Perch quello spirito in grado di legarsi in quel modo a qualcuno, di desiderare in quel modo la protezione e il benessere dell’altro, doveva legarsi proprio a Ryou? A Ryou che neanche lo sapeva. Che neanche lo meritava.

Amane prese la penna e un foglio bianco, chiuse il cassetto con forza e poggi la lettera davanti a s, sulla scrivania. Adesso era pronta a rispondere.

‘Non esiste un modo sbagliato di amare. Dicono che se lasci libero chi ami, questo torner da te. Ma non vero. Se lo lasci andare potrebbe non tornare pi indietro e tu ti renderai conto che i tuoi sentimenti non erano mai stati ricambiati. Una cosa che avresti preferito non scoprire… A volte l’amore non corrisposto e quando tutto perduto non esiste pi alcuna strategia: si fanno giocare gli altri, si osserva.

il sorriso amaro di chi abbandona una partita gi persa in partenza’.

Era il suo sorriso amaro.

 





Questa storia ่ archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2812494