Fog

di Alexiel Mihawk
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Fog

E i ricordi si perdono nella nebbia.
Un vago sorriso.
Un abbraccio caldo.
Una eco lontana.
E una voce che chiama, che urla:
“Mamma! Mamma!”
Quindi dalla nebbia scura che regna nel cuore tormentato emerge un volto umano, di donna.
Lunghi capelli del colore della notte, occhi lucenti come universi lontani.
Ti sorride gentile, con indulgenza ed affetto.
Forse se fossi sveglio vedresti una lacrima scivolare furtiva sulla tua guancia.
Poi il sogno svanisce e la figura scompare.
E quando Kurogane si sveglia non riesce a ricordare cosa ha sognato.





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