Una notte da leoni spaziale

di _TimeLady
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Una notte da leoni... spaziale!




1. No, non è possibile, ci siamo ricascati!


Finalmente anche Alan, il più pazzo del gruppo (o “il branco” come l’aveva soprannominato nella loro prima avventura a Las Vegas) si era deciso a fare il grande passo e mettere la testa a posto: Phil e Stu erano convinti che, una volta diventato marito, avrebbe compreso tutte le responsabilità tipiche di una persona adulta e questo avrebbe calmato il suo spirito selvaggio, goloso di avventure estreme come quelle vissute negli addii al celibato fatti anni prima.

La sposa, Cassie, non era certo la migliore di questo mondo, ma era la persona perfetta per uno come Alan: d’altronde solo lui era riuscito, con il suo fascino, ad ottenere l’aiuto indispensabile per salvare la vita dei tre amici.

Nonostante la coppia assai strana, la cerimonia si svolse senza troppi problemi. Phil e Stu erano fiduciosi: questa volta avevano convinto Alan a non organizzare niente di estremo per evitare di finire chissà dove senza ricordare niente dell’avventura appena trascorsa.

Dopo la prima notte di nozze, i tre amici uscirono per festeggiare: serata in pizzeria con solo una birra media ciascuno, risate per ricordare i vecchi tempi...

Il giorno seguente, Phil si svegliò con la testa dolorante e subito un pensiero conquistò la sua mente: “Non ci posso credere, ci siamo ricascati di nuovo! No, non è possibile! Adesso chissà dove siamo finiti... speriamo non di nuovo in mezzo agli spacciatori...”

Si guardò in giro: era in una stanza circolare con al centro una specie di computer o chissà cosa...

Intanto anche Alan e Stu avevano ripreso conoscenza.
« Dove siamo?» chiese preoccupato, come al solito, Stu.
« Alan ma che cavolo! Lo avevi promesso!» Phil lo incenerì con lo sguardo.
« Ehi, ma io non ho fatto niente, lo giuro!» Alan si sentiva la coscienza pulita: aveva controllato ogni cosa scrupolosamente, non aveva più comprato droghe o altro.
L’amicizia con Phil e Stu era l’unica cosa che contava per lui.
« E allora come mai non sappiamo dove siamo e soprattutto come siamo finiti qui?»

« A questo posso rispondere io.»

I tre amici non erano soli in quella strana stanza. Vicino all’aggeggio computerizzato c’era uno strano tipo vestito con un completo scuro.

« E tu saresti...»

« Il dottore.»

To be continued...







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