Draumur

di Espoir
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Cade la pioggia così come cadono le lacrime,
dopo il caffè, sono strade che si incrociano, 
batte sull'asfalto, crocevia di centomila anime. 

Vado per la strada, non noto il portafoglio,
poso lo sguardo sui problemi della gente,
anche se camminando ignoro e penso "fa' niente",
ma seguir le loro orme è tutto ciò che voglio.

Camminare tra le ombre, perso tra i miei pensieri,
con la testa di oggi, la nostalgia di ieri,
cercare il volo come un volatile,
ahimè la legge che mi regola non è altrettanto facile.

In un cerchio di riflessioni, l'ansia che si fa labile,
dovuta ai dilemmi, ai miei mille forse,
figli di feromoni, fibre nervose ed una sorte poco amabile,
figli del sacro cerchiamo il profano,
innamorandoci di ogni idolo che dissacriamo. 

Sei linee di pensiero sconnesse tra di loro,
pensarne una è argento, collegarle tutte è oro,
il mio amore ha mille teste come un'idra,
ma un cuore solo, sminuzzato in una clessidra.

Balliamo al ritmo di una danza macabra,
schiavi delle certezze, ammaliati dalla cabala,
vestiamo di armadi i nostri scheletri,
che ci guidano a dormire nei nostri feretri. 
 




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