avevi trentacinque anni quando moristi
avevi trentacinque anni quando moristi
Avevi trentacinque anni quando moristi. Età giovane affrontare
la morte, ma non l'avevi fatto altre cento volte prima di quella?
Forse
erano più di cento.
(Dovresti chiedere a Sam, era lui quello che piangeva per te ogni volta che era accaduto, e magari ha contato tutte le lacrime.)
Tuo
fratello aveva trentun'anni quando moristi. Tenne la tua testa contro
la spalla cercando di far battere di nuovo il tuo cuore solo con il
suono della propria voce.
(Era la stessa voce che negli anni sentisti dire frasi come "sei il miglior fratello del mondo" e "ti voglio bene".)
______
Chiudesti gli occhi quando moristi.
Non volevi che Sam vedesse la luce dissolversi dal tuo sguardo mentre
la vita usciva dai tuoi polmoni assieme al tuo ultimo respiro. Volevi
parlare, ma non sapevi cosa dire.
(Le uniche parole che ti venivano
in mente erano "mi dispiace", ma non volevi che il tuo rammarico fosse
l'ultima cosa che Sam avrebbe ricordato.)
Tuo
fratello non riusciva a trovare la voce quando moristi; l'unica parola
che gli era rimasta incastrata in gola era il tuo nome, che raschiava
la sua trachea come se avesse gli artigli.
(Chiuse la bocca e tese l'orecchio,
cercando di udire le tue ultime parole, pronto a farne tesoro per
l'avvenire. "Sono orgoglioso di noi due," sussurrasti, e per lui era
tutto ciò che contava.)
______
Stavi sanguinando quando
moristi. Un liquido cremisi gocciolava dal tuo petto come le lacrime
correvano lungo il tuo viso. Ti chiedesti perché piangevi.
(Non piangesti la prima volta che
moristi, mentre i cerberi spezzavano in due la tua gabbia toracica. Ma
in qualche modo quella morte ti sembrava diversa. Sembrava definitiva.)
Tuo
fratello stava piangendo quando moristi, ma sapeva che la disperazione
era solo momentanea e che avrebbe sistemato tutto, perché in
passato alla fine era riuscito a riportarti indietro.
(Avrebbe trovato una soluzione, vendendo la propria anima o cercando in tutto il paradiso per trovarti.
Perché il paradiso era l'unico posto in cui saresti potuto andare e l'unico in cui ti avrebbe seguito.)
Nota dell'autrice
Questa cosa è nata come un
esperimento quindi abbiate pietà di me. All'inizio era una
poesia che avevo scritto in inglese e pubblicato su tumblr e poi ho
avuto la brillante idea (*da notare il tono ironico*) di tradurla in
italiano e di sistemarla un po' per pubblicarla qui. Probabilmente la
versione in inglese era migliore, perché aveva addirittura delle
rime, ma non ho potuto (ovviamente) tenerle nella traduzione.
Ditemi se questa cosa ha un senso e se per caso dovrei buttarmi a scrivere più cose del genere!
Au revoir!
Chiara
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