La Tribù della Foresta di Acacie

di Dom Turco
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LA TRIBÙ DELLA FORESTA DI ACACIE
 
Il villaggio della nostra tribù sorgeva nel cuore della foresta, un ombroso rifugio a due passi dal mare azzurro-cielo; nessun fuoco di lampo colpiva mai il Santuario, una semplice capanna col tetto di fango rappreso, dimora del dio della pioggia…
 
In quel tempo io cominciai a esercitarmi all’uso dell’arco, in vista della caccia e della guerra contro invisibili nemici nascosti sulla vetta del Monte della Sfinge, mostruosa dispensatrice di enigmi…
 
La mia Tribù, ora scomparsa, era l’ultima custode dei misteri degli Alberi, figli della Terra.
 
Tutti i giorni ci svegliavamo alle prime luci per celebrare i riti tra le dune dorate della spiaggia, e la notte danzavamo strane danze davanti al fuoco delle torce.
 
Era dolce il canto dei flutti, la musica velata della risacca, la voce dei fauni e delle Sirene che si pettinavano i lunghi capelli rossi sulle rocce marine di fronte a noi…
 
Quand’era l’ora di pregare, una donna vestita d’azzurro alzava gli occhi verso l’est, origine dell’Alba, cercando dentro di sé la risposta.
 
Studiavamo sui libri delle foglie imparando a memoria le leggi di natura, le leggende dei padri e delle madri, gli inni di battaglia degli Antenati, e le litanie per evocare i morti…
 
Con le sue parole ispirate dagli spiriti il nostro sciamano ci rivelò com’è tremendamente complicato trovare l’aurora nel tramonto, il grido del principio nell’inafferrabile silenzio della fine!
 
By Domenico Turco – Proprietà letteraria riservata©




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