Disclaimer: i
personaggi di fma non sono stati usati a
scopo di lucro e non ne detengo i diritti.
-Ti preeeeegooooo
Chichi-ue!
-Ho detto no...-
-Please, please,
pretty please?-
-Benché
sia fiero dei tuoi progressi in lingua inglese, la
risposta è sempre no!-
-Ohhh, ma
perché no?-
-Cloude... non
possiamo tenere un gatto!- esclamò
il biondo Alchimista sull'orlo dell'esasperazione.
Quante volte aveva
ormai recitato la parte del ragazzo
senza cuore che si rifiutava di dare asilo ad un tenero piccolo
batuffolino di
pelo, tutto bagnato e con dei grandi occhioni che sembravano dire
"Adottami e strapazzami di coccole" ? con suo fratello Alphonse aveva
ormai perso il conto.
-Ma,
perché? potrebbe stare in camera mia e giocare con
me, quando tu sei a studiare e, e... gli farei il bagnetto e gli darei
io da
mangiare! tu non dovrai fare niente, promesso!-
cercò di mercanteggiare
il bimbo.
Edward
sospirò e si lasciò cadere sul divano dietro di
sé.
Perché mai
quando si presentavano situazioni del genere,
Roy era sempre in ufficio?
-Cloude…-
-Per
faaaaaaavooooreeeee!- strascicò le sillabe il piccolo
moretto.
-Clou, quando
è no è..-
-Almeno sentiamo cosa
ne pensa Otou-san, eh? Se lui dice
che posso tenerlo, lo teniamo, ti prego!-
Edward
scrutò il figlio da sotto le bionde ciglia,
soppesando l’ipotesi di chiamare o meno quel grande
scansafatiche che aveva
sposato e valutando la possibile risposta
che ne avrebbe ricevuto…
-Se
lo chiamiamo, e lui dice di no… non voglio
sentire storie, poi, dopo. –
-Va bene!-
esclamò il moretto porgendo al padre il dito
mignolo per sigillare la sacra promessa.
Edward
assecondò l’impulso del figlio, più per
tenerselo
buono e non doversi sciroppare una sequela lamentosa di “Una
promessa va
sigillata col sangue” o “Devi darmi la tua
parola!”, che per altro.
Ultimamente
l’influenza di certi film, cominciava a
farsi sentire…
L’Alchimista
d’Acciaio uscì dal soggiorno, in cui si era
tenuto l’intero dibattito, per chiamare l’ufficio
di Roy.
-Ufficio del
Comandante Supremo, parla Hawkeye…-
-Tenente? Sono
Edward, Roy si trova in ufficio in questo
momento?-
-Oh, salve
Edward. Il Comandante Supremo attualmente è
molto occupato, ha detto di non farsi passare nessuna chiamata. Vuoi
lasciargli
un messaggio?-
Il biondo si
mordicchiò il labbro inferiore mentre pensava
ad un messaggio adeguato da fargli recapitare, ma quando
avvertì uno strattone
ai pantaloni e, abbassato lo sguardo, incrociò gli occhi
speranzosi del suo
bambino, un’idea perversa gli
sfiorò la mente.
-No… gli
dica – tappati le orecchie, Clou - che farà bene
ad alzare il suo regale sedere da quella poltrona e
rispondere al
telefono se vuole sperare di comandare ancora
qualcosa in camera da
letto!- esclamò ghignando come un maniaco.
Poteva definirsi un
ragazzo senza pudore per aver detto
una cosa intima come quella, ad una donna compassata come la Hawkeye?
Nah!
-Riferisco,
attendi in linea per favore.- rispose
senza una nota d’alterazione nella voce professionale di
sempre.
-Posso ascoltare
adesso? Non voglio che bari, eh!-
Annuendo, gli
scompigliò leggermente la zazzera corvina.
Passarono soltanto
pochi secondi prima che dall’altro capo
della linea si udisse il rumore di un segnale elettrico e di una voce
calda e
profonda.
-Edward?-
-Ehilà,
bastar… incompetente, come va?- si
corresse
Ed, conscio di non poter usare impropri di fronte a Cloude.
Roy sbuffò.
-Bada a come
usi le parole, c’è Clou accanto a te,
vero?-
-Sì,
ma… non è questo il punto, vedi…-
In quel momento un
Cloude super eccitato balzò fra le
braccia di Ed e gli strappò il telefono di mano.
-Papà,
papà possiamo avere un gattino?-
-Ehy!-
protestò Ed.
-Come?-
-Un gattino!
L’ho trovato questa mattina vicino al parco.
E’ piccolissimo e tutto solo, poverino!-
-E Chichi-ue
cosa ne pensa?-
Cloude mise su il
broncio.
-Non
vuole… però ha detto che se tu dici di
sì, allora
posso tenerlo!- esclamò alzando gioiosamente il tono di voce.
-Ma
veramente…-
Attraverso la
cornetta, udì distintamente il suono della
risata divertita di Roy.
Dopo un altro paio di
interscambi fra padre e figlio,
Cloude riagganciò tutto contento.
Ad Ed
bastò un solo sguardo per capire quale era stata la
risposta del marito, ma chiese nonostante tutto.
-Dunque?-
-Ha detto di sì!-
dichiarò raggiante.
-Chissà
perché, me lo aspettavo…- sibilò a
denti stretti.
Roy questa
me la paghi!
-E così
sia terremoto! Ma sia ben chiaro che ne sarai tu
l’unico responsabile; non voglio trovare pelo dappertutto e
soprattutto guai a
lui se si farà le unghie sui mobili!- asserì
all’indirizzo del bambino che si
stava già allontanando per recuperare il micietto, ancora
raggomitolato su sé
stesso all’interno di una piccola scatola.
-Ho già
scelto il tuo nome, sai? Adesso ti porto in bagno
e ti tolgo tutto questo sporco dal pelo, vedrai come ti sentirai
meglio!-
cinguettò il piccolo, dirigendosi a compiere il suo dovere,
con il gattino fra
le braccia.
Non so
perché, ma prevedo guai. Pensò il
giovane
Alchimista scuotendo la testa e lasciandosi andare ad un profondo
sospiro.
Più tardi,
quella sera, mentre Cloude sistemava al meglio
la cesta dove avrebbe dormito il gattino, i due adulti se ne stavano
comodamente accoccolati l’uno contro l’altro sul
grande divano in salotto,
sotto una calda trapunta di morbida piuma d’oca, a
raccontarsi gli avvenimenti
della giornata.
-... e alla fine ha
deciso di chiamarlo Cullen! Non
sono sicuro che quella saga che gli hai regalato sia educativa, sai?-
-Cos’ha che
non va?- chiese Roy ridacchiando.
-Parla di vampiri!-
-Vampiri vegetariani,
però. Non farti venire una
trombosi, amore. A Cloude piace, e se ha chiamato il suo nuovo gattino
con quel
nome… lascia stare.-
Sbuffando, Edward si
sistemò meglio nell’abbraccio del suo
Alchimista di Fuoco e chiuse gli occhi.
-Come siamo affettuosi
oggi!-
-Chiudi quella
bocca…- bofonchiò il biondo.
-Ti amo anche io!-
ghignò stringendolo maggiormente a sé.
-Forse è
meglio che vada a controllare come vanno le cose
di sopra…-
-Lascia che si
diverta un po’… è contento no?
è questo ciò
che conta alla fine. –
Annuendo,
lasciò che il battito regolare del cuore di Roy
gli cantasse la sua ninna-nanna preferita e chiuse nuovamente gli occhi.
“Sappi, però,
che non sarai
più padrone del letto per almeno un mese.”
“Cosa?! ma
Ed…!”
“Ah, no! Scambio
Equivalente…”
Dunque, voglio
precisare che questo capitolo era stato
scritto per celebrare l'arrivo in famiglia di un tenero piccolo
micietto che
avrebbe dovuto regalarmi una mia amica. Purtroppo le cose sono saltate
quando,
scoperto che il mio cane s'è beccato la dermatite per colpa
del suo precedente
veterinario, quello nuovo ha detto che sarebbe meglio evitare di
accogliere in
casa un altro animaletto, onde evitare il contagio -___-
Ciò mi
è stato riferito il giorno dopo aver terminato
questo capitolo (quando si dice la sfiga...). E dire che anche io avevo
già
deciso il nome *piange* e la nonna aveva comprato la lettiera!
ç___ç
Vabbè…
festeggiamo allora il fatto che ho superato l’esame
di teoria per la patente SENZA errori!! *__* manca sempre meno al Brum
Brum!
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(Chiunque voglia aderire al
messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
Risposte
alle recensioni:
FightClub:
Giuro che la parte iniziale del tuo
commento mi ha fatto scompisciare dalle risate XD
non cominciamo a parlare di "buchi"
perchè altrimenti mi vedo costretta ad andare a cercare un
passo di una
fanfiction Mpreg su Naruto in cui la Nonna Tsunade dice... beh puoi
immaginarlo
^^ Comunque sì, Cloude è nato con parto cesareo
ed ha evitato a Roy di sentirsi
urlare dietro maledizioni a non finire (avete presente quando una donna
è preda
dei dolori delle contrazioni? "Giuro che ti eviro maledette schfoso,
è
tutta colpa tua!!"). Che bravo bambino, no?
saku_chan
the crazy dreamers: Ed è un padre
affettuoso, sì. Cerca di essere quello che molto
probabilmente avrebbe voluto
fosse Papà Hohenheim per lui (tuttavia non riesco a
fargliene una colpa, sia
nel manga che nell'anime ha le sue buone ragioni) e tieni presente che
oltre a
fargli da padre deve essere anche una madre; calarsi così
diligentemente in un
ruolo non proprio e cercare di fare il meglio che può...
trovo che sia molto
coraggioso (e stancante da morire). Comunque tesoro, Chichi-ue,
significa papà,
ma meno formale e più affettuoso.
nemesi06:
Questo lato di Ed piace un pò a tutte,
vedo (e come non potrebbe?XD). L'idea del diario mi è venuta
in mente quando ho
ritrovato alcune pagine strappate di un'agenda del mese in cui sono
nata io e
in cui mia madre aveva scritto al 15 Maggio "E' nata!" e poi via via
il peso, il primo bagnetto... è una delle tre cose che mi
sono rimaste della
mia infanzia, perchè per il resto hanno buttato via tutto
ç_ç Io me lo immagino
perfettamente Roy a fare le boccacce al suo erede (non è un
caso infondo...
'Tachi lo faceva di continuo con le marmottine! ^^) e quando si
è padre, non so
perchè, ma me li immagino con un'espressione di
felicità beota in viso, non so
se mi spiego...
elyxyz:
Sono contenta che ti sei sciolta sulla
tastiera (però ricomponiti, sennò It's non
continua ^^') e Cloude è un piccolo angioletto
(diffidate sempre dagli angioletti... quando crescono diventono
imprevedibile
*vedere la sottoscritta*) pure in versione pupo! certo mi diverto da
morire ad
immaginare Ed alle prese con un biberon pieno di LATTE!
mi chiedo se non
indosserebbe una tuta ignifuga o qualcosa di simile XD
Liris:
*trattiene Liris* Nooo! non picchiare il pc,
poverino! (Giuls fa parte della lega contro il maltrattamento dei pc)
Ti do
pienamente ragione in tutto quello che hai detto. Non sopporto le
persone che
devono esprimere per forza la loro opinione(che non sarebbe neanche un
male se
non lo facessero con l'intento di ferire gli altri) giudicando e
mettendosi al
di sopra di tutto. Mi unisco, quindi, ai ringraziamenti allo zietto per
il
barbecue (XD). Credo di essere diventata una massa di gelatina quando
ho
immaginato Cloude che cerca di imitare il suo papà biondo
*___*
Betta90:
Ed è protettivo come una mamma leonessa
(ammetto che ci godo un pò a sfotterlo in questo senso XD)
nei confronti del
suo cucciolo. Conta anche che è conscio
dell'unicità del figlio (uno solo ha
potuto farne, sennò avrebbe fatto una cucciolata)e che non
tollera che agenti
esterni, interferiscano con tutta la fatica che ha fatto.
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