Letters for a friend

di M4RT1
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Sì, so che su quattro lettere tre sono di Newt, una di Thomas e in tutte (credo) viene menzionato Minho. Ma ormai ho legato questi tre indissolubilmente, quindi continuerò su questa strada.
E questa è una specie di Thomas/Newt, in un certo senso, quindi almeno ho abbandonato un momento (solo uno, eh) la Nalby, perciò non lamentatevi U_U


Tommy,

È il terzo cacchio di bigliettino che ti scrivo ed è ancora peggio degli altri, ma è necessario. Perciò, nonostante probabilmente lo troverai frugando nelle mie tasche di Spaccato morto in cerca di armi (e quindi nel bel mezzo di una colluttazione), ti prego di leggerlo con grande attenzione.

Per prima cosa: grazie per avermi ucciso. Sul serio, quando leggerai questo pezzo di carta spiegazzata sarò bell’e andato (è per questo che ho chiesto a te di uccidermi, perché sono sicuro che manterrai la promessa) e, se non sarò morto, ti chiedo di non fidarti di me. Quando mi rivedrai, Fagio, non sarò più il magnifico Vicecapo zoppo dei Radurai, purtroppo per voialtri. Sarò solo uno degli Spaccati che proveranno a farvi fuori a morsi.

Ma non è per questo che sto rischiando la vita nascosto dietro una specie di vecchissima pista da bowling. Vorrei chiederti un ultimo favore: tieni d’occhio Minho per me.

È vero che quei cacchio di tatuaggi dicevano che è lui il capo e tutte quelle altre caspio di cose, ma lui non è forte come sembra. Nessuno lo è, credo. E lui avrà bisogno
di te, quando sarete soli.

Lui ne avrà bisogno sul serio, Pive.

Quando eravamo ai primi giorni, nella Radura il Capo non era Alby. E così lui ed io passavamo la giornata a piangere con Minho, tutti e tre nascosti in un cacchio di angolo nel Casale. Poi Alby è diventato un Pive influente, io ho provato a buttarmi da un cacchio di muro e Minho è diventato Intendente; sembrava che avessimo tutti un nostro posto (io non più, dopo che mi sono autoeliminato dai Velocisti) e non avessimo più bisogno di riunirci nel cacchio del club dei Pive che piangono. Invece no, Minho piangeva ancora – di nascosto, ma piangeva. Non me l’ha mai detto, ma continuava a recarsi in quell’angolo di Casale, da solo. E non voglio che succeda di nuovo.

Minho è stato uno dei miei migliori amici, forse il migliore in assoluto, e non deve soffrire a causa mia. Intesi, Tommy?

Un ultima cosa, cacchio: grazie per essermi stato amico. Lo so, l’ho già scritto, ma che ci vuoi fare? Mi piace dirvelo, dato che non avrò altre cacchio di occasioni per farlo a voce. A, tra parentesi, non far caso a cosa ti griderò o ti farò quando (se) ci rincontreremo. Sul serio, non sono padrone di me stesso, ormai.

Beh, credo di aver finito. So che è un cacchio di bigliettino sdolcinato, ma è anche l’ultimo della mia vita. E prima di morire avevo voglia di scrivere qualcosa di vomitevolmente dolce.

Ciao, Tommy.
Newt lo Spaccato




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