L'amore maledetto

di noemicastle
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Decisi un giorno di farti conoscere ai miei amici, convinta che questa cosa ti potesse avvicinare di più a me. Ci unimmo un giorno a loro e ti presentai a tutti, notando che avevi fatto particolarmente amicizia con la mia migliore amica.

Mi piaceva vedere il modo in cui parlavate, convinta che avreste presto legato e contenta che due delle persone più importanti della mia vita stessero volentieri insieme. Ero stupita, semplicemente entusiasta. Gli altri ti adoravano, eri un amico per i più e un confidente per qualcuno, come la mia compagna d'infanzia. Avevo sempre creduto nelle amicizie tra uomo e donna, perciò non mi sembrava nulla di strano.

Ti avrei sempre portato su un piatto d'argento, per me forse eri troppo perfetto, eri un dono. Il solo pensiero di starti lontana mi corrodeva l'anima, eri fondamentale nella mia giornata, anche se ti vedevo solo cinque minuti o ti sentivo al telefono. Non potevo sopportare l'idea di non averti sempre, per sempre.

Tornai a casa dopo il lavoro, speranzosa di passare qualche ora con te, solo tu ed io. Entrai allegra e felice dopo ore di noia e mi diressi verso la camera. E tu eri lì.  Con lei. Sentii il mio cuore smettere di battere nel petto, non ragionavo più.
Passai dalla sorpresa, alla delusione, alla rabbia, alla voglia di vendetta. Non ti diedi il tempo di pensare, decisi solo di agire.

Feci per uscire, ma vidi il luccichio di una lama sul tavolo.

Mentre la mia migliore amica cercava di farmi capire di avere sbagliato, non esitai a infilarle il coltello al centro del petto. Vidi la sua sorpresa riflessa nei miei occhi, entrambe allibite da ciò che era accaduto.

Si appoggiò al bancone della cucina, esalando il suo ultimo respiro, mentre tu ti avventavi su di me. Volevi fermarmi, ma io desideravo solo vederti morire ai miei piedi. Perché io ti avevo dato tutto, ti avevo donato la mia vita e tu dovevi fare la stessa cosa. La gelosia, la rabbia per il tradimento e la voglia di vendetta prevalsero su tutto.

Tu eri solo mio.

Ti uccisi a sangue freddo, senza pensare e senza avere rimorsi per quelli che avevo fatto a te e alla mia migliore amica.
Non potevo che essere la prima e l'ultima e, per quanto gli inquirenti e poi gli psichiatri mi dissero che era sbagliato, io quello lo consideravo e lo considero tuttora amore.

 
*spazio autrice*
Ciao a tutti, ho deciso di pubblicare adesso questa flashfic, nata in una serata estiva. Mi è venuta in mente, lungo il corso dei miei pensieri, questa storia, fatta di gelosia, di speranze disattese e di vendetta. Non fraintendetemi, non ucciderei mai realmente una persona, ma ho provato ad immaginare, lasciandomi trasportare dalle emozioni, come reagirebbe una donna che ha amato con tutta se stessa al tradimento. E così l'ho scritta nel Memo del telefono, abbandonandola in un angolo. In realtà avevo un po' paura, mi sembrava che fosse troppo personale, che ci avessi messo troppa me stessa. Ma poi ho pensato: e chi mi dice che pubblicarla non sia la cosa giusta da fare? E quindi, eccola qua.
Noemi
 




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