Hijo
De La Luna
Tonto el que no entienda
Cuenta una
leyenda
Que una
hembra gitana
Conjuró a la luna hasta el amanecer
La leggenda racconta che in una notte buia e silenziosa la luna
splendeva come non mai. La terra fredda emanava un forte odore di
umidità e gli uccelli giacevano silenziosi sui rami
più
alti degli alberi. Nella parte più profonda del bosco, nel
cuore
della natura selvaggia, dove gli alberi erano cosi alti da coprire il
cielo quasi completamente, c'era una donna inginocchiata . Il suo volto
era illuminato dai raggi della luna che riuscivano ad infiltrarsi tra i
fitti
rami. Dagli occhi socchiusi cadevano alcune lacrime che
scendevano fino ad infrangesi sul terreno. Le mani erano aperte verso
l'alto, pronte a ricevere un dono sacro. Si sentì un tuono e
all'improvviso una luce bianca
coprì per completo la donna. L'origine di quella
luce non
era visibile ad occhio nudo, era una fonte di energia talmente potente
che sembrava allungarsi all'infinito verso il cielo. Le lancette degli
orologi si fermarono in quei secondi che sembravano ore, il mondo
ascoltava in silenzio l'urlo di speranza di una giovane donna. Una
donna che una notte priva di stelle si aprì un varco verso
la
luna per chiedere un dono che con il tempo sarebbe diventato la sua
più grande disgrazia.
Tendrás a tu hombre
piel morena
Desde el
cielo habló la luna llena
Pero
a cambio quiero
El
hijo primero
Que le engendres a él
Quella stessa notte, la donna tornò nel suo piccolo paesino
in
assoluto silenzio. Guardava il suolo che lentamente passava sotto i
suoi piedi, i capelli le
cadevano sul viso coprendo i resti di quelle lacrime che erano un misto
di emozioni. Ancora scalza passò per il bordello nel quale
quasi
tutti i gitani si rifugiavano a notte fonda per dimenticare i propri
problemi familiari tra le braccia di una giovane amante.
Un uomo giaceva seduto fuori dal locale, con le braccia appoggiate
sulle ginocchia e una bottiglia di birra in mano del tutto vuota. Il
viso era rivolto
verso la strada, i suoi occhi brillavano come quelli di un uomo che ha
alzato un po' troppo il gomito e il suo sorriso era perso nel mondo.
- Dolcezza! - Urlò verso l'altro lato della
strada. -
Perché non vieni qui accanto a me? - Disse l'uomo facendole
un
occhiolino mal riuscito - Sono nuovo qui, perché non
vieni e mi mostri le bellezze occulte.. della città? -
La donna si voltò e i suoi capelli lunghi le scoprirono il
viso,
i suoi occhi scintillarono sostituendo le stelle che quella
notte
non splendevano, quegli stessi occhi lo scrutarono in modo curioso,
i suoi piedi doloranti erano insicuri sul da farsi.
- Da dove viene? - Chiese curiosa di sapere la risposa, speranzosa ma
comunque sulla difensiva.
L'uomo sbuffò per poi emettere un singhiozzo. Si
alzò
lentamente facendo cadere la bottiglia che si infranse
in mille pezzi e si avvicinò alla donna, le mise una ciocca
di
capelli dietro l'orecchio e si avvicinò a pochi centimetri
dalle
sue labbra.
- Dalla luna- Ripose ghignando.
La donna sussultò.
De padre canela nació
un niño
Blanco como
el lomo de un armiño
Con
los ojos grises
En vez
de aceituna
Niño
albino de luna
Prese il bambino tra le braccia, lo guardò con attenzione.
Tutti
i suoi amici dicevano che avere per la prima volta il proprio pargolo
tra le braccia era la sensazione più bella del mondo, forse
dopo
quella che si provava nel spogliare la propria donna per la prima volta.
Per lui non era così, per un motivo ben visibile a tutti.
Quel bambino biondo, bianco e con gli occhi grigi non era suo.
Quel bambino albino non era frutto del suo seme.
Prese il coltello che teneva sempre nella cinta del pantalone,
lasciò il piccolo sul letto incurante dei suoi pianti. Si
avvicinò alla moglie che riposava tranquilla sul divano.
- Maledetta! Mi hai ingannato! Quello non è mio! - Disse
furioso
prendendola per la gola e avvicinandosi al suo viso . La donna lo
guardò terrorizzata e
lacrime calde cominciarono a scorrere sul suo viso.
-Di chi è? - Urlò furioso mentre la donna cercava
di allontanare le sue mani forti e prepotenti.
- Della luna - Rispose tra i singhiozzi, in un sussurro appena
pronunciato, supplicando al marito di non fare del male ne' a lei ne'
al bambino.
All'improvviso, neanche il tempo di un sospiro, nessun suono
fu più udito, nessun corpo fu
mai toccato e nessuna luna fu mai più vista dagli occhi
scuri
della giovane donna.
L'uomo prese il bambino e lo abbandonò sulla collina
più
alta che riuscì a trovare. Al cospetto della luna che lo
accolse a braccia aperte. Lì
dove una volta , una giovane donna aveva chiesto di trovare l'amore in
cambio della vita del suo primo figlio.
Dime luna de plata
Que pretendes hacer
Con un
niño de piel
Hijo
de la luna
HappySpace:
Salve! Be' che dire, è la seconda One-Shot che scrivo e
diciamo
che in nessuna delle due l'argomento è molto pacifico.
L'unica
differenza è che questa OS è la storia scritta di
una
canzone. La canzone la canta il gruppo Mecano e si chiama "Hijo de la
luna" (www.youtube.com/watch?v=POgViZ_Zcek&hd=1), appunto
"Figlio
della luna". Mi è sempre piaciuta questa canzone e la
conosco da
tanto tempo e in più ho sempre desiderato scriverne la
storia.
Be' eccola :) Non sono molto convinta del risultato infatti ho cambiato
un po' di cose dalla versione che ho scritto a mano qualche settimana
fa, ma comunque c'è qualcosa che non mi convince. Sarei
molto
contenta di ricevere qualche recensione anche, se non soprattutto,
quelle negative sempre e quando siano scritte con educazione (
Sì ne so qualcosa di recensioni negative molto maleducate e
irrispettose).
Ho letto il tutto un bel po' di volte ma comunque se trovate qualche
errore avvisatemi, vi prego.
Grazie per aver letto anche questo piccolo pezzo.
Un bacio
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