As
Long As We're Together.
—
Rimarremo insieme — le promise. — Non te ne andrai
via da me. Mai più.
— Basta che stiamo insieme — replicò
lei. ©
Percy si abbandonò alla caduta, e lasciò che le
tenebre lo avvolgessero.
Fu come chiudere volontariamente gli occhi per sprofondare in un incubo
senza
fine, presumibilmente uno dei suoi incubi peggiori, tranne che per
l’unica, sottile
differenza secondo cui questa volta non si trattava di un sogno da cui
avrebbe
potuto svegliarsi.
La situazione era nettamente peggiore.
Le urla di Nico e Hazel erano svanite in fretta, perse in
quell’oscurità che
sembrava fitta come nebbia, mentre le tenebre gli si addensavano dietro
le
palpebre e nei polmoni, rendendogli difficile persino respirare.
L’aria gli sferzava il viso con una violenza tale da fargli
lacrimare gli
occhi, mentre il dolore lo soffocava sotto ogni aspetto: non si era
ancora
ripreso del tutto dallo scampato pericolo del ninfeo,
e il suo cervello era un
moltiplicarsi di pensieri, idee, ricordi ed una disperata, tremenda
voglia di vivere.
Tuttavia, lasciarlo morire sarebbe stato un atto troppo caritatevole
per gli
standard degli dei.
Nonostante tutto, Percy aveva la certezza matematica che sarebbe
sopravvissuto
a quella caduta.
L’aveva promesso a Nico, e non aveva alcuna intenzione di
infrangere una
promessa per la seconda volta, e oltretutto... aprì gli
occhi, che aveva
involontariamente chiuso a causa della violenza dell’aria.
Annabeth era l’unico punto fermo che lo legasse ancora alla
vita. Dopo di lei,
nulla aveva più senso.
Aveva perso la sensibilità di numerose parti del corpo, non
percepiva neppure
più le lacrime che gli scendevano copiose sul viso, ma la
sua stretta era
rimasta ferma, salda nelle mani della ragazza che amava.
E gli occhi di lei lo guardavano, altrettanto gonfi di lacrime, il
grigio
tempestoso animato dalla scintilla di determinazione che mai
l’aveva
abbandonata, un faro di speranza nel mezzo della bufera.
— Andrà tutto bene — mormorò
con voce roca.
Lei strinse le labbra e annuì, incapace, comprese il
ragazzo, di dire altro.
Era stata tanto coraggiosa. E aveva affrontato tutto da sola.
Con uno strattone, la avvicinò a sé e la avvolse
in un abbraccio, stringendola
e capovolgendosi in modo da trovarsi con la propria schiena contro
l’abisso.
In
quel modo, si disse, avrebbe evitato che lei si ferisse ulteriormente,
e che l’atterraggio
fosse il più dolce possibile.
Dopotutto, aveva una caviglia rotta, e un carico di stress in corpo da
far
impazzire chiunque.
— Andrà tutto bene, te lo prometto —
ripeté, soffocando ogni sillaba nell’incavo
del suo collo.
Fu in quel momento che Annabeth crollò. Prese a
singhiozzare, mentre tremiti
convulsi la scuotevano a scatti regolari, e lacrime non più
dovute allo
sferzare del vento attorno a sé presero a rigarle le guance
ed inumidire la
maglietta di Percy.
Quest’ultimo la strinse ancora più forte, mentre
sentiva la
forza affievolirsi a poco a poco e abbandonarlo con perfida lentezza.
Lottava
contro una forza insostenibile, carezzandole i capelli, la schiena,
offrendole
tutta la sicurezza di cui potesse aver bisogno in quel momento di
fragilità.
Non poteva saperlo, ma era lei a salvare lui, e non il contrario.
Senza Annabeth, probabilmente si sarebbe lasciato andare alla
disperazione più
profonda, avrebbe inveito contro gli dei e contro il mondo, e una volta
raggiunto il Tartaro sarebbe impazzito fino a lasciarsi morire.
Si sarebbe spezzato, proprio come vetro. Proprio come lo sguardo di Nico
di
Angelo.
Invece erano in due, ed erano l’uno la speranza
dell’altro, ciò per cui ne
valeva la pena.
Era sempre stato così, dopotutto— fin da quando
lui era un ragazzino di tredici
anni, isolato perché figlio di Poseidone, lei era stata la
sua ancora.
Nessun’impresa
sarebbe mai stata portata a termine senza l’aiuto della
figlia di Atena, nessun
momento difficile sarebbe stato superato se non ci fosse stata lei al
suo
fianco.
E nonostante le ferite, l’odore terribile di morte, paura e
disperazione che
impregnava le pareti di roccia di quel baratro senza fondo, i suoi
capelli
profumavano ancora come la prima volta, di un misto di vaniglia e pino
silvestre.
I suoi occhi grigi erano sempre gli stessi, sempre lo stesso il suo
calore, le mani che lo stringevano, le labbra che lo baciavano.
Avrebbe combattuto anche tutta la vita per poter rimanere al suo fianco.
Nulla avrebbe potuto dividerli, nessuna stupida guerra, nessuno stupido
Titano
improvvisamente risvegliatosi con manie genocide, né
tantomeno il Tartaro. Non
avrebbe potuto spezzare il legame che li univa.
— Ti amo — la sentì sussurrare
fra le
lacrime, dopodiché ebbe la certezza che avesse perso i sensi.
Il suo corpo perse rigidezza e gli si accasciò fra le
braccia, e lui aumentò la
stretta.
— Finché siamo insieme, nulla potrà
farci del male.
Le sussurrò quelle parole con la dolcezza d’una
ninnananna, e poi si lasciò
finalmente andare all’oblio, consapevole che sarebbe stata
soltanto una tregua.
La calma prima della tempesta.
Ma aveva Annabeth al suo fianco, e insieme avrebbero trovato quelle
dannate
Porte, per poi tornare a casa.
Ce l’avrebbero fatta. Ce l’avrebbero fatta,
nonostante tutto e tutti.
Dopotutto, erano insieme.
© Tratto da Eroi dell’Olimpo— Il Marchio
di Atena, Rick Riordan.
Angolo Autrice.
Voi davvero, davvero non potete capire quanto questo libro mi abbia
emotivamente sconvolta.
Sapevo come sarebbe finita, sapevo della caduta del Tartaro ma.. questo
non mi
ha salvato dal vedere il mio cuore ridursi in tanti, tantissimi
minuscoli
pezzettini. E le fan-art di Viria non mi hanno di certo aiutato.
Sono una delle mie otp, capite? Una delle mie otp, e non ce la faccio,
non
posso assolutamente farcela.
Perché per tutte le mie otp, qualcuno deve morire, muoiono
entrambi o si
odiano? Loro erano perfetti, e zio Rick me li combina in questo modo.
Giuro che
sto morendo dalla voglia di leggere la Casa di Ade.
Letteralmente. V̶o̶g̶l̶i̶a̶m̶o̶ ̶p̶a̶r̶l̶a̶r̶e̶ ̶d̶e̶l̶l̶a̶
̶T̶h̶a̶l̶u̶k̶e̶?̶ ̶L̶u̶i̶ ̶è̶ ̶m̶o̶r̶t̶o̶ ̶e̶ ̶l̶e̶i̶
̶è̶ ̶i̶m̶m̶o̶r̶t̶a̶l̶e̶
D’accordo, d’accordo. Tornando alla fan fiction, mi
sono ispirata ad una
fan-art in cui Percy ed Annabeth cadono abbracciati, e questo
è il risultato.
Spero vi sia piaciuto!
Love you always,
— afterallthistime.
|