Tonight, Not Again di Fireflie (/viewuser.php?uid=2365)
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Beta: Eowie
Disclaimer:
Personaggi tratti dal manga di Takehiko Inoue; nessun riferimento a
fatti o a persone realmente esistenti, bla bla, non
c’è niente di mio, e non traggo alcun guadagno
dalla pubblicazione di questa storia.
Note: • Fic
un po' vecchiotta e mai postata. Di recente mi sono rifissata con Slam
Dunk e in particolare con questa ship (che è palesemente il
mio OTP, ormai è sicuro), quindi mi sono detta:
perché non caricarla? :)
• Titolo ad cazzum preso non mi ricordo dove.
Tonight, Not Again
Riavere indietro
Hisashi non è affatto come Tetsuo se lo era aspettato:
è una persona diversa, ora, anche se sembra lo stesso di tre
anni fa, solo senza tutta la rabbia e l’odio e il rancore che
si portava dietro e che sembravano inghiottire qualsiasi cosa toccasse.
Così,
adesso, le sere estive trascorse in giro a zonzo per le strade di
Kanagawa sono momenti tranquilli, quasi seri. Parlano poco e mai del
basket o del futuro, perché paiono questioni talmente
lontane e distanti da indurli a pensare che sia persino inutile
soffermarcisi sopra.
«Ho trovato
lavoro», annuncia il ragazzo, durante una di quelle uscite.
«Ah
sì?», replica l’altro, che ormai non
è più un ragazzo da lungo tempo. Dà
una boccata dalla sigaretta e poi resta in attesa.
«Sì»,
conferma Mitsui, guardandolo di sottecchi, quasi si aspettasse una
qualche reazione.
L’uomo si
limita a fissare davanti a sé, continuando ad aspirare il
fumo, un tiro dopo l’altro.
«È
uno schifo di lavoro come meccanico, giù
all’officina del quinto blocco», riprende il
più giovane, «nulla di che, insomma. Ed
è part-time, quindi…». Quindi niente,
non ha il coraggio di affermare che potrebbero anche continuare a
vedersi.
«Quindi?»,
chiede Tetsuo, dopo aver gettato il mozzicone a terra ed essersi
voltato verso di lui.
Negli attimi di
silenzio che li circondano, l’uomo si ritrova a riflettere su
quella situazione assurda. Chiunque li vedesse ora, seduti fianco a
fianco, penserebbe a due randagi incapaci di mettere insieme due parole
di fila e dare nome ai sentimenti.
Lui non è
così, invece, lui se l’è sempre cavata,
è solo che quel ragazzino gli crea uno scompenso dentro,
come se stesse cercando di correre dietro al vento.
«Quindi?»,
domanda nuovamente e, questa volta, Hisashi lo guarda dritto negli
occhi e gli offre quel ghigno storto che ha sempre scandito il tempo
trascorso insieme.
E tanto basta.
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