I
due volti dell’alba.
C’è
qualcosa che intimidisce, nei raggi dell’alba, un chiarore
soffuso che cancella le prospettive di ogni ieri. Il corpo di Karin
è nudo, disteso tra le lenzuola, puntellato di squarci rosa
pallido come memento di un terrore insondabile: morta.
Ino l’ha
incontrata una sera con gli occhi spenti e la volontà a
pezzi, ha scelto di rischiare accarezzandole le cicatrici, contro ogni
oscuro presagio, è
stata fortunata. Ma talvolta, a scorgerla così
inerme, il terrore ritorna - no,
non ora che la ama!
In un mugolio
insoddisfatto Karin solleva le palpebre,
“Buongiorno”, sussurra, lievemente arcigna.
Ino non trattiene un
sorriso: è l’alba di un nuovo giorno e Karin vive.
NdA: Fine.
Siamo giunti alla fine - sono giunta, ok, ogni tanto mi lascio sfuggire
il pluralia maiestatis X'D
Ma no, no! Mi riferisco a tutti voi che seguite/che avete seguito: grazie.
Per i commenti, per aver preferito, ricordato, seguito... grazie di
cuore. Può sembrare una sciocchezza, ma vorrei vi giungesse
la portata della mia gratitudine e mi auguro che ci si riesca, con un
po' di buona volontà *inchino*
109 parole, Karin/Ino, se si vuole collegata a una storia scritta tempo
fa - una sorta di What
if? dal finale che apprezzo molto di più, ecco.
Quanti cambiamenti, in... un anno? Due? Forse anche di più,
in ogni caso spiazza un po', vedersi mutare, ma è
così bello, a uno sguardo più attento e meno
superficiale... i soliti due
volti di tutte le albe.
Ho portato a termine la mia prima raccolta per cui non
aggiungerò altro, sono impegnata a stupirmi e in parte a
commuovermi, ah-ah, avete letto bene, yesss *sospiro, i molteplici
significati di un sospiro*
Non posso più dire alla prossima volta, sono scossa!
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