Codex Mortis
Codex Mortis
-Quomodo eum adhibere-
I
N
Homo cuius nomen scribitur in hic
codice, necabitur
N
Hic codex nec funget si scriptor
hominis ora in mente non habebit, sic homines idem nomen dividentes nec
necabuntur
N
Si mortis causa intra quadriginta
secundos (per evitare assurdità come “la sessantesima parte della
sessantesima parte di un ora”, ammetteremo che in latino secondo si dica secundus…)
scribitur, accidet
N
Si
mortis causa non scribitur, homo ob cordis incursum morietur
N
Mortis singulae partes debet scribere intra sex horae sexagesimae partes et
quadriginta secundos
Capitolo
I
Taedium, ii à
Noia
Tanto ma tanto tempo fa…in un
paese lontano lontano, in un mondo ma strano ma strano, pieno di pazzi omicida e
tonache porpora…ma questo lo vedremo più avanti.
Mentre gli ipotetici e ancora a
voi sconosciuti (o così credete) abitanti dello strano mondo
si facevano i cavoli loro, nell’Olimpo…
Un dio dall’aspetto insolito
si sta congedando dai suoi amici dei.
-Ehi Ryuk, dove stai andando?
-Nel mondo lontano lontano, ma
strano ma strano, di quegli omini di vario colore che chiamiamo umani.
-Ah, ti prendi una vacanza.
-No, vado a riprendere il mio
Codex Mortis. Mi stavo sporgendo per vedere una corsa delle bighe e mi è
caduto.
-Ah! Ah! Il solito pirla! Ma sai
almeno dov’è caduto?
Il dio si avvia verso la porta
dimensionale che non può mancare in un fumetto (e conseguente parodia)
implicante mondi paralleli che si rispetti.
-In Italia.
-Ma allora dillo che ti prendi
solo una vacanzaaaaaaaaaaaaaaa………
Ma il nostro Ryuk era già
partito.
Intanto, nell’altro mondo
lontano lontano, e il resto lo sapete, un diciassettenne romano guardava
svogliato il cielo, mentre il maestro cercava di inculcargli in testa la quinta
declinazione.
-Lucius! La quinta declinazione!
–sbraitò l’annoso insegnate di latino, tirandogli un pugillares1
in testa.
-E…emh…cioè…res…rei…emh…
-Bocciato!
A quel punto il ragazzo ribatté
piccato: -Ma prof? A che serve il latino? (domanda tipica del liceale medio)
-Ma come a che serve? Capisco se
l’avesse chiesto un liceale del ventunesimo secolo…ma siamo nell’antica
Roma, Lucius, il latino è la tua lingua madre!
Sorpresi eh? Ebbene sì,
l’intera faccenda è ambientata nell’oscura epoca della Roma repubblicana.
Non ve l’aspettavate vero? Siete rimasti colpiti, neh? Vi ho fregati tutti
vero?
Ehi, autrice…emh, credo che
ai lettori interessi la storia.
Ah, già, grazie assistente.
Scusate lettori, torniamo al povero Lucius.
Lucius cercò di distrarre
l’insegnante: -Guardi! Un lama con le ali!
Passami il caffè che…oh,
salve. Che ci fate ancora qui? Non andate avanti con la storia? Ah, la mia
assistente mi ha appena riferito che non c’erano lama nell’antica Roma,
perché colpo di scena amici telespettatori, nell’antica Roma non era ancora
stata scoperta l’america. Vergogna Lucius! Ignorante! (ßcerca
di scaricare la colpa sul povero Light versione romana)
-Ma Lucius! Non esistono i lam…
Ma il nostro Lucius era già
scappato. Camminava pacificamente per le strade di Roma, allontanandosi in modo
del tutto casuale dalla scuola quando gli cadde in testa…i bisogni notturni di
un equites2, lanciati fuori dalla finestra da un’ignara
ancella.
-Te possino! Guarda dove butti
le schifezze tue! –gridò, ma l’ancella lo ignorò.
Riprese a camminare serenamente.
Ma un oggetto lo colpì esattamente dietro alla nuca, provocandogli
un’invocazione agli dei.
-Brutta stronza! Ti insegno io a
tirare dalla finestra un… -e qui si fermò perché effettivamente non sapeva
cosa l’ancella aveva tirato (e perché questa se ne era andata da un pezzo, e solo
i pazzi parlano da soli). Raccolse da terra l’oggetto incriminato.
-Uh…un quaderno. Codex,
codicis, terza declinazione –analizzò abilmente. Già perché lui il
latino lo sapeva. Era quella bastarda della quinta declinazione che non voleva
saperne di entrare nella sua testa. Fissò interessato la copertina.
–Death Note…e questa che
declinazione è?
Sarà indeclinabile…(ßsuggerimento
idiota dell’autrice)
Aprì il quaderno e tentò di
leggere le prime righe. Recava
scritto: The human whose name is written in this note shall die.
-teee
umaaaan uuuuus naaaameee issss vrittten in tiss nooooteee saaaal diiie. L’unica
parola che conosco è die3. E’ un maledetto ablativo della
quinta declinazione! Stupido quaderno! – sbraitò e gettò il quaderno a
terra. L’oggetto cadde al rovescio e solo allora Lucius si accorse che c’era
anche un retro. Lo raccolse da terra e lo fissò per qualche istante.
-Codex Mortis…il Quaderno
della Morte – biascicò fra se. –Homo cuius nomen scribitur in hic codice,
necabitur. L’uomo il cui nome sarà scritto su questo quaderno morirà…che
figata da sballo!
Iniziò un balletto censurabile
fra se e se. A quel punto l’ancella di prima gli tirò dietro una secchiata
d’acqua.
-Svergognato! Ma guarda dove
balli! – gridò la sfacciata.
-Ah dannata! Qual è il tuo
nome, marrana?
Emh…capo?
Che altro c’è adesso?!
L’espressione marrano (e
signora) non erano usati nell’antica Roma.
Ma dico, tu c’eri per dire
che non venivano usati?
Veramente no ma…
E allora non rompere e
lasciami al mio caffè!
Cialtrona -.-…
-Il mio nome è Maria Paola
Lucia Pompeiana Grazia Caligola.
-E questo sarebbe il nome di
un’ancella?
-Ai miei genitori piacevano i
secondi nomi
Pensiero di Lucius: (ma perché,
pensa anche?) –Questa vigliacca marrana mi ha offeso ripetutamente. Penso
sia il caso di provare su di lei l’immenso potere del Codex Mortis.
E iniziò a scrivere:
-Maariaaaaaa Paaaaolaaaa Luuuciaaaaaa…Ehi, lo sai che hai il mio stesso nome? P…merda!
Com’è che andava avanti?
-Che sfacciato! Maria Paola
Lucia Pompeiana Grazia Caligola! Insomma, se non riesci a ricordare neanche
questo!
-Ah! Hai segnato la tua fine,
sciocca marrana! Pooompeiaaaanaaaa Graaaziaaa Cagligolaaaaa.
-No! Caligola, non Cagligola!
-Scusa, il latino non è il mio
forte.
-Di nulla.
-Caaaaligooolaaa! Fatto!
L’ancella lo squadrò
sospettosa di avere davanti un malato mentale. Lucius la guardò contrariato:
-Ma come? Non muori?
-Ti dirò, oggi non me la sento
proprio –rispose con una nota di sarcasmo. –Ma va’ all’inferno!
-Che diamine! ‘Sto stupido
quaderno non funziona. E io c’ho fatto pure una figuraccia. Meglio dileguarsi.
-Scusa! Sto per perdere
l’autobus devo…
Emh…capo?
Okay, questa te la concedo.
-Scusa! Sto per perdere la biga
delle cinque. Ci si becca al Colosseo! –e scappò via.
Svoltato l’angolo si accasciò
a terra: -Maledetto quaderno! E io che ci avevo pure creduto!
Poi alzò le spalle.
-Poco male, vorrà dire che lo
userò come diario segreto. Allooooora, mi chiamo Lucius, sono nato da
diciassette lunghi anni, e i miei compagni di classe sono…
Intanto, nella domus dal quale
Lucius era scappato quaranta secondi prima…
-Ehi Maria Paola Lucia Pompeiana
Grazia Caligola? C’è da pulire per terra…
-Aaaaaaaargh!!!!!
E l’ancella morì, in
un’orrenda smorfia di dolore per un improvviso attacco di cuore.
Note
1-quadernetto degli appunti
2-cavalieri
3-è l’ablativo di dies,
diei, quinta declinazione, e significa giorno.
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Ehi
capo, il capitolo è finito, dobbiamo uscire allo scoperto.
Non
hai paura dei pomodori?
A
dir la verità sì, però visto che a quel tempo i pomodori non c’erano magari
tirano le uova.
Beh,
le uova fanno bene ai capelli.
Usciamo
allora?
Va
bene, addio AL, sei stata una buona amica.
Addio
Ire.
*le due
infami escono allo scoperto *
Salve e
grazie a tutti coloro che non sono scappati fino alla fine del capitolo.
*cascata
di uova e pomodori*
Siamo
Irene e Anna Laura, le due menti creatrici di questa infame parodia.
L’idea
nacque dalla mente bacata di Irene (cioè io) durante una lezione di latino
particolarmente odiosa, ma la scintilla era stata di Anna Laura (soprannominata
AL, o ancora meglio AeLLe) l’anno scorso quando, in un’ora buca, s’era
messa a tradurre le regole del Death Note in latino sul libro di scuola.
Finalmente
decise a cominciare a pubblicare questa ignobile parodia, eccoci a voi con i
seguenti ruoli:
Irene
(o ireat): scrittrice e cialtrona.
AL (o
AeLLe): traduttrice ufficiale, correttrice e procuratrice di lampi di genio.
Quindi
sta volta niente monologhi con la mia vocina fuori campo (perché solo i
pazzi parlano da soli e con le vocine fuori campo) ma lunghe discussioni con
la mia egregia compagna di classe AL.
Continuate
a seguire le avventure di Lucius insieme a noi! (anche perché pensate alla
povera AL che ha tradotto tutte le regole in latino!)
Ireat
& AeLLe
Le
regole del lettore
How
to read!
N
Le persone che leggeranno questa
fan fiction, che la apprezzeranno e che NON recensiranno, saranno perseguitate a
vita del dio Recensore;
N
Le persone che leggeranno questa
parodia e moriranno dalle risate non saranno rimborsate dalle autrici, ma dalla
ditta ACME;
N
Se Tsugumi O. e Takeshi O.
dovessero leggere questa infame parodia le suddette autrici morirebbero con 23
coltellate piantate sullo stomaco.
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