L'anima di una bambola.

di Shirohidaka
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''I love you, Aya.'' 
Quella voce. 
Un senso di benessere e di paura la stava travolgendo.
 Quella piccola bambola, dai capelli neri e occhioni viola, stava seduta su un trono rosso fatto appositamente per lei. 
 Altre bambole giacevano lì, di certo non poteva essere sola. 
Voleva muoversi e andare ad abbracciare papà e vedere la foto di mamma. Ma l'unica cosa che poteva fare era stare immobile, troppo timida per muoversi.
Aveva sempre voluto vivere in una famiglia allegra, con la madre ancora in vita, un padre ''normale'' e senza Maria. 
Non voleva che Maria diventasse la sua futura madre. La odiava ma allo stesso tempo le voleva bene. 
Anche se il padre conduceva simili atrocità, lei continuava volerli bene dicendo sempre che gli continuerà a volervi bene perchè è suo padre.
Anche ora gli vuole bene. Deve esserne orgoglioso di avere una figlia del genere. 

                                                                                                                 ''Se hai cresciuto una figlia cosi.. sei un gran papà.'' 

Aya è diventata la bambola più bella di tutte, ma nonostante questo, perchè è triste?
                                                                                                                     "Lei è la bambola più bella di tutte." 

Ma ora non importa, lei è lì, ferma e immobile, mentre Alfred le bacia la fronte e le augura buonanotte. 
Ora è lì, per sempre con suo padre e per sempre con i rimorsi di un tragico passato. 
Aveva sempre desiderato un cosa del genere, quella piccola bambola indifesa.
Chissà se è felice. 




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