La fermata del treno.

di PrettyHachiko_
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La fermata del treno

(401 parole)

 

Tiro su lo sguardo e osservo fuori da quel finestrino, quel buio della notte che ci avvolge.
Le luci del treno si stanno accendendo, illuminando il vagone deserto in cui mi trovo.
Finalmente è mattino, ma il sole si sta nascondendo ancora lasciando la città buia.
Afferro il mio quaderno e la mia biro blu, appoggiandoli sulle ginocchia e iniziando, poi, a scrivere qualche poesia d'amore.
Dopo un po' di tempo, sento sbattere la porta facendomi gelare il sangue dalla paura e dall'ansia ma senza alzare lo sguardo per controllare.
Ma poi, la mia attenzione viene attirata da una voce profonda e calda di un uomo anziano che mi chiama “Signorina”, è il controllore del treno che desidera il mio biglietto.
Mi rivolge un sorriso ringraziandomi e se ne va, lasciandomi da sola in quel vagone freddo e illuminato artificialmente.
Riabbasso lo sguardo, osservando quelle pagine piene di poesie e scarabocchi a cui non potrò mai dedicare.
Ritorno a scrivere quella poesia d'amore, disegnando, poi, qualche fiorellino per renderla più graziosa.
Il sole non è ancora sorto, sono le sei e mezza di quell'Ottobre freddo e gelido.
Il vento gioca coi rami degli alberi sfogli, come quando i bambini si dondolando sulle altalene facendo a gara chi arriva più in alto a toccare il cielo.
Mentre il treno continua il suo viaggio verso un posto che nemmeno so.

Dove mi sto dirigendo ?
Mi chiesi, guardando quelle gocce di pioggia scendere dal cielo, bagnando il mio finestrino rendendolo ancor più triste.
Chino il capo, stringendomi forte a me, nascondendomi fra i miei pensieri più profondi e cupi.
Ecco la prima fermata, ci sono persone che si salutano con dei baci sulle guance insieme a qualche lacrime di felicità e un abbraccio talmente pieno d'amore, che mi sale un brivido su per la schiena facendomi ricordare ciò che scrivo.
Raffigurando a pieno, il senso dell'amore.
Un amore che non ho ricevuto ancora da nessuno.
Chiudo gli occhi e ripenso alla mia partenza.
Chi c'era con me, quando me ne stavo andando ?
Nessuno, se non ricordo male.
Ero sola, in quella stazione triste senza anima viva.
Chi mi accoglierà a braccia aperte, quando arriverò a quella destinazione sconosciuta ?
Nessuno, ne sono certa.
Tiro un sospiro, afferro il mio biglietto e controllo la destinazione.
Cosa mi ha riservato il destino, per rendermi felice come lo sono quelle persone della prima fermata ?
 


Nota:  Spero che possa piacervi, fatemi sapere con una recensione, vi ringrazio.





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