California.
Manca
davvero poco alla sua nascita e ancora non ha un nome; è solo
che ne ho troppi in testa ed è difficile scegliere, anche per
il fatto che non sono più sola, adesso c'è l'opinione
di Harry.
E
adesso, che abbiamo appena finito di fare l'amore e siamo stretti
l'uno all'altra, nella nostra camera durante il nostro viaggio di
nozze, il nome di lei passa quasi in secondo piano. E' passato così
tanto tempo dall'ultima volta insieme e sereni.
-Avevo
promesso ai ragazzi che quando avremmo scelto il nome di lei, loro ci
sarebbero stati.- mi prende la mano in cui ho sia la fede che
l'anello di fidanzamento, accarezza il dorso e poi la stringe con la
sua; gli è sempre piaciuto farlo, quelli anelli certificano la
nostra unione e a lui piace sempre sottolinearlo.
-Ma
noi siamo dall'altra parte del mondo, nella nostra camera, in
California, Los Angeles, nella caso che hai comprato solo perché
non volevo che fossimo in vista, ma non sono stata accontentata e
sai? Devo ancora abituarmi.- tiro tutto il lenzuolo dalla mia parte,
cercando di coprirmi e poi mi alzo, mi è venuta fame.
Harry
è nudo, sdraiato nel letto e posso sentirlo dalla cucina
ridere e ogni volta è sempre la stessa sensazione di felicità
con quel brivido che mi attraversa la colonna vertebrale, delle
volte basta sentirlo o vederlo ridere per sentirsi bene e la cosa
più bella è che sarà sempre così, lo so.
E magari quel sorriso un giorno sarà anche sdentato e quelle
fossette non saranno più tanto belle come adesso, ma sarà
sempre il sorriso di cui sono innamorata da così tanto tempo.
Apro
il frigo e tiro fuori la cheesecake, il suo caffè freddo e il
mio latte di mandorla, ho bisogno anche di un piattino ma non arrivo
nella mensola in alto perché lui non fa che immaginare Ed
mentre cade dalla sedia con l'intento di prendere un piatto così
mette tutto alla sua altezza e non ci arrivo nemmeno io ogni volta.
-Maritino.-
-Amo
stare nudo, mogliettina.- non lo guardo mai quando incomincia a fare
il pervertito, mi monta su un senso di vergogna inimmaginabile.
-Prendi
un piattino.- mormoro con lo sguardo fisso sul pavimento; adesso è
così vicino che vedo anche i suoi piedi, non ha preso il
piattino e dovrei rimproverarlo perché non mi ascolta mai.
-Ma
io vorrei prendere qualcos'altro.- la temperatura si è
nettamente alzata, e mi sento tanto una ragazzina adesso e non
capisco proprio perché mi faccia ancora quest'effetto quando
cerca di sedurmi; abbiamo cinque anni di fidanzamento alle spalle,
non contando quante volte ci siamo lasciati e rimessi insieme e
adesso siamo anche sposati eppure io mi sento sempre così.
-Non
credevo arrossissi ancora.- accarezza una guancia e , con le dita
cerca di direzionare lo sguardo su di lui, ed è così
fottutamente difficile resistere.
-Vuol
dire che subisco ancora il tuo fascino, non credi?.-
-Ottima
osservazione, amore.- appoggia una mano sul fianco destro, coperto
ancora dal lenzuolo, e preme delicatamente affinché
indietreggi fino a toccare il bordo del ripiano su cui è
poggiata la nostra colazione o pranzo, non so come definirla dato
l'orario.
-Daisy.-
ansima e congiunge le nostre fronti, fa scivolare le mani su per i
miei glutei e cerca di sollevarmi; so che gli viene difficile e che
lui cerca di nasconderlo, ma non può proprio negare
l'evidenza.
-Divano.-
e non ho fatto nemmeno attenzione al nome che ha detto, mentte invece
dovrei perché non voglio proprio arrivarci al momento del
parto senza un nome.
-A
me piace Zoe.- la sua mano è già posata sul mio fianco,
come il suo fiato caldo sul collo che mi causa la pelle d'oca, e
chissà se un giorno smetterò di essere così
totalmente assuefatta da lui, da ogni minimo gesto e parola e da ogni
suo tocco sulla pelle.
Dovrei
proprio smetterla di pensare al futuro e concentrarmi più alla
sue mani sul pancione e alla sua bocca sulla clavicola mentre
lentamente mi spinge contro di se così da avermi sopra una
volta seduti.
-Dobbiamo
trovare un accordo.- e a saperlo perché ha smesso di baciarmi,
mi stavo rilassando; era uno di quei momenti che se mi avesse detto
qualcosa avrei fatto qualunque cosa.
-Prendiamo
una penna.- mi scansa facendomi scivolare sul cuscino del divano, lo
guardo mentre tutto indaffarato cerca, chissà poi a che serve.
E'
ancora nudo e lo invidio perché è così a suo
agio con il suo corpo, e lo so che la mia sia una situazione precaria
è che tra poco nascerà, che è bellissimo averla
qui dentro e sentire i suoi movimenti e che mi mancherà essere
così unita con lei, ma non so se dopo questa gravidanza i
segni si vedranno e non so nemmeno se la pancia tornerà come
prima.
-Vado
a vestirmi.- speravo si accorgesse di essere fuori luogo non
indossando abiti, così serio e pensieroso va in camera. Non so
perché diventi tutto serio e pensieroso quando incominciamo a
parlare di lei, forse pensa di averla messa in secondo piano o di non
darle la giusta importanza, ma quello che non sa è che per me
sta dando importanza sia a me che a lei con il suo farmi sentire
bella con il pancione e quel suo parlare con sua figlia,
meravigliandosi ancora quando la sente muovere e ogni volta è
così sorpreso e emozionato che mi fissa e diventa rosso e
l'attimo dopo è su di me, dentro di me.
-Voglio
scrivere sulla nostra pancia i nomi che ci piacciono di più, e
poi dopo scegliamo il migliore.- si siede sui talloni davanti me,
tiene una penna in mano e , mentre sono presa dal suo fascino,
abbassa con lentezza il lenzuolo fin sotto il pancione.
-Io,
ecco … volevo dire … adesso .. i nomi.-
-Non
fissarmi!.- sbotto in prenda ad un senso di vergogna incrociando le
braccia al petto.
So
che sia una cosa assurda, che sono circa sette anni che facciamo
sesso e che mi vede nuda, ma io non riesco proprio in questo modo.
-Io
scrivo Daisy, perché mi piacere troppo come nome.- e
preferisce fissarsi la mano mentre scrive, adesso e fa come se non
avesse sentito, ma lo so che l'ho messo in imbarazzo perché
usa quel tono di voce ogni volta.
-Anche
Kylie.- è proprio concentrato, ha la lingua in mezzo ai denti
perché sta pensando sicuramente ad altri nomi da scrivere.
-Scrivi
Zoe e Dana.- la penna che scrive sulla pelle mi fa il solletico e
vorrei tanto trattenermi dal ridere, ma è più forte di
me.
-Per
cosa ridi?.- non mi guarda ancora, forse non lo farà fin
quando non mi coprirò.
-Per
il solletico e adesso che ci penso anche perché hai preso alla
lettera quello che ti ho detto e tu non mi ascolti mai.-
-Mi
sfotti mogliettina?.- mette la penna sopra il tavolinetto e mi guarda
finalmente in viso, mi intrappola con le braccia e fa per capovolgere
la situazione, portandomi comodamente seduta su di lui.E se gli
pesassi?
-Forse.-
scuoto la testa e faccio per avvicinarmi per dargli un bacio e come
se fosse una reazione spontanea lui mi stringe di più a se e
quanto vorrei che potessimo essere ancora più uniti di così.
Tu, dal nome sconosciuto,quando ci metti a nascere?
-Ed
io che volevo fare il serio.- mordicchia il mio labbro inferiore e
nel frattempo fa su e giù con le mani sulla schiena, arriva
fino al pancione per poi restare con le mani lì sopra.
-Mi
piace anche Charlotte.-
-A
me piacciono Daisy e Kylie.- un bacio e poi un altro seguito da
silenzi, da sguardi silenziosi che stavolta non hanno niente da dire
perché non c'è da discutere.
Il
“ti voglio bene papà” che ha impostato Harry come
suoneria riecheggia per tutta la stanza, e non se sia bene o male
perché era uno di quei classici momenti che precede una serata
a letto a fare l'amore e sarebbe anche monotono, ma sarebbe anche
incredibilmente dolce perché Harry ha un modo di fare l'amore
tutto suo, con le sue carezze ed i suoi continui baci che si
alternano tra la fronte e la bocca e poi non fa altro che sorridermi,
anche mentre è ormai dentro di me e ci resterò sotto
di lui un giorno, perché è di una bellezza disarmante
mentre facciamo l'amore; e i capelli lunghi, così tanto da
solleticarmi il viso e i suoi occhi così languidi e vogliosi
di me, perché lui ha scelto me e l'ha fatto per sempre. E'
incredibile.
-Mia
madre.- Anna ha voluto tenere Ed mentre siamo qui, non fa altro che
dire che si godo abbastanza il suo nipotino; ricordo ancora di quando
le dissi di lei :” Sarà
un problema se per qualche mese sarete più stretti?” né
complimenti, né “Harry lo sa?” Solo quella
domanda, apparentemente così sciocca, ma ha un significato
enorme per lei e per tutto quello che le ho vietato di Ed.
Immagino
già il motivo della chiamata: “ se non sono mamma e papà
a svegliarmi io non lo faccio!” detto con quel tono capriccioso
che tanto odio.
-Abbiamo
sbagliato a non portarlo.- mormora mentre ascolta disinteressato le
lamentele di sua madre sulle cattive abitudini di Ed, tutta colpa sua
ovviamente.
Harry mette il viva voce
sedendosi poi accanto a me e – Svegliati piccolo!.- e forse
avremmo potuto usare più tatto e non gridare.
-Mamma.- in questo
momento sarà sul punto di piangere, lo fa ad ogni telefonata e
ogni volta ci chiede quando torneremo e non rispondo mai perché
ho sempre quel nodo alla gola che non lo permette, così ci
pensa Harry.
-Quando tornate?.-
-Ed, ho da offrirti un
affare.- spero per lui che non sia quello che sto pensando adesso.
-Quale affare?.-
-Tra Kylie, Zoe, Rose, Dana
e Daisy cosa scegli?.-
-Kylie, è per la
sorellina?.- Harry sta in silenzio e mi guarda, ha quell'aria da
cucciolo bastonato e quel pensiero fisso in testa che gliela darò
vinta. Pensandoci, Kylie è anche un bel nome e poi piace a
tutti e non posso proprio farla la guastafeste, stavolta.
Mi allungo sul divano e
afferro la penna, con lo sguardo cerco “Kylie” sul mio
pancione per cerchiarlo e disegnare un cuore.
-Ed, tua sorella si chiamerà
Kylie.- quel sorriso sarà la mia morte, non riesco proprio a
stare calma quando sorride,il cuore batte fortissimo e
automaticamente sorrido anch'io perché so riconoscere i suoi
veri sorrisi, quelli che coinvolgono anche gli occhi.
Non aspetta nemmeno che
risponda, che già la telefonata è chiusa.
-Kylie, la nostra piccola si
chiamerà Kylie.-
-Kylie Styles.-
-Mi piaci quando dici Kylie
Styles, mrs Styles.- conosco bene quello sguardo e non lo so perché,
ma incomincio a sentirmi nuda, così mi copro con il lenzuolo
fin sotto il mento e cerco di allontanarmi, ma voglio che mi coccoli
ed è un controsenso.
-Interessante, mister
Styles.-
-Quando penso che qui dentro
c'è mia figlia ho i brividi.- e contro ogni previsione, si
avvicina e appoggia l'orecchio sul pancione ascoltando non so cosa,
dato che è molto tranquilla.
-Piccola, spero solo che
sarai così anche quando nascerai perché io sono geloso
della mamma e non so se riuscirò a condividerla con te e Ed.-
-Che sei scemo.- accenno un
sorriso e incomincio ad accarezzargli la fronte, per poi
scompigliargli i capelli. Non ha ancora idea che il condividermi sarà
l'ultimo dei suoi problemi.
-Sul serio! Troppe manie di
possessione.-
-Ma io non sarò
sempre così.-
-Resterai sempre il mio
fiore preferito, la persona che ho scelto per sempre; il mio per
sempre, ecco cosa sei.-
I'm coming back. OMG
Dopo così tanto tempo
sono di nuovo qui
e sono così
emozionata! Aw
Sapete? Non riesco proprio a
staccarmi da loro,
mi emoziona pensare a loro,
sono due personaggi
che mi appartengono da due
anni ed è così strano
dare un taglio alla loro
storia.
Spero che vi sia piaciuto
questo breve missing moment,
ci voleva perché
l'ultima entrata in casa Styles doveva
avere la scena tutta per se.
Grazie.
Love.
A presto .
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