giorni d'inferno - Forgive me for not telling you of hell

di Lady_Whytwornian
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William ed Elbereth erano in sella sui loro cavalli fermi sul molo a guardare le navi inglesi che prendevano il largo per tornare a casa.
Erano passati ormai due mesi da quella conversazione nella casa del sostituto procuratore.
- Avremo la pace adesso?
Elbereth sorrise:- Il tempo di pace è solamente un periodo di tregua tra una guerra e l’altra. Altri conflitti sono nell’ombra. Il seme della violenza germoglia ovunque: non necessita di acqua, terra, cure. Anzi, più è trascurato e più cresce rigoglioso.
William si voltò verso di lei con una smorfia di dolore. La ferita non era ancora perfettamente guarita, ma aveva deciso di venire lo stesso.
- Oscuri presagi?
- No. Semplicemente una cruda valutazione della realtà…La guerra è la lezione di storia che l’umanità non ha mai imparato.
- Non parti con loro?
- Ho voluto prendermi una pausa di riflessione. E poi alla Corona serve un contatto diplomatico qui nelle colonie…
Aveva ricevuto una lettera da parte di re Giorgio che le chiedeva di restare, almeno per il momento, per gestire la diplomazia e ristabilire i contatti con i politici del congresso.
Le avevano assicurato che in sua assenza le sue proprietà in Inghilterra sarebbero state curate personalmente da chi si occupava di quelle della corona, in modo che non andassero in rovina.
In accordo con i nuovi politici delle colonie le era stata assegnata una residenza con dei possedimenti. All’inizio non ne era entusiasta, poi aveva accettato. Era stato uno “scambio” ragionevole…
- Non dovrà mai venire a saperlo – aveva detto all’inviato della corona prima di congedarsi.
- William, tu invece potresti rientrare in patria. Hai mantenuto il tuo grado e il tuo ruolo all’interno dei dragoni. Anche se tuo padre ha dissipato quasi interamente i possedimenti della tua famiglia, ti sono rimaste alcune proprietà.
William sospirò e si limitò ad osservare l’orizzonte e il sole che stava sorgendo.
- Puoi scegliere William
Sorrise…
- L’ultima volta potevo scegliere tra obbedire ed essere persuaso ad obbedire…
- Questa volta sei libero: puoi restare o partire.
- Non ho più nulla che mi aspetta in Inghilterra. Tutto ciò che voglio adesso è qui. Ti posso dare il mio cuore, la mia anima, la mia mente, il mio corpo. E’ tutto ciò che adesso possiedo.
- Può bastare, William. Può bastare…
- Credi che venga data ad ognuno la possibilità di ricominciare? O almeno di riprovarci?
Elbereth sorrise: - Ci sono cose che non possono assolutamente tornare. Ma che al tempo stesso, pur non potendo tornare, restano eternamente presenti. Tutto quello che è stato fatto fa parte della vita: è scritto nel nostro libro, il libro che ognuno di noi porta con sé fino alla fine. La cosa importante è sapere girare pagina e ricominciare. Ricominciare il viaggio tracciando nuovi cammini e ritrovare quello che si è lasciato indietro, quello che si è perduto e quello che si è trascurato. A volte è più difficile dimenticare che ricominciare…ci sono cose che,  pur non potendo tornare, restano eternamente presenti…
 




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